Consapevolezza: La via per non soccombere ai cambiamenti climatici

“Punto di non ritorno – Before  the flood” è il titolo del film documentario che vede il protagonista, Leonardo Di Caprio, avventurarsi nelle zone del mondo più colpite dai cambiamenti climatici per comprenderne le cause, gli effetti ma, soprattutto, i metodi a nostra disposizione per contrastarli. E proprio lunedì 9 gennaio, alla presenza di circa 500 persone, questo documentario è stato proiettato al Muse (Museo delle Scienze) di Trento in occasione di una serata educativa sui cambiamenti climatici.
La serata, che aveva lo scopo non solo di informare ma, specialmente, di sottolineare il ruolo fondamentale che ha la consapevolezza di ciò che sta accadendo perché sia possibile prendere dei provvedimenti efficaci, si è articolata su tre momenti.
Dopo la visione del documentario, l’arcivescovo emerito di Trento Mons. Luigi Bressan e il ricercatore del Muse Michele Menegon si sono visti protagonisti di un dibattito a proposito del ruolo che religione e scienza hanno nell’informare trattare argomenti quali i cambiamenti climatici e la “custodia del creato”, come ripete spesso Mons. Bressan.
Infine, negli ultimi 20 minuti, è stata offerta la possibilità alle associazioni Viração&Jangada e Apibimi di raccontare le iniziative che stanno proponendone portando avanti sul tema dei cambiamenti climatici. In particolare Rosa Maria Currò, studentessa del liceo Da Vinci di Trento, ha raccontato la sua esperienza vissuta a Marrakech lo scorso novembre in occasione della COY12 (la conferenza internazionale dei giovani in preparazione alla Conferenza ONU sul Clima – COP22), grazie al progetto “Una Cittadinanza Planetaria per affrontare i cambiamenti climatici”, promosso da Viração&Jangada in collaborazione con diverse associazioni di cooperazione internazionale con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento.
I presenti alla serata hanno, così, potuto sapere che l’obiettivo principale di noi ragazzi durante la COY12 e la COP22 è stato quello di documentare gli avvenimenti e gli sviluppi delle due riunioni. Inoltre, è stato spiegato che, per farlo, abbiamo creato articoli, foto e video che riuscissero a mettere in luce il punto di vista di noi, giovani, per comunicare efficacemente con i nostri coetanei, oltre che col pubblico in generale. Abbiamo anche aggiunto che il materiale prodotto è stato poi pubblicato sul sito internet stampagiovanile.it e sui social network Facebook e Instagram, con lo scopo di portare a conoscenza del più grave problema del nostro secolo il maggior numero di persone possibile, e che tornati in Italia abbiamo continuato la nostra attività di giornalismo e stiamo collaborando con giornali, riviste e radio locali per, appunto, sensibilizzare giovani e adulti sul tema dei cambiamenti climatici.
Come è stato più volte ricordato durante la serata al Muse, la sensibilizzazione è la via migliore da intraprendere per creare una coesione popolare tale da spingere politici e governanti a mantenere gli accordi presi durante la COP21 di Parigine ribaditi alla COP22 di Marrakech. La nota preoccupante emersa dalla serata è stata che, malgrado l’entità del problema sia sempre più imponente e la sua esistenza supportata sempre più da numerosi scienziati, ci sono ancora troppe persone che ritengono i cambiamenti climatici un fenomeno inesistente.
Perciò è fondamentale che ogni cittadino si impegni nella sensibilizzazione a questo tema. C’è il bisogno di raggiungere una consapevolezza fondata sui fatti che ci permetta di avviare un’azione concreta il più velocemente possibile. Talvolta, purtroppo, questo si rivela un argomento scomodo tuttavia è troppo rilevante e attuale per essere dimenticato o tenuto nascosto.
La serata si è conclusa con un chiaro e semplice messaggio: “Adesso è tempo di prenderci le nostre  responsabilità di cittadini del mondo e di fare il possibile per salvare il nostro pianeta e il nostro futuro”.