In Alto Garda e Ledro presentate le raccomandazioni dei giovani per il clima
Anche la Conferenza dei Giovani sul Clima in Alto Garda e Ledro è giunta al termine e, durante due serate di restituzione pubblica, ha presentato le raccomandazioni politiche e proposte di azione per l’adattamento ai cambiamenti climatici nel territorio.
Di Ilaria Bionda
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La Conferenza dei Giovani sul Clima in Alto Garda e Ledro è giunta al termine. Le e i cinque giovani del territorio con il ruolo di referenti di comunità – Chiara Fedrigotti, Sofia Berlanda, Alessandro Betta, Andrea Zanini e Viola Ducati – hanno infatti concluso il percorso. Dopo un’intensa giornata di formazione (19 marzo) e un pomeriggio di laboratorio per l’elaborazione delle raccomandazioni politiche (25 marzo) sono state organizzate due serate di restituzione del lavoro alla comunità, ai cittadini tutti e alle istituzioni nelle serate del 27 marzo e del 3 aprile.
Il percorso formativo ha previsto l’intervento di sei esperti per trattare le tematiche ritenute chiave per l’adattamento ai cambiamenti climatici nel territorio e dare spunti su cui lavorare per elaborare le dieci raccomandazioni politiche e proposte di azione. Il pomeriggio di laboratorio lo riassumiamo con le parole di Viola Ducati: “Tanti pensieri, tanti dibattiti e tanta energia. Ci siamo resi conto che per individuare delle misure di adattamento nei settori da noi scelti serve spesso una prospettiva globale e multidisciplinare”. La tematica del turismo sostenibile, sicuramente centrale per le zone dell’Alto Garda e della Val di Ledro, è quella che ha maggiormente acceso il dibattito. “Servono compromessi e scelte intelligenti per mediare con le istanze economiche, che nel nostro territorio muovono una grossa fetta delle decisioni, anche politiche.”
I temi trattati sono stati: turismo, agricoltura e agro biodiversità, risorse idriche e consumo di suolo. In aggiunta, è stata presentata una raccomandazione extra trasversale.
Gli incontri di restituzione alla comunità
Lunedì 27 marzo presso la Sala al Lago di Pieve di Ledro, si è tenuta la prima serata di restituzione del percorso e di presentazione delle raccomandazioni. Nel pubblico erano presenti, oltre ai privati cittadini, Vania Molinari, Assessore alla Sanità e attività sociali del Comune di Ledro, Carla Maroni ed Ettore Luraschi, rispettivamente Presidente e membro della SAT Ledrense, Francesco Tessandri di Mountain Wilderness, Stefano Ferrari e Lorenzo Leoni dei Gruppi di minoranza. Dopo la lettura delle raccomandazioni, è iniziato un dibattito con i presenti in sala, che ha portato numerosi nuovi spunti.
Il tema dell’acqua è emerso come cruciale, soprattutto in termini di sorgenti, le quali in un momento come quello attuale di siccità andrebbero censite e monitorate. Inoltre, per i presenti la rinaturalizzazione sarebbe opportuna oltre che per i corsi d’acqua – come espresso dalla raccomandazione numero 6 – anche per i laghi, evitando la cementificazione delle sponde. Un altro tema caldo del dibattito è stato quello della sensibilizzazione sulle tematiche ambientali. Per alcuni è troppo tardi e servirebbero azioni più concrete, come obblighi e divieti, da parte della politica; per altri, invece, sensibilizzare rimane di fondamentale importanza, soprattutto partendo dalle scuole, dove può essere data una sensibilità diversa e/o aggiuntiva a bambini e bambine rispetto a quella derivata dal contesto famigliare. Il tutto, deve avvenire senza timore di generare ansia ai giovanissimi, poiché si tratta di una realtà alla quale è necessario approcciarsi a tutte le età per poter agire di conseguenza. La serata si è conclusa con il consiglio di presentare il documento al Consiglio Provinciale.
Lunedì 3 aprile la restituzione si è spostata in Alto Garda. Presso Palazzo dei Panni ad Arco, un nutrito pubblico di circa 40 persone ha seguito con attenzione la presentazione del percorso, intervenendo con consigli, complimenti per il lavoro svolto e anche qualche elemento di criticità. Erano presenti, oltre a privati cittadini, Nicola Cattoi, Assessore all’Urbanistica e alle reti del Comune di Arco, Giovanna Carani, Sindaca del Comune di Drena, Michela Calzà, Vicesindaca del Comune di Dro e Arianna Fiorio, Consigliera Comunale di Arco. Dopo la presentazione delle raccomandazioni si è svolto un intenso dibattito che ha fatto leva sul confronto intergenerazionale.
In primo luogo, è stata mossa una critica alla mancanza di coraggio delle raccomandazioni, dalla quale emerge una certa delusione per i risultati raggiunti, soprattutto poiché non indicati come obiettivi misurabili e, pertanto, facilmente ignorabili da parte dei decisori politici. Sono state però tante le risposte per invertire la percezione. Sofia Berlanda e Luca Riccadonna, due partecipanti al percorso, hanno ribattuto con la consapevolezza della mancanza di grande ambizione all’interno delle raccomandazioni, ma dovuta e cercata poiché “gli schieramenti eccessivi portano mancanza di efficacia nelle misure. La morbidezza è voluta, abbiamo fatto fatica a essere moderati, queste sono misure che è difficile non accettare e non assecondare. L’emergenza climatica non può avere partito”.
Il percorso è stato poi definito come una “finestra” non radicale, dove invece si può dimostrare la moderazione e dove quella del gruppo “non vuole essere LA voce, ma UNA voce che serve ad ampliare il coro”. Tra il pubblico c’è chi dall’incontro dichiara di uscire speranzoso poiché: “Il tempo di combattere con rabbia è finito, non è con la violenza e l’arroganza, ma con la speranza e il dialogo di questi giovani che si va avanti. Ci vuole la forza giovane che dia speranza al presente e al futuro”. Per un altro uditore: “Anche la gentilezza delle proposte può divenire più efficace se c’è coerenza su merito e metodo, l’importante è che i percorsi siano partecipati”.
A seguire, sono intervenute le voci politiche. L’Assessore Cattoi si è complimentato per la concretezza delle proposte, spiegando come il Comune di Arco stia agendo nell’ambito per dare l’esempio, con diversi progetti di contrasto alla crisi climatica, tra cui uno volto a cambiare culturalmente l’idea del verde urbano. Carani, in qualità di Sindaca di Drena, ha dimostrato apprezzamento per la dimensione sovracomunale del lavoro, poiché “il problema climatico non ha limite amministrativo”, e ha invitato personalmente i giovani a “bussare alle porte dei Comuni” senza demordere. Anche la vicesindaca di Dro, Calzà, ha sottolineato l’importanza dell’ottica territoriale e non strettamente comunale, perché “si tratta di una sfida che va affrontata a fronti uniti, per farsi forza”, complimentandosi infine per “la maturità con cui è stato letto il territorio”.
Ricordiamo che le raccomandazioni verranno presentate a conclusione dei lavori delle Conferenze sabato 29 aprile, nell’ambito del 71° Trento Film Festival, quando si terrà la Conferenza Provinciale dei Giovani sul Clima in Trentino, un momento di coordinamento e sintesi con l’obiettivo di condividere tutte le raccomandazioni emerse nei diversi percorsi di partecipazione giovanile sui territori, le quali saranno raccolte all’interno di un documento finale. Quest’ultimo faciliterà il potenziale recepimento all’interno della Strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici delle misure di adattamento emerse durante il progetto grazie alla partecipazione attiva dei giovani trentini coinvolti.
L’intero percorso è promosso e finanziato dall’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA), che coordina il programma di lavoro verso la Strategia, e realizzato dall’Associazione Viração&Jangada in partenariato con il Centro Europeo Jean Monnet dell’Università degli Studi di Trento, il Trento Film Festival e il Museo delle Scienze di Trento. Tra i partner locali: partner locali: Comune di Ledro, Comune di Arco, Rete di Riserve Alpi Ledrensi, Comunità Alto Garda e Ledro, SAT Sezione di Arco, Federazione Trentina Biologico e Biodinamico, Parco Fluviale della Sarca, Riserva di Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria e RUMA (Rural Urban Metabolism Agency).
Qui sotto potete trovare le raccomandazioni dei giovani per i territori Alto Garda e Ledro.