Un gioco di ruolo per affrontare la crisi climatica

Immagina di essere un politico in un paese in via di sviluppo o un membro di un’impresa ecosostenibile. Quali azioni proporresti per aiutare il mondo e fermare la crescita della temperatura media globale oltre 1.5 °C? Questo è quello che abbiamo fatto la mattina del 30 novembre alla Conferenza Internazionale dei Giovani sul Clima (COY15) che si tiene a Madrid dal 29 novembre all’1 dicembre.

di Ana Sofia Marques Henriques e Martina Pisetta, articoliste dell’Agenzia di Stampa Giovanile

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Climate Action Simulation è il nome del workshop dove abbiamo usato il programma “EnRoads”, sviluppato dalle associazioni Climate interactive e Climates. Questa piattaforma consente di replicare un gioco di ruolo sulla negoziazione degli accordi climatici e di provare a rappresentare paesi sviluppati, tecnologia pulita, terra, agricoltura e silvicoltura, falchi della giustizia climatica, paesi in via di sviluppo, energia convenzionale, industria e commercio o paesi emergenti.

Durante il primo turno, i gruppi hanno potuto presentare un’azione per aiutare a risolvere i problemi climatici. Introducendo la proposta nel programma è stato possibile individuare la differenza generata a livello globale.

Nel secondo giro, i gruppi hanno negoziato con gli altri per accordare certe azioni. L’obiettivo del gioco di ruolo è cercare di mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 1,5°C. Attraverso molteplici grafici che tengono conto di una dozzina di variabili (crescita della popolazione, crescita economica, efficienza energetica, emissioni di gas a effetto serra, tasse sul carbonio, uso di carbone, petrolio, gas ed energie rinnovabili, eccetera) è dunque possibile valutare il reale impatto delle azioni.

Alcune proposte emerse durante la simulazione sono state:

Far pagare tasse elevate per l’uso di combustibili fossili, le quali poi possono essere utilizzate per la ricerca e lo sviluppo di nuove fonti di energia a “zero-carbonio”. Questa azione ha avuto un impatto molto grande, poiché ha fatto variare la temperatura da + 4,1 ° C a + 3,5 ° C.
Promuovere il rimboschimento nei paesi in via di sviluppo (50% del territorio utilizzabile). Questa azione ha sorprendentemente avuto un impatto minimo sulla temperatura. Il motivo principale è che la cattura del carbonio avviene solo quando gli alberi hanno più di 40 anni e quindi impiegano molto tempo per creare un risultato positivo.
Alcune azioni hanno avuto un impatto negativo poiché hanno aumentato la temperatura. Ad esempio, una crescita economica moderata, proposta dal team dell’industria e del commercio, ha fatto aumentare la temperatura da + 1,8 ° C a + 1,9 ° C, a causa della crescita della popolazione correlata allo sviluppo economico.

Alla fine, ci siamo resi conto che affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici richiede la collaborazione di tutte le parti interessate. E non solo. Anche se le azioni con impatti maggiori sono globali, ci sono ancora cose che possiamo fare, come sostenere un candidato politico che compie sforzi in tal senso, prestare attenzione a dove vanno i nostri soldi e al tipo di azienda che stiamo sostenendo indirettamente e ridurre il consumo di carne rossa.

Questa esperienza è stata molto utile per comprendere il “quadro generale” e i reali effetti delle nostre azioni. Il programma “EnRoads” sarà rilasciato pubblicamente il 3 dicembre alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (COP25).