Circolo Climatico, terzo incontro: acqua e mindfulness

Mercoledì 19 ottobre si è tenuto il terzo incontro di Circolo Climatico. I temi? L’acqua e la mindfulness. Grazie all’esperta Serenella Saibanti e alla psicologa Laura Endrighi abbiamo esplorato l’importanza delle risorse idriche e della gestione delle nostre emozioni.

Di Redazione

“Quando mi sono reso conto che l’acqua non è infinita?” Si è aperto con questa domanda il terzo incontro di Circolo Climatico, tenutosi mercoledì 19 ottobre come di consueto dalle 18 alle 20 al MUSE – Museo delle Scienze. Sono seguite delle riflessioni – anche sottoforma di disegni – attraverso cui ogni partecipante ha ricordato un momento in cui ha realizzato che l’acqua è una risorsa finita e, per questo, importantissima.

Le risposte alla domanda “Quando mi rendo conto che l’acqua non è infinita”

I racconti hanno spaziato tra esperienze e, soprattutto, contesti geografici molto differenti tra loro. Dall’infanzia in una favela brasiliana, in cui si vivevano i due estremi: da un lato la siccità e la scarsità d’acqua, che obbligavano a rifornirsi mediante dei secchi, dall’altro alle inondazioni che peggioravano le già precarie condizioni di vita; ai giorni passati in un rifugio in Abruzzo, in cui l’acqua era disponibile solo durante le ore diurne e, dunque, andava centellinata. Dalla vita da universitarie a Catania, in giorni in cui l’acqua non arrivava e i pensieri più comuni erano “e adesso come mi lavo?” oppure “speriamo che domani ci sia perché ho un esame”; alla calda estate 2022 in Veneto, in cui una delle regioni più umide d’Italia ha visto toccare i minimi storici dei valori d’umidità. Dall’esperienza di chi vive in Trentino e ha sempre visto tanta acqua negli alvei, ma non quest’anno, con i fiumi in magra e i colori autunnali del bosco in anticipo; ai ricordi di viaggio in Marocco, dove anche l’automatismo di tirare lo sciacquone ha subito la scarsità idrica. Dalla siccità di quest’anno che, in una zona del nord del Piemonte, imponeva la chiusura dell’acquedotto fino alle sette del mattino e i bar erano impossibilitati a preparare il caffè; al confronto tra l’infanzia nel sud Italia con l’acqua razionata a giorni alterni che era un’abitudine e l’estate più recente con l’acquedotto chiuso d’improvviso e attività come parrucchieri e pastifici costretti a non lavorare. Dall’idea dello sprecare l’acqua delle bottigliette per utilizzarle con altro; ad un’esperienza nel deserto in cui si lavavano le stoviglie con la sabbia, in netto contrasto con il rimandare indietro il cucchiaino al bar perché sporco.

Con questi spunti si è approfondito il tema dell’acqua, grazie all’intervento di Serenella Saibanti, esperta di risorse idriche dell’Agenzia Provinciale per le Risorse Idriche e l’Energia (APRE). Tramite l’utilizzo di grafici, Serenella ci ha spiegato come i cambiamenti climatici – in particolare l’innalzamento delle temperature – impattano sul ciclo dell’acqua, sulle riserve e sull’andamento delle precipitazioni. “Il regime pluviometrico del Trentino è molto simile a quello della Puglia, la differenza è che qui nevica e questo permette di creare i nevai, ossia riserve naturali d’acqua”. Tuttavia, in questo 2022 la neve è mancata e, di conseguenza, i fiumi sono rimasti in secca. L’esperta ci ha poi presentato i modelli climatici futuri che vedono una limitata riduzione delle piogge ma una grande variabilità stagionale. Abbiamo anche compreso la differenza tra siccità e crisi idrica: la prima è metereologica, la seconda dipende dall’azione dell’uomo, dalla sua gestione delle risorse.

È poi intervenuta la nostra psicologa climatica Laura Endrighi, che ha fatto sperimentare ai presenti una strategia di gestione delle emozioni attraverso un esercizio di mindfulness che, tramite l’osservazione del respiro, permette di restare ancorati al presente, liberandosi così di determinati pensieri. “È facile che la mente vada oltre, soprattutto quando proviamo emozioni negative, perché il cervello tende a scappare da esse. Restando ancorati possiamo invece sperimentare e trovare soluzioni per queste emozioni”.

L’incontro si è chiuso con la presentazione della storia virtuosa del progetto Tap revolution, incentrato sulla sensibilizzazione a comportamenti pro-ambientali volti a risparmiare la risorsa preziosa che è l’acqua.