Mobilità sostenibile in Italia: a che punto siamo?

E’ possibile muoversi in modo sostenibile in Italia? La mobilità sostenibile è un obiettivo raggiungibile o un traguardo ancora lontano? Abbiamo posto questi interrogativi a Lorenzo Bertuccio e Ada Rosa Balzan, esperti in sostenibilità, per andare più in profondità in questo tema, sempre più attuale.

di Maddalena Volcan
Mentor: Augusto Goio

L’ingegner Lorenzo Bertuccio, esperto in mobilità sostenibile, dal 2002 è presidente di Euromobility, un’associazione senza fini di lucro, che dal 2000 promuove la diffusione della mobilità sostenibile presso imprese private, enti e pubbliche amministrazioni, tramite iniziative istituzionali, formative e di assistenza tecnica e attraverso la figura del mobility manager.

Ada Rosa Balzan, docente ed esperta in sostenibilità, è fondatrice di ARB SBPA, azienda di consulenza sulla sostenibilità. Da assistenza a formazione aziendale, fino ad analisi di strategie e innovazioni per la sostenibilità, ARB SBPA è da 25 anni un punto di riferimento per la sostenibilità in Italia.

Cos’è la mobilità sostenibile?

Secondo la definizione del Consiglio Europeo, la mobilità sostenibile ha l’obiettivo di garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone però le ripercussioni negative sull’economia, la società e l’ambiente. La mobilità sostenibile, chiosa Bertuccio, è “un approccio orientato a rimodulare e riequilibrare la ripartizione modale, quindi ridurre l’abuso negli spostamenti quotidiani e per un uso consapevole, responsabile e sostenibile dei mezzi.”

La mobilità sostenibile non si limita solo al tema ambientale. “È a tutto tondo.” afferma Balzan. “Deve tenere in considerazione anche l’impatto della mobilità sulla società: la protezione e la sicurezza, ma anche l’inclusione sociale, l’accessibilità dei mezzi, la riduzione dei tempi.”

In Italia: come siamo messi?

Ancora oggi l’Italia è uno dei paesi europei più motorizzati (analisi Isfort), mentre il parco autovetture si compone in netta maggioranza di auto alimentate a benzina e a gasolio. Il grafico 1 evidenzia come le autovetture più inquinanti ed emissive (Euro 0) sono ancora in circolazione in Italia e in particolare nel Mezzogiorno, raggiungendo il 25% del parco circolante nella terza città più popolosa d’Italia, Napoli.

Grafico 1: autovetture e standard emissivo (Da Osservatorio Mobilità Sostenibile Italia 2023 su elaborazione su dati ACI 2022)

Per quanto riguarda la cosiddetta mobilità dolce e la micromobilità, le infrastrutture aumentano nei comuni capoluogo di provincia e nelle città metropolitane. Aree pedonali, zone a traffico limitato (ZTL) e zone 30 sono in aumento in tutto il paese. C’è però un evidente divario tra Nord e Sud. Come si osserva nel grafico 2, nel 2021 le regioni con le città più a misura di bicicletta sono Emilia-Romagna e Veneto, mentre 8 delle ultime 10 si trovano nel Meridione. Bertuccio sottolinea il grande impegno della pianura padana nella micromobilità sostenibile: una preoccupazione che si spiega per le caratteristiche atmosferiche e climatiche, che la rendono una delle regioni più inquinate d’Europa. “Culturalmente la mobilità attiva a due ruote non motorizzate non è mai stata abbandonata – aggiunge -Trattandosi in maggioranza di città di piccole o medie dimensioni, è più facile permettere che i servizi e le attività siano in prossimità pedonabile.” 

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Grafico 2: Corsie ciclabili in km per 10.000 abitanti (Da Osservatorio Mobilità Sostenibile in Italia 2023 di Euromobility su elaborazione su dati ISTAT 2021)

I dati sulla mobilità collettiva, che include trasporto pubblico locale e reti ferroviarie, parlano da soli. Sebbene tra il 2020 e il 2021 ci sia stato un incremento significativo nell’offerta (+25%) – significativo in tal senso è l’esempio positivo di Milano, con il record di più di 16000 posti per km per abitante – l’offerta di trasporto pubblico locale è carente nel Meridione (grafico 3). Le reti ferroviarie nazionali sono largamente sviluppate al Nord, dove si estende la maggior parte delle linee fondamentali e complementari. Come mostra il grafico 5, l’offerta è mancante sotto Roma: fino a Napoli, a Bari e allo stretto di Messina si estendono solamente due linee fondamentali. “La Sicilia, la più grande regione d’Italia, ha una mobilità in partenza più difficoltosa, essendo un’isola. – rimarca Balzan. – Internamente non ha praticamente una rete ferroviaria. E’ evidente che con tutta la buona volontà del singolo cittadino, manca la possibilità di muoversi in modo sostenibile.”

Grafico 3: Offerta di trasporto pubblico locale 2021 (da Osservatorio Mobilità Sostenibile in Italia 2023 di Euromobility (elaborazione su dati ISTAT 2021)
Grafico 4: Mappa dell’estensione della rete ferroviaria italiana (da Rete ferrovie italiane)

Perché è così difficile muoversi in maniera sostenibile?

Oltre a quello strutturale, uno degli ostacoli principali, dicono entrambi gli esperti, è culturale. “L’italiano è abituato ad utilizzare l’autovettura: c’è un aspetto di cultura della sostenibilità che dobbiamo incentivare e stimolare”, afferma Balzan. La comodità di usare la macchina è un ostacolo alla mobilità sostenibile e il peso del retaggio culturale è fondamentale in questo, disincentivando per esempio il carsharing. “L’ostacolo culturale è enorme, soprattutto considerando che il 30% degli spostamenti avviene nel raggio di 3 km: spostamenti che potrebbero essere tranquillamente effettuati in bicicletta.”, aggiunge Bertuccio.

Dall’altra parte, la scelta autonoma del cittadino di muoversi sostenibilmente è meno dispendiosa rispetto all’intervento strutturale. “È dimostrato a livello europeo, che gli interventi immateriali, che agiscono a livello di incentivi, costano un decimo delle azioni infrastrutturali, ottenendo i medesimi risultati di cambiamento morale, ma impegnando meno risorse” afferma Bertuccio.

Come si può incentivare la mobilità?

Bertuccio fa degli esempi pratici di strumenti immateriali, come per esempio premi per i comportamenti sostenibili (con la possibilità di essere spesi negli esercizi commerciali) oppure le campagne di comunicazione. E sottolinea anche quanto il ruolo della scuola sia fondamentale nell’educazione alla sostenibilità e per un’inversione culturale. “L’importante è che tutte queste iniziative siamo fortemente partecipate”, afferma, in accordo con Balzan.

La ceo di ARB SBPA sottolinea l’importanza della partnership pubblico-privato nell’offerta della mobilità sostenibile ed integrata. La collaborazione tra amministrazione pubblica ed aziende private è particolarmente incentivata dal PSCL, il piano spostamenti casa lavoro. Ad oggi vige l’obbligo nelle città che hanno più di 50.000 abitanti e nelle aziende con più di 100 dipendenti di mappare gli spostamenti degli utenti e di suggerire un’alternativa sostenibile, attraverso la figura del mobility manager. Bertuccio definisce il mobility manager come “una persona motivata che si occupa degli spostamenti casa-lavoro dei colleghi e dipendenti e li agevola nel compiere delle scelte alternative.” Il connubio pubblico-privato è evidente nella figura del mobility manager di area, che nel comune di appartenenza unisce i mobility manager aziendali per progettare dei percorsi di mobilità sostenibile a livello di città.

Perché oggi la mobilità sostenibile è così importante?

La riduzione dell’impatto umano sull’ambiente non è l’unico motivo per cui bisogna incentivare e sostenere la mobilità sostenibile. Muoversi in maniera sostenibile è vantaggioso anche per la salute personale: incentivare questo tipo di mobilità stimola la mobilità dolce, che include il muoversi a piedi o con mezzi non motorizzati, come la bicicletta. La mobilità sostenibile può diventare una soluzione unica per la questione ambientale e quella della salute personale, sostiene Balzan, facendo l’esempio degli effetti positivi che il movimento ha per contrastare l’obesità.

A tal proposito Balzan parla del nuovo modello di città sostenibile: la nuova città a 15 minuti. Si tratta di città visionarie, costruite sulla mobilità sostenibile e su un nuovo modello di mobilità a corto raggio: in 15 minuti a piedi bisogna poter raggiungere i punti chiave della città e i luoghi fondamentali per le attività quotidiane, quali il supermercato, la scuola, il lavoro o la farmacia. “E’ assolutamente fondamentale trasformare la città a misura d’uomo”, sostiene Balzan. La nuova città a 15 minuti permette di ridurre l’impatto della mobilità delle persone sull’ambiente e di incentivare il movimento e la salute personale, con la possibilità di ridurre notevolmente i tempi di spostamento. Un esempio di città a 15 minuti in Italia è Bologna, anche definita come città inclusiva a seguito del rapporto di Eurocities sull’inclusione delle persone con disabilità nelle città europee.

C’è un altro aspetto da considerare, quello dell’accessibilità, sia sociale che economica, che è fondamentale: la sostenibilità deve essere un’opzione per tutti e tutte.

La mobilità sostenibile deve quindi includere un sistema di mobilità efficiente nei tempi, nei costi e nelle alternative accessibili di qualità. “Non dimentichiamoci mai un aspetto di sicurezza”, sottolinea Balzan. Non si può negare quanto gli interventi sul codice della strada e nelle città siano positivi, non solo da un punto di vista ambientale, ma anche da quello della protezione degli utenti della strada: è il caso degli interventi come l’estensione delle “zone 30” nelle grandi città e delle zone a traffico limitato, già illustrato da Bertuccio. Le strade devono essere sicure e ben mantenute: un marciapiede ben tenuto, una pista ciclabile adeguatamente segnalata o la regolamentazione dell’utilizzo dei monopattini, esemplificano gli esperti, possono fare la differenza per gli utenti della strada nei loro spostamenti quotidiani, ma costituiscono anche un buon incentivo alla mobilità sostenibile.

Per saperne di più

Per approfondire l’argomento della mobilità sostenibile vi invitiamo a leggere gli articoli Risposte intelligenti per muoversi in modo sostenibile, Car Sharing Trentino: verso una mobilità sostenibile e Zone Trenta: la rivoluzione delle strade urbane.