german 30 speed sign

Zone 30: La rivoluzione delle strade urbane

Le Zone 30 stanno emergendo come un cambiamento significativo nelle dinamiche del traffico urbano, con limiti di velocità fissati a 30 chilometri orari. Ma quali sono le motivazioni dietro questa mossa? Ecco le ragioni, i benefici e l’impatto delle Zone 30 sulle città.

Di Maddalena Russo
Mentor: Marianna Malpaga

Il contesto delle Zone 30

Le strade cittadine stanno vivendo una sottile trasformazione con l’introduzione delle Zone 30. Malgrado le possibili resistenze, gli esperti suggeriscono che 30km/h sia già la velocità comunemente adottata in città per altre ragioni: il rafforzamento di questi limiti diventa così una formalità più che un cambiamento sostanziale.

Motivazioni Principali

Le ragioni principali dietro la desiderabilità delle Zone 30 includono la sicurezza stradale, la riappropriazione dello spazio urbano da parte dei cittadini e un minore impatto ambientale. Per esempio, l’obiettivo individuato del Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums) a Trento è di far diminuire il numero di spostamenti in macchina. Il Pums è supportato dalle Zone 30, che rendono le auto meno attraenti in ambito urbano e promuovono una redistribuzione del traffico. Alcune persone possono optare per andare a piedi o con velocipedi e chi proprio non può farne a meno continuerà ad andare in macchina, ma a velocità ridotte.

Sicurezza stradale

La chiave per la sicurezza stradale è la riduzione della velocità. A 30km/h, il rischio di incidenti fatali diminuisce notevolmente, come spiega questo articolo di Today. Inoltre, l’incremento del numero di biciclette in circolazione contribuisce a una maggiore attenzione degli automobilisti, migliorando la sicurezza per tutti gli utenti della strada e diminuendo il numero totale di incidenti.

Trasformazioni strutturali e culturali

L’implementazione delle zone 30 non si limita all’installazione di nuovi cartelli stradali ma consiste anche in modifiche strutturali della strada, come l’ingrandimento dei marciapiedi e la stretta delle carreggiate. Anche la tecnologia verrebbe usata per controllare che questi limiti siano rispettati, tramite autovelox e telecamere. Queste modifiche non solo rendono obbligatorio il rallentamento, ma restituiscono spazio agli utenti non motorizzati, che sentono così di riappropriarsi della città.

Impatto ambientale

La riduzione della velocità e l’incentivazione della mobilità dolce portano a un miglioramento dell’ambiente urbano. Meno auto in movimento a velocità ridotte si traducono in minori emissioni e quindi anche in una migliore qualità dell’aria, contribuendo a creare un ambiente urbano più sano e sostenibile. Anche l’inquinamento sonoro, che ha molti impatti negativi sulla nostra salute mentale, diminuirebbe.

Aree scolastiche

Un punto importante delle Zone 30 è il loro ruolo nelle vicinanze delle scuole. La sicurezza degli studenti è una priorità assoluta, e la limitazione della velocità crea un ambiente più sicuro per i bambini e i giovani che attraversano le strade per raggiungere la scuola. L’implementazione di queste zone vicino alle istituzioni educative e alle fermate dei mezzi pubblici circostanti contribuisce notevolmente a ridurre il rischio di incidenti lungo il percorso casa-scuola e offre  tranquillità ai genitori e agli insegnanti.

Limitazioni e prospettive future

Ovviamente non tutte le strade saranno soggette a queste nuove limitazioni. Gli assi di scorrimento principali, come le tangenziali e le strade che collegano sobborghi e paesi, ne resteranno fuori, per garantire  una certa scorrevolezza. L’obiettivo non è quello di vietare l’utilizzo dell’auto a priori ma quello di disincentivarlo, favorendo la sicurezza della micromobilità.

In conclusione, le Zone 30 rappresentano una “rivoluzione silenziosa” che va oltre la semplice regolamentazione della velocità. Sono la chiave per una città più sicura, vivibile e sostenibile, dove le strade ritornano ad essere spazi per le persone.