Cammino Materano

Un cammino di sette tappe da Bari a Matera, attraversa l’antico territorio della Peucezia.

Di Elena Lunelli

Ci sono diversi cammini materani:

  • Via Peuceta: 170 km da Bari a Matera (quella che affronterò in questo articolo)
  • Via Sveva: 210 km da Trani a Matera
  • Via Ellenica: 170 km da Brindisi a Matera
  • Via Dauna: 400 km da Lucera a Matera

La Via Peuceta

La prima tappa da Bari a Bitetto è lunga 17 km, ed è la tappa più corta del cammino.

Il cammino ha inizio dalla Basilica di San Nicola di Bari, luogo simbolo del pellegrinaggio in Puglia.

Qualche foto di Bari Vecchia:

Inizio del cammino

I primi 10 km della nostra prima tappa sono indubbiamente i più faticosi poiché attraversano la zona industriale di Bari e sono interamente asfaltati. Tuttavia, personalmente ritengo che siano essenziali per apprezzare appieno la bellezza e la tranquillità dei chilometri successivi. 

Stefania sarà la mia compagna di viaggio in questa avventura, e condivideremo insieme ogni passo di questo cammino.

Lungo il nostro cammino, ci troviamo immersi in un mare di ulivi, testimoniando l’abbondanza di uno dei prodotti più pregiati della regione: l’olio extravergine d’oliva Terra di Bari DOP.

Questa striscia costiera tra le Murge e il Mar Adriatico è rinomata per la sua ricca produzione di olio di alta qualità, testimone della ricchezza e della tradizione agricola della Terra di Bari.

Proprio in questo contesto, ci imbattiamo in Peppe, un signore affabile desideroso di condividere, con entusiasmo contagioso, la bellezza della sua terra e della ricchezza della sua cultura agricola, arricchendo il nostro viaggio con storie e aneddoti che celebrano la vita e il lavoro nelle campagne della Terra di Bari.

Peppe, rimasto vedovo da molti anni, si apre con noi e condivide il suo dolore e la sua difficoltà nel vivere senza sua moglie.

Casa Ester

Dopo aver salutato Peppe, abbiamo proseguito il nostro cammino e siamo giunte a Casa Ester, la prima “dimora accogliente” lungo la Via Peuceta. Ester è uno degli angeli della Via Peuceta, una pellegrina che ha percorso le strade di Spagna e Italia e ha contribuito fin dall’inizio alla creazione del Cammino Materano.

Casa Ester è aperta a tutti, un vero punto di riferimento per i pellegrini. Oltre ad offrire un rifugio per la notte, è un luogo dove trovare informazioni sulle tappe, ottenere la credenziale e acquistare gadget che sostengono il progetto. Situata nel cuore del centro storico, la corte è sempre viva con le storie dei viaggiatori.

In Ester abbiamo incontrato una donna dal cuore generoso, che ha trovato la sua strada verso la felicità grazie al cammino di Santiago. 

Dopo 25 anni di lavoro, ha fatto una scelta coraggiosa: ha lasciato il suo lavoro per aprire la sua casa ai pellegrini, offrendo loro non solo un letto, ma anche la sua gentilezza e la sua esperienza di vita.

Seconda tappa

La seconda tappa del nostro cammino ci porterà da Bitetto a Cassano delle Murge, un percorso lungo 25 km.

Nella seconda tappa del nostro cammino, il protagonista è l’ulivo, simbolo della Puglia, insieme ai mandorleti e ai vigneti che dipingono le vaste distese della piana. Qui sorgono antiche masserie, trulli e muretti a secco, testimonianze dell’antica vocazione agricola di questa terra.

Durante questa tappa, abbiamo avuto il piacere di condividere il cammino con il nostro nuovo amico Alessandro, che per comodità abbiamo soprannominato “Marco”. 

Marco, un giovane di 28 anni, ha scelto di intraprendere il cammino da solo per scoprire meglio alcuni lati di se stesso. 

Nonostante il suo lavoro di magazziniere, durante il cammino capirà che la sua vera strada è un’altra.

Durante questa tappa, Marco ha camminato a un ritmo più svelto del nostro, ma abbiamo serrato i denti e siamo rimaste al passo con lui, affrontando insieme ogni sfida lungo il percorso.

Mentre procediamo attraverso le distese di uliveti, incontriamo Paolo, che ci fa lo spelling del suo nome: E-P-P-E, A, O, E-L-L-E, O. 

Paolo è un signore simpatico che ci racconta la storia dei suoi figli e il suo lavoro nei campi.

Mentre proseguiamo verso Cassano delle Murge, la stanchezza comincia a farsi sentire. È giunto il momento di togliersi le scarpe e indossare i sandali, sperando di resistere agli ultimi, interminabili chilometri.

Finalmente completiamo la seconda tappa e ci ritiriamo nel nostro alloggio, una villa che abbiamo pagato esageratamente poco.

I vestiti, rigorosamente lavati a mano, vengono appesi in ogni spazio libero attorno al termosifone, con la speranza che per il giorno seguente siano completamente asciutti.

Cassano delle Murge sorge all’ingresso del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, a breve distanza dal polmone verde della Foresta di Mercadante. Le sue origini e il suo nome risalgono all’epoca romana: “Cassano” potrebbe derivare da “casa Jani”, ovvero la casa di Giano, per la presenza di un tempio dedicato al dio, oppure da “Cassianum”, che indica l’appartenenza alla gens Cassia.

Il risveglio nella villa è stato meraviglioso, con l’attesa di una colazione a buffet. Purtroppo, però, non è stata così eccezionale come speravamo. Nonostante la delusione, siamo partite per la tappa successiva.

Terza tappa

La terza tappa del nostro cammino va da Cassano delle Murge a Santeramo in Colle, con una lunghezza di 23 chilometri.

Tuttavia, abbiamo deciso di fermarci alla Masseria Galietti, situata 3 chilometri prima di Santeramo in Colle.

Poco dopo essere immerse in paesaggi mozzafiato, abbiamo realizzato di trovarci nella tappa più bella fino a quel momento. Lungo il cammino, infatti, ci siamo imbattute in diversi agriturismi e fattorie, che ci hanno tentato con la possibilità di assaggiare i loro formaggi tipici.

Durante il percorso, ci siamo trovate di fronte a vari cani liberi, tra cui un pitbull al centro della strada che avremmo dovuto percorrere. L’unica opzione è stata deviare attraverso dei rovi. Ma non è finita qui… poco dopo, altri tre cani liberi ci hanno abbaiato e ringhiato. Abbiamo proseguito camminando senza fare movimenti rischiosi, ma i cani ci hanno seguito per oltre 300 metri, provocando una grande sensazione di ansia. 

Per fortuna, siamo riuscite a liberarcene e siamo arrivate alla Masseria Galietti, dove avremmo passato la notte. La Masseria Galietti è gestita dalle “Giacche Verdi“, un’associazione ambientale e civile. Al suo interno, è possibile montare la tenda o dormire con sacco a pelo su materassini in camerata. La struttura è dotata di bagni e docce.

Uno dei membri dell’associazione si è offerto di darci un passaggio in centro, così da poter vedere Santeramo in Colle di sera. Ci siamo incontrate in un bar gelateria con Marco, che era arrivato alla tappa tre ore prima di noi. Marco era riposato e rilassato, mentre noi faticavamo a camminare in modo cittadino.

La verità è che non vedevamo l’ora di salutare Marco, perché significava solo una cosa: mangiare. E noi eravamo davvero affamate. Il signore della masseria ci ha invitato ad unirci alla sua cena con amici. Il menu prevedeva agnello al forno e patate alla brace. 

Ovviamente, abbiamo accettato. Gli amici che ci aspettavamo erano volontari delle Giacche Verdi e altre persone che possedevano campagne, ma la realtà è stata diversa: ci siamo ritrovate in Parlamento.

Alla cena c’erano il Sindaco di Santeramo, il referente della Protezione Civile della Puglia, un’avvocatessa e l’assessore della Giunta della Puglia. È stata una serata particolare ed estremamente unica. E il cibo gridava felicità. Ci siamo ritirate nel nostro dormitorio con i sacchi a pelo e ci siamo addormentate subito.

Quarta tappa

La quarta tappa del nostro cammino da Santeramo in Colle ad Altamura è lunga 23 km, ma dobbiamo aggiungere i tre chilometri di ieri che non abbiamo fatto.

Abbiamo iniziato la nostra camminata prendendo la strada sbagliata, dirigendoci nella direzione opposta. Tuttavia, questa deviazione ci ha regalato l’opportunità di vedere 10 cavalle incinte e alcuni puledri appena nati, offrendoci uno spettacolo della natura che non avremmo mai voluto perdere.

Dopo essere tornate sulla giusta strada, abbiamo proseguito fino a Santeramo in Colle, dove abbiamo deciso di fare scorta di focacce presso un antico forno.

Non abbiamo avuto tempo di fermarci a mangiare. Oggi ci aspettano ventisei chilometri. Quindi abbiamo optato per mangiare le focacce mentre camminavamo.

Purtroppo, le focacce erano abbondanti e di enormi dimensioni, e per non farci mancare nulla abbiamo iniziato a sentire male alla milza.

Nonostante il ritmo sia calato, la determinazione di arrivare a destinazione è rimasta alta e non ci siamo fermate.

Il sole inizia a calare lentamente e l’arrivo è ormai abbastanza vicino. Ci manca solo l’ingresso nel centro storico di Altamura, dove ci incontreremo con Sirio, un ragazzo che ci ospiterà questa notte grazie alla piattaforma Couchsurfing.

Ciò che non ci aspettavamo è che la casa di Sirio si trovasse quattro chilometri fuori tappa e che lui non avesse alcuna intenzione di accompagnarci ad Altamura la mattina successiva. Cosa fare? Decideremo domani. Dopo una notte in cui non abbiamo chiuso occhio, la sveglia suona e è ora di alzarci. 

Quinta tappa

Oggi ci aspetta la quinta tappa da Altamura a Gravina in Puglia, lunga 20 km.

Ora dobbiamo solo raggiungere Altamura dalla casa in campagna. La soluzione più veloce è fare autostop.  Pochi minuti dopo riusciamo a trovare una famiglia che ci dà un passaggio fino al centro di Altamura. Ci fermiamo subito da alcuni antichi fornai per mangiare altre focacce.

Partiamo verso Gravina in Puglia sotto un sole cocente.

I chilometri di questo giorno di cammino cominciano a pesare e nonostante sia una tappa considerata facile, il sole, il caldo e la stanchezza si fanno sentire.

Una volta arrivate stremate a Gravina in Puglia, decidiamo di riposare le gambe per qualche ora e poi ceniamo con dei deliziosi panzerotti.

La sesta tappa parte da Gravina in Puglia e arriva a Picciano, lunga 30 km. Subito affrontiamo una salita che ci porta via dalla città e ci immerge nella natura. 

Questa è una delle tappe più impegnative del Cammino. Partiamo dallo scenografico ponte acquedotto in pietra e iniziamo la salita verso il borgo di Botromagno; poi segue una lunga discesa fino al Bosco Difesa Grande, uno dei più estesi e ricchi di tutta la Puglia. 

Proseguiamo tra dolci colline e ampie distese coltivate, prima di affrontare l’ultima asperità della giornata: una salita di oltre 3 km verso il santuario benedettino di Picciano, la nostra meta finale.

Dopo essere stati immersi in questi splendidi paesaggi, l’arrivo al santuario diventa sempre più vicino e i piedi urlano, ansiosi di raggiungere la meta. Arriviamo ai piedi del monte sotto il santuario appena dopo il tramonto, e ci attendono gli ultimi 3 km al buio. Il rumore dei cinghiali ci fa accelerare il passo e riduciamo notevolmente il tempo di percorrenza, arrivando giusto in tempo per prendere il passaggio in macchina dal proprietario del B&B dove alloggeremo a Picciano.

La fine del cammino

La settima e ultima tappa parte da Picciano e arriva a Matera, lunga 30 km. 

Finalmente riusciamo ad organizzarci insieme a Marco per percorrere l’ultima tappa insieme. 

Manteniamo un passo svelto, ma siamo limitati dalla continua presenza di pozzanghere lungo tutto il percorso, che rendono le nostre scarpe pesanti e sporche.

Durante questa tappa, Marco si apre con noi e ci racconta della sua forte voglia di inseguire la sua passione per il beatbox e la musica, e di lasciare il suo attuale lavoro da magazziniere.

Proseguiamo il nostro cammino attraversando splendidi paesaggi e l’arrivo a Matera si fa sempre più vicino.

Siamo arrivati a Matera e ci siamo immersi nell’atmosfera unica dei sassi e nella tranquillità che permea questa città. Il nostro cammino è giunto al termine qui, donandoci numerose emozioni e nuove riflessioni. Personalmente, mi ha aiutato a ritrovare una sensazione di serenità e leggerezza in un momento di stress mentale. 

Ad ogni passo, i pensieri negativi si allontanano e la fantasia corre libera. 

Consiglio a tutti questo cammino, perché oltre ad essere abbastanza facile ed accessibile, regala paesaggi mozzafiato e un contatto autentico con la popolazione locale. Inoltre, l’aspetto enogastronomico gioca un ruolo fondamentale: qui potrete assaggiare i migliori lievitati della vostra vita.

Buon cammino pellegrini!

Per viaggiare con la mente

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