Giovani “acceleratori” di azione climatica

Lo scorso 8 novembre ho avuto l’opportunità di moderare un evento che si è tenuto in parallelo alle negoziazioni sui cambiamenti climatici della COP23 e intitolato “giovani come acceleratori dell’azione climatica”.
In questo spazio si sono riuniti giovani della Repubblica Dominicana, Nepal, Francia, Austria, Uganda e Colombia per mostrare quello che stanno realizzando nel proprio paese nel contesto dell’”Azione per l’empowerment climatico” (ACE, nell’acronimo inglese) cui fa riferimento l’Articolo 12 dell’Accordo di Parigi.
Questo articolo è molto importante perchè sarà il primo passo per promuovere l’adattamento e la mitigazione al cambiamento climatico da parte degli attori non governativi come la società civile e le ONG. Questo perché si tratta di come promuovere l’educazione, l’istruzione e l’accesso alle informazioni nella lotta contro questo fenomeno.
Durante la sessione, giovani come Eddy Vásquez  della Repubblica Dominicana hanno sottolineato l’importanza di dare potere ai cittadini e mettere da parte la vecchia abitudine di lasciare al governo la responsabilità di ogni azione. Lui lo fa attraverso la sua organizzazione “Gioventù sostenibile” dove, attraverso diversi progetti ha educato più di 3000 professori e contribuito all’inclusione del cambiamento climatico nei curricula delle scuole.
Inoltre, i rappresentanti del Nepal e dell’Austria hanno sottolineato come l’uso della creatività e dell’innovazione siano fondamentali per dare potere agli attori non governativi, poiché l’educazione e la formazione tradizionali sono ormai obsoleti in questi tempi in cui servono  la volontà e l’impegno di tutti per adattarsi al cambiamento climatico.
Tale principio viene messo in pratica da Joséphine Raynauld che in Francia lavora con “Climantes” e organizza “COP In My City”, progetto realizzato in differenti paesi e che forma gli studenti ad essere attori attivi della lotta ai cambiamenti climatici.
Infine, partendo dalla grande esperienza di questi giovani, si è concluso notando come nelle negoziazioni sull’implementazione dell’Accordo di Parigi sia fondamentale l’influenza politica da parte dei giovani delegati. Questo permette che il tema dell’ACE sia tenuto in considerazione nel sviluppare le capacità delle diverse comunità, e che tutti fin dall’inizio in quanto cittadini, nei nostri diversi ambiti d’azione, promuoviamo una reale “responsabilità climatica” per superare le sfide che si presentano ogni giorno più frequentemente.