Car Sharing Trentino: verso una mobilità sostenibile

La cooperativa Car Sharing Trentino è una delle realtà di Trento che avrebbe dovuto partecipare alla Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento, annullata dall’emergenza sanitaria e svoltasi on-line. La cooperativa fa parte infatti della grande rete di espositori che condividono i valori della sostenibilità, della salvaguardia del nostro ambiente e della responsabilità. Come lo fa? Ce lo hanno spiegato Marco Cattani, direttore di Car Sharing Trentino, e Antonella Dalla Torre, utilizzatrice del servizio da quattro anni.

Di Angela Nardelli, Ilaria Bionda, Caterina Dante e Mattia Voltolini, partecipanti al progetto Agenzia di Stampa Giovanile: Comunicare l’emergenza climatica, promosso dall’Associazione Viração&Jangada e co-finanziato dal Piano Giovani di Zona Trento e Arcimaga 2020.

Foto di Ilaria Bionda

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La cooperativa Car Sharing Trentino nasce nel 2009 dalla collaborazione tra vari soci fondatori, tra cui Trentino Mobilità, che fornisce la sede ed altri servizi. Lo scopo è quello di promuovere l’uso di autovetture in condivisione, ossia dare la possibilità ai propri clienti di avere a disposizione un’auto adatta alle esigenze familiari o aziendali senza possederne una e senza quindi sostenerne i costi fissi. Chi ne fa uso paga quindi in proporzione all’utilizzo. Non si tratta però di noleggio. Come spiega Marco Cattani “la differenza sta nella durata dei viaggi e nel fatto che per il car sharing ci sia un contratto unico iniziale che consente poi di utilizzare il servizio al bisogno, in maniera autonoma”. 

Quali sono i vantaggi del car sharing?

Il vantaggio principale del servizio, ci dice Cattani, “oltre a contribuire a un maggior rispetto delle risorse e dell’ambiente, è il risparmio economico: chi usa car sharing infatti spende meno rispetto a chi ha una macchina di proprietà. Ovviamente questo non vale per tutti e dipende dalle esigenze e dagli spostamenti individuali. Ma per chi percorre meno di 10mila km annui il servizio conviene eccome”.

Abbiamo fatto la stessa domanda ad Antonella Dalla Torre e anche lei sostiene che l’economicità del servizio è prevalente, ma sottolinea anche che il car sharing rende consapevole il cliente che l’automobile non deve essere per forza la prima scelta: “si è forzati a cercare soluzioni alternative e a utilizzare meno l’automobile. Tutto ciò non avviene con l’auto di proprietà, poiché essendo quella la soluzione più comoda, è difficile pensare ad altro”.

Lo scopo di Car Sharing? La mobilità sostenibile

Una mobilità, quella di car sharing, che rientra pienamente nella mobilità sostenibile, perché statisticamente chi utilizza il servizio fa molti meno spostamenti sull’auto e soprattutto, come ci ha spiegato Antonella, l’utente pesa le necessità con le alternative, ad esempio i mezzi pubblici. Questo può diventare anche un problema economico per il gestore della cooperativa, sottolinea Marco, perché chi si iscrive man mano che passa il tempo fa sempre meno viaggi e diventa più efficiente nel pensiero sostenibile. Ma il direttore si rivela contento di questo, perché significa che la missione di car sharing produce i suoi frutti. Ciò che serve infatti alle persone è una maggiore consapevolezza di quanto possono inquinare gli spostamenti brevi e insensati su ruota; di quanto ne risenta l’ambiente e di quanto può essere facile cambiare abitudini ed affidarsi a servizi come questo, che consentono sia di avere un’auto a disposizione, sia di fare qualcosa di concreto per la natura che ci circonda.

A questo proposito, Antonella Dalla Torre ci ha rivelato che alla base della sua scelta di provare il servizio di Car Sharing, “c’è la sensibilità alla questione climatica: il rendersi conto che il sistema di oggi con tutte le automobili in circolazione non è destinato a durare”

Marco Cattani, direttore di Car Sharing Trentino

Che cosa può essere migliorato?

Purtroppo Car Sharing Trentino è una realtà ancora piccola perché offre un servizio che a livello demografico (per quanto riguarda il Trentino) ha delle difficoltà di espansione. In una metropoli è un servizio che può acquisire maggior valore data la densità abitativa più alta; ma nella piccola realtà di Trento ci vogliono sforzi maggiori. Come racconta il direttore, “la cooperativa inizialmente ha provato a sostenere interamente i costi del servizio con i ricavi dello stesso senza contributi pubblici. Questa è una sfida difficilissima nella realtà del Trentino. Siamo riusciti comunque a far crescere il servizio e mantenerlo in piedi negli ultimi anni. Ovviamente l’ultimo anno è un’eccezione triste perché tutti si muovono meno e i nostri clienti sono anche aziende che hanno tagliato gli spostamenti di lavoro, e quindi il servizio ne ha risentito tanto”.

Anche Antonella sottolinea lo stesso problema, ma nulla toglie che questo aspetto possa migliorare e continuare a crescere.

Come dovrebbe essere la mobilità del futuro?

Marco Cattani risponde alla nostra domanda dicendo che “in riferimento alla nostra realtà locale, vedo un progresso abbastanza lento verso forme più sostenibili. C’è da augurarsi di riuscire a fare una transizione graduale ma continua verso forme di mobilità più sostenibili, non solo legati ai mezzi con cui ci si muove ma al motivo per cui ci si muove. Servirebbe un bilanciamento tra necessità di spostamento e mezzi di spostamento più sostenibili (come il ricorso al mezzo pubblico o al car sharing). Il car sharing in questa prospettiva è assolutamente importante e noi speriamo che anche l’ente pubblico ci possa investire. La nostra esperienza decennale ci ha infatti fatto vedere che sì, si riesce a tenere in piedi con tantissimi sforzi, ma dal punto di vista dei numeri l’incidenza è poca”.

A tal proposito, un suggerimento molto importante arriva proprio dalla cliente Antonella: una novità da implementare potrebbe essere quella delle auto elettriche, trattandosi di un servizio attento all’ambiente.

Noi ci auguriamo che la mobilità del futuro sia davvero più sostenibile e green, più concentrata sul grande problema del cambiamento climatico e più sensibile verso forme di innovazione all’interno della mobilità. Ma questo cambiamento non deve arrivare solo dall’alto e da chi gestisce questi servizi: il fulcro del cambiamento sta nelle persone che li utilizzano. Persone che dovrebbero cambiare prospettiva, pesare le necessità e le alternative, fare qualcosa di più ogni giorno per l’ambiente.

Car Sharing Trentino dà la possibilità di farlo. Quindi perché non provarlo e iniziare la scalata verso un cambiamento più sostenibile?