La COY15 è iniziata!

di Ana Sofia Marques Henriques

Traduzione di Giulia De Paoli, articolista dell’Agenzia di Stampa Giovanile

“Siamo azione”. Questo è lo slogan della Conferenza Internazionale dei Giovani (COY15) che si svolge a Madrid dal 29 novembre all’1 dicembre 2019, il cui obiettivo è quello di promuovere tra i giovani lo scambio di esperienze, conoscenze e buone prassi sui cambiamenti climatici. I partecipanti vengono da tutto il mondo, come Jean-Betrand Mhandu che è arrivato dal Zimbabwe in rappresentanza dell’organizzazione “African Youth Initiative on Climate Change”.

La cerimonia di apertura si è svolta all’Università Politecnica di Madrid ed è stata presentata da due giovani impegnati per l’azione climatica. E’ stato sottolineato il fatto che la crisi sociale del Cile (ragione principale per l’annullamento della COP Cile e l’organizzazione della stessa a Madrid) è strettamente collegata alla crisi climatica, e che entrambe sono risultato del nostro stile di vita; è fondamentale cambiare il nostro concetto di successo e diffondere tra tutti i cittadini del mondo la discussione e le soluzioni per affrontare il cambiamento climatico.

Si è anche parlato del ruolo delle 28 conferenze locali (Local COYs) in preparazione alla COY15 che si sono svolte in tutto il mondo, ad esempio in Argentina, Germania, Pakistan, Austria, Paraguay e italia, solo per citarne alcune.

Un altro tema affrontato durante l’apertura è stato quello dell’Accordo di Parigi e di come la COP25 sia ora fondamentale per affrontare gli ultimi dettagli prima della sua entrata in vigore. Tutti gli ospiti hanno condiviso messaggi di speranza e di partecipazione attiva. L’apertura della COY non poteva capitare in un giorno più azzeccato in quanto quello dedicato alla marcia globale per il clima di “Fridays for Future”, un movimento di giovani che sta coinvolgendo tutto il mondo e che fu ispirato proprio dalla scorsa edizione della COY14.

Nel pomeriggio, il gruppo di ragazzi dell’Associazione Viração&Jangada (10 ragazzi delle scuole superiori trentine) hanno messo in scena uno spettacolo teatrale sul clima e le migrazioni, che ha toccato molti dei partecipanti facendoli riflettere su temi profondi e importanti.