Donne e sicurezza: un aiuto da Viola Walk Home

Donne e ragazze in giro per le città sono costrette a guardarsi intorno, a osservare e scrutare i possibili sguardi molesti che tracciano il loro percorso verso casa come un confine. La libertà delle donne è ostacolata da uomini che si sentono autorizzati a infastidirle, seguirle e, nei casi più gravi, ad abusare di loro. 

Di Kiria Zunica 
Mentor: Francesco Bevilacqua 

La violenza contro le donne è un tema fin troppo attuale e doveroso di attenzione. Nonostante le misure intraprese, tante, troppe, sono le testimonianze di donne e ragazze che continuano ad essere vittime di uomini incapaci di controllare le proprie pulsioni e sé stessi.

Un po’ di numeri

Quando si affronta il tema della sicurezza in strada, ci si rende conto che, quest’ultima, viene avvertita distintamente sulla base di tre importanti fattori: genere, età e titolo di studio. 

In base al genere, i dati Istat mostrano infatti come, il 70,9% degli uomini si sentano perfettamente al sicuro durante le loro uscite notturne nella zona in cui vivono, dato, in netto contrasto, con la percentuale femminile che registra un 51,0%. 

Il secondo fattore, l’età, evidenzia una differenza sostanziale in tutte le fasce con particolare rilievo nei giovani tra i 20 e i 24 anni in cui, il 78,4% dei ragazzi si sentono a proprio agio mentre, il 51,5% delle ragazze avvertono il timore di un pericolo improvviso. 

Terzo e ultimo fattore riguarda il titolo di studio. Anche in questo caso, la divergenza tra uomo/donna continua a sussistere. La percentuale maschile, contestualmente a quanto detto, si attesta al 78,6% mentre, quella femminile, al 59,5%. (Fonte Istat)

Un problema per le donne

Il problema, dunque, interessa, in maniera sostanziale, la platea femminile. Osservando in maniera specifica quanto constatato, possiamo portare all’attenzione altri dati. Il rapporto Istat sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes), fa emergere come, in Italia, 1 donna su 2 ha paura di uscire da sola la sera. Ciò, dimostra come, la libertà della donna di viversi serenamente qualunque città sia subordinata dalle decisioni istintive e “bestiali” dell’uomo; naturalmente, non tutti gli uomini portano questo terribile marchio e molti di loro nutrono rispetto e fiducia verso la propria compagna/ moglie ma, nonostante questi, la percentuale di violenza resta sempre e sfortunatamente ancorata al genere femminile. 

Il progetto “Viola Walk Home”

Quante di noi, girando per strada, si sono voltate almeno una volta per vedere se qualcuno le stesse seguendo? Quante di noi, temendo di non essere al sicuro, hanno preso il proprio cellulare con la scusa di chiamare qualcuno/a che potesse tenerle compagnia durante quel tragitto sembrato interminabile? Oggi, però, qualcosa è cambiato; non siamo più sole/i perché esiste Viola Walk Home. 

Scopriamo con la Dott.ssa Laura De Dilectis, psicologa e Chief Executive Officer (Amministratore Delegato) di Viola Walk Home di cosa si tratta. 

Quando e com’è nata Viola?

Viola nasce perché io, come donna, ho spesso avuto paura in strada, soprattutto in tarda notte mentre tornavo da una serata fuori, la mattina presto o quando viaggiavo e frequentavo posti e città che non conoscevo e nelle quali il cellulare o la rete prendevano poco. In realtà, però, non mi ero mai resa conto di quanto la questione fosse urgente, fino a quando muore improvvisamente una ragazza a Londra mentre stava tornando a casa la sera.

In quell’istante, comprendo con chiarezza che non ero la sola ad avere paura ma tutte stavamo avvertendo lo stesso timore, eppure nessuno si stava occupando di questa concreta emergenza. Da quel momento, rifletto sulla possibilità di creare un servizio di accompagnamento h24 per chiunque non si sentisse al sicuro in strada, ispirato ai comportamenti che noi tutti attuiamo in queste situazioni: chiamare l’amica, un genitore, il fidanzato…

Ma, è pur vero che, in determinati orari, un genitore potrebbe star dormendo e una figlia non voglia creare allarmismi o preoccupazioni. Così, partendo da questo presupposto, ho pensato alla realizzazione di un servizio di assistenza valido tutta la giornata, attraverso l’utilizzo iniziale di Instagram.

Come si è sviluppato il progetto?

Successivamente, in collaborazione con altre due socie, Ilaria Saliva e Georgia Spencer Davison, decidiamo di aprire una Startup. Lavoriamo su quest’ultima per un anno, prima di avviarla nel maggio 2022 con l’obiettivo di garantire il servizio di videochiamata non più su Instagram ma su un’applicazione di nostra proprietà, in modo tale da permettere alle persone di usufruirne liberamente e 24 ore su 24.

Anche questo risultato, però, non ci bastava più. La videochiamata si confermava supportiva e di aiuto, è vero, ma non rendeva sicure le donne in maniera totale e completa. Pertanto, era opportuno dare forma a qualcosa che potesse davvero farle sentire protette: la geolocalizzazione e le mappe safe.

Di che cosa si tratta?

Nel dettaglio, nel momento in cui una ragazza deve tornare da sola verso casa e si trova davanti due o più differenti percorsi, la nostra applicazione le suggerirà la strada più sicura sulla base di diversi fattori. In conclusione, dunque, tutto quello che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare in Viola app è quello di riflettere, con accuratezza e scrupolosità, su ogni ipotetica funzionalità utile e, tutto ciò, è possibile grazie alla tecnologia e alle persone che ci consentono, ogni giorno, di riuscire a proteggere prima, durante e dopo, una donna che compie un determinato tragitto. 

Quali sono gli obiettivi che porta avanti Viola Walk Home ogni giorno?

Il nostro primo obiettivo riguarda la sicurezza delle persone, migliorandone la qualità della vita grazie alla tecnologia, alla ricerca e l’innovazione. Su questi fattori, infatti, si basa la filosofia del nostro progetto. Per poter conseguire questo scopo, collaboriamo con università internazionali e lavoriamo quotidianamente allo sviluppo di un’applicazione sempre più tecnologica, nella quale introdurremo sempre più tool contemporanei.

Tutto questo viene fatto, però, non a uno scopo solo di profitto, trattandosi di una Startup con relativi costi annessi e bisognosa di determinate coperture, ma, soprattutto, per diventare un’azienda utile alla collettività e dal grande impatto sociale

Oltre ciò, naturalmente, c’è la nostra community: le persone, l’importanza di dare rilievo all’approccio umano. A tal proposito, infatti, prestiamo particolare attenzione a quali sono i feedback, le necessità. Ci sono molte donne che, ad esempio, hanno bisogno dell’assistenza di Viola quando vanno al lavoro, quando devono fare determinati sport o percorrono tratti in cui la rete ha uno scarso segnale. 

Come funziona l’applicazione? 

Attualmente l’applicazione è disponibile su Android, scaricabile tramite Play Store e, a breve, lo sarà anche su Apple. Per coloro che hanno iOS, però, si può accedere a quest’ultima nel caso in cui si diventi Viola tester. Questo significa che, chi vuole, può iscriversi sul nostro sito per avere in anteprima la nostra applicazione. In ogni caso, dovremmo lanciarla, in versione definitiva, verso fine maggio.

Questa, quando diventerà disponibile, includerà solo il servizio di videochiamata. L’obiettivo principale, infatti, è quello di migliorare/perfezionare il servizio e individuare eventuali problemi tecnici prima di implementare altre funzionalità. L’app, inoltre, sarà in parte gratuita e in parte a pagamento.

La parte gratuita riguarderà il servizio di video accompagnamento con i nostri supporters con lo scopo di garantire una prestazione sempre innovativa; caratteristica che rende Viola così accreditata e conosciuta. La versione a pagamento, disponibile approssimativamente da settembre, includerà delle mappe customizzate, quelle accennate precedentemente, che permetteranno di individuare strade e percorsi più o meno sicuri. Tale risorsa risulterà particolarmente utile nel momento in cui si viaggia e non si parla la lingua del posto o non si conoscono le strade, facendo la differenza sulla percezione di sicurezza della donna e non solo. 

Quanti volontari conta Viola?

Attualmente contiamo circa 200 volontari e una “waiting list” consistente, dunque, ogni qual volta che c’è necessità di nuovi operatori volontari in determinati turni o in determinate lingue, trattandosi di un servizio multilingue, procediamo con il contattare i candidati/e che si sono iscritti/e e che sono risultati/e idonei/e.

Sulla base di quali criteri vengono selezionati?

Come prima fase, eseguiamo una selezione preliminare, ponendo particolare attenzione a specifici requisiti: disponibilità nelle fasce orarie da noi richieste, presupposto alla base del quale una persona può essere contattata in primo o in secondo luogo; le lingue, in funzione delle nostre priorità, anche se, trattandosi di una Startup internazionale, tendiamo a prediligere un livello minimo B2 di inglese.

Certamente, questa fase iniziale di valutazione serve a comprendere meglio le motivazioni che spingono una persona a diventare volontario/a. Proseguendo nel processo di selezione, la persona sosterrà un colloquio “one to one” con il nostro team specializzato, al fine di approfondire le sue intenzioni e la sua compatibilità con i principi ispiratori di Viola.

Avvenuto l’inserimento ufficiale nel gruppo dei volontari/e, verrà garantito a questi ultimi un programma di training pratico che prevede il supporto di un team di volontari veterani, pronti ad aiutarli a comprendere le modalità di effettuazione delle videochiamate, fornendogli anche video-tutorial. Il tutto sarà costantemente implementato. 

Quante ragazze, ad oggi, utilizzano questa applicazione internazionale e quali sono le aree in cui il servizio è maggiormente richiesto? 

In questi due anni abbiamo effettuato più di 2300 videochiamate in tutta Europa. Nel corso del nostro servizio, abbiamo assistito sia donne che hanno preso l’abitudine di contattare Viola per il supporto, sia ragazze che necessitavano di un accompagnamento per raggiungere treni o autobus.

In sostanza, si rivolgono a noi due tipologie di persone: quelle abituali e quelle che hanno bisogno in specifiche situazioni. È opportuno precisare che, il servizio, è accessibile a tutti ma, sicuramente, chiamano in misura maggiore le donne. Anche gli uomini, sebbene in misura inferiore, hanno iniziato a percepire un senso di insicurezza quando camminano da soli per strada negli ultimi tempi.

Il nostro servizio, dunque, si rivolge ad ogni casistica e contesto, dalle metropoli ai borghi rurali. Contestualmente alle fasce d’età, la nostra piattaforma è maggiormente utilizzata da coloro che usufruiscono di Instagram, ovvero, ragazzi/e tra i 18 e i 35 anni. Tuttavia, quest’ultima, risulta fortemente utile anche per persone di età diverse, come ad esempio, signore di 70 anni. Pertanto, non possediamo dati significativi che delineino una precisa distribuzione per età. 

Per approfondire

La tematica della violenza contro le donne è stata trattata anche negli articoli Cultura maschilista e gruppi incel online, “Perché non ha urlato?” e Quando le vittime diventano imputati.