“La scelta è tua”: una voting app per le europee

Intervista a Sergio Tomasinelli, co-fondatore e responsabile della comunicazione di Itamat, l’associazione non-profit dietro la creazione della Voting Aid Application in vista delle elezioni europee. 

Di Ingrid Salvadori

Foto di copertina: I soci fondatori di Itamat. Da sinistra, Pablo Bravo, Luka Banse e Sergio Tomasinelli. (foto di Sergio Tomasinelli)

Abbiamo intervistato Sergio Tomasinelli co-fondatore e responsabile della comunicazione di Itamat, un’associazione che ha portato alla creazione di una Voting Aid Application (VAA), ovvero un questionario progettato per guidare i cittadini nella scelta del partito da votare alle prossime elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno.

Sergio Tomasinelli, com’è nata Itamat?

Itamat è nata nel 2022, da me, Pablo e Luka, gli altri due soci fondatori. Noi viviamo in Germania e conosciamo il Wahl-O-Mat, uno strumento molto diffuso, utilizzato da più di 20 milioni di persone ad ogni elezione nazionale, che permette di compiere un primo passo verso una scelta più consapevole. L’abbiamo sempre utilizzato qua in Germania, quindi abbiamo pensato di crearne uno simile anche per l’Italia.

La peculiarità della nostra VAA è data dal fatto che le risposte dello strumento provengono dai partiti stessi. Quindi, non siamo noi a stimare le posizioni dai programmi politici oppure da affermazioni di esponenti, ma sono i partiti stessi a fornirle. Poi gli utenti ricevono le stesse domande, rispondono e dal match nasce una graduatoria di affinità. Poi noi ci impegniamo molto a integrare e includere tutte le liste candidate alle elezioni politiche all’interno del nostro strumento di sostegno al voto, senza tagliare partiti più piccoli.

Questa non è la prima volta che create una Voting Aid Application, corretto?

Esatto, questa è la seconda volta, la prima volta è stata nel 2022 in occasione di elezioni politiche. Per quelle elezioni, avevamo fatto tutto in casa, partendo da zero. Avevamo utilizzato software open source, che erano appunto disponibili a tutti, e avevamo creato lo strumento digitale e, infine, la campagna pubblicitaria per diffonderlo. 

Vedi particolari differenze oggi rispetto alla prima volta?

Chiaramente abbiamo imparato alcune cose, come, per esempio, contattare i partiti per tempo. Nel 2022 abbiamo ricevuto le risposte di Fratelli d’Italia e del PD qualche giorno prima delle elezioni e noi abbiamo lanciato lo strumento senza i due partiti che poi sono stati i primi partiti per numero di voti. Questa volta siamo partiti molto prima, anche perché adesso facciamo parte di una rete europea che crea queste VAA. Abbiamo migliorato anche la qualità della stesura delle nostre tesi perché non siamo più noi a scriverle, ma c’è un team di esperti europei con cui collaboriamo oltre alla partecipazione ad un progetto Erasmus+ cofinanziato dall’Unione europea. 

Potresti dare qualche dettaglio su come vengono scritte le tesi?

Con questo team di esperti ci siamo incontrati tre volte in Europa, a Sofia, a Varsavia, e a Madrid. Inizialmente abbiamo scritto più di ottanta tesi. Abbiamo preso i dieci ambiti legislativi del Parlamento europeo più altri due che ci sembravano importanti. Alla fine degli incontri che ti citavo prima eravamo arrivati a venticinque tesi, condivise per tutte le voting app della rete a livello europeo. Poi noi ne abbiamo aggiunte altre, arrivando a trenta. Con questi workshop, spesso di due giorni, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere partner europei, di imparare da loro e di ricevere tanti suggerimenti. Infatti, spesso questi partner sono enti o associazioni attive in questo campo da più di vent’anni.

Parliamo di una voting app, quindi c’è una parte tecnologica importante. Chi definisce l’algoritmo che poi crea i match tra le risposte dei singoli e quelle dei partiti?

L’algoritmo che usiamo è di accesso libero ed è lo stesso utilizzato dal Wahl-O-Mat tedesco e si basa su una matematica molto semplice. Inoltre, noi non raccogliamo dati personali, le uniche informazioni a cui abbiamo accesso sono la provenienza e l’orario di utilizzo degli utenti, i quali però restano completamente anonimi perché non salviamo gli indirizzi IP. L’unico dato che pubblichiamo è il numero delle persone che hanno utilizzato il nostro strumento. Al momento siamo intorno ai 50 mila utenti e rimangono ancora tre settimane abbondanti prima delle elezioni.

Quindi non fate previsioni in base ai risultati che derivano dalla VAA?

No, noi non possiamo sapere cosa hanno votato le persone. Inoltre, fare previsioni o sondaggi non è lo scopo della VAA tanto che appunto non raccogliamo nemmeno i dati necessari a quest’attività. 

Avete testato la VAA prima di rilasciarla?

Io non mi occupo del back end, però certo, facciamo dei test in locale. L’algoritmo è riprodotto in formato Excel, noi facciamo un test manuale e non appena vediamo che le risposte tra il test e l’app coincidono allora sappiamo che funziona. L’algoritmo è la parte più semplice, difficilmente ci sono errori. La parte più difficile a livello tecnico riguarda la grafica, l’estetica, i click, i link, tutte queste cose.

Un’ultima domanda, più personale. Perché avete deciso di mettervi in gioco e creare questo strumento?

Le idee di base sono due che si uniscono. Da un lato c’è l’astensionismo, grosso problema soprattutto per la Generazione Z. Se si guardano i Boomer, loro sono sempre tra i primi per percentuale di partecipazione alle elezioni ed è un peccato perché va bene che forse hanno più esperienza, però, di questo passo, saranno loro a decidere il nostro futuro.

Dall’altra parte, c’è il desiderio di spingere la discussione politica verso i temi e non i candidati. Viviamo in una fase in cui abbiamo nomi di politici stampati sui loghi dei partiti. C’è una personalizzazione della politica molto forte, perciò nel nostro strumento abbiamo fatto sì di non chiedere mai chi preferisci, ad esempio, tra Schlein e Meloni, ma se sei per il salario minimo o sei contro, se sei per il matrimonio egualitario o sei contro.

Noi non abbiamo grandissime ambizioni. Chiaramente scegliere il partito da votare dovrebbe essere una scelta importante, presa con grande considerazione. Noi vogliamo semplicemente offrire uno strumento per fare un piccolo passo verso una scelta più consapevole.