Alcuni rimedi per contrastare l’ansia climatica, un concetto che si è diffuso recentemente

Ansia climatica? No grazie!

È di recente diffusione il concetto di ansia climatica per descrivere la serie di sentimenti negativi legati alle sorti del nostro Pianeta. Questo senso di oppressione può tuttavia essere contrastato grazie a una serie di rimedi. Ve ne proponiamo qualcuno.

di Ilaria Bionda, articolista di Agenzia di Stampa Giovanile

Ansia climatica è un termine recentemente diffusosi – soprattutto per merito dello studio pubblicato nel 2021 sulla rivista medica The Lancet – atto a definire quello spettro di sentimenti negativi e opprimenti, provati soprattutto dalle nuove generazioni, derivati dalla situazione attuale dell’emergenza climatica e delle sue conseguenze sul nostro Pianeta.

Come accade per le altre forme di emozioni negative, anche l’ansia climatica si può combattere affidandosi a tutte quelle forme di intrattenimento che leniscono e svagano, suscitano speranza e permettono una concretizzazione dell’emozione in azione da compiere. È possibile, dunque, ridurre l’ansia climatica ricorrendo alla cultura e alle sue realizzazioni, film, musica e libri tra le prime. Ecco una lista di consigli per rasserenarsi e ispirarsi.

FILM

La celeberrima casa di produzione cinematografica giapponese Studio Ghibli ha da sempre mostrato preoccupazioni di carattere ambientale, tanto che le sue opere di animazione non di rado sono considerate dei veri e propri “manifesti ambientalisti”. I personaggi messi in scena – prima tra tutti la Principessa Mononoke – trattano spesso dell’importanza della natura, del suo rispetto e salvaguardia, oltre che dei danni ad essa causati dalla civilizzazione. Il sotteso sentimento di speranza per un futuro di convivenza tra uomo, natura e tradizioni lascia lo spettatore con una sensazione positiva di possibile miglioramento.

Tra i numerosi documentari che assolvono la funzione informativa parlando del cambiamento climatico, ne spicca sicuramente uno: A life on Our Planet. In quest’opera, Sir David Attenborough – famosissimo naturalista e documentarista britannico – non ha voluto utilizzare toni disastrosi, bensì dare speranza tramite un semplice concetto: la natura riesce a riprendersi tutto quello che è suo. In poche parole, traspare che è l’uomo a causare i più gravi danni al Pianeta, ma è sempre l’uomo a subirne le peggiori conseguenze; la natura patisce, ma poi rinasce e per questo motivo l’umanità deve imparare a conviverci nel modo adeguato, a cambiare le abitudini per poter rimanere parte di questo Pianeta più a lungo.

Il film “A life on Our Planet” spiega come la natura patisce ma poi rinasce (e l’uomo ne paga le conseguenze)

Anche Into the wild – Nelle terre selvagge è sicuramente inseribile in questa lista. Il profondo rapporto del protagonista Christopher MacCandless con la natura fa crescere nello spettatore l’esigenza di rispettarla e prendersene cura con la più alta attenzione. Concetti – e tappe dell’avventura di Christopher – largamente ripresi da Paolo Cognetti nel suo Sogni di grande nord, un viaggio alla scoperta del legame tra uomo e natura e della possibilità di un compromesso per vivere veramente in sintonia con l’ambiente.

MUSICA

Al di là dello schermo, un rimedio per dissolvere l’ansia climatica lo si può trovare anche con un paio di auricolari. Sono sempre più frequenti i brani musicali che trattano il tema del cambiamento climatico, unendo testi profondi e parole significative a una musica più allegra che ispira l’azione e il cambiamento. Nel singolo Rainforest, ad esempio, l’artista americana Noname muove una critica alla società, affidando tutto al “grido della foresta” che si ribella all’uomo. Anche il gruppo torinese degli Eugenio in Via di Gioia si occupa di queste tematiche in alcuni dei suoi brani, portando un importante messaggio alla nuova (anzi nuovissima) generazione di fan. Da ascoltare 2050 – La punta dell’iceberg e Lettera al prossimo, che affiancano una melodia allegra e apparentemente spensierata a un testo che fa riflettere.

LIBRI

I libri sono spesso lo strumento più frequente per imparare qualcosa di nuovo, in questo caso possono anche essere dei fidati compagni per fronteggiare l’ansia climatica.

Possiamo salvare il mondo prima di cena è un saggio di Jonathan Safran Foer che alterna una polemica appassionata, ad alcune parti quasi poetiche e a rivelazioni schiette che fanno trasparire il senso di urgenza e cambieranno il lettore nel suo modo di vedere il mondo. Ci viene fatto comprendere in che senso “il clima siamo noi”, soprattutto poiché la crisi in cui versa il nostro Pianeta dipende soprattutto dall’insostenibile modello consumistico. Le abitudini alimentari sono uno dei maggiori problemi, Foer ci suggerisce quindi come cambiarle per fare la nostra piccola parte.

Polemica, rivelazioni schiette e parti poetiche si alternano nel libro di Foer

FOTO

Interessanti sono anche i libri di Stefano Mancuso – come L’incredibile viaggio delle piante e La pianta del mondo – che sottolineano e ci ricordano l’importanza delle specie vegetali per la vita sul nostro Pianeta. I lettori potranno così guardare le abitanti verdi e silenziose intorno a loro con occhi nuovi.

Ispirazioni di lettura ci arrivano poi dal risultato delle avventure con un’attenzione particolare per il clima di personaggi come l’ultracyclist Omar Di Felice, l’esploratore Alex Bellini e l’alpinista Hervé Barmasse. Tre personaggi, tre discipline, un solo scopo: proteggere la Terra.

Che sia davanti a uno schermo, assorti nella musica o in compagnia di un buon libro, i rimedi per combattere l’ansia climatica ci sono, e sono per tutti i gusti.