Venezia: parco giochi o città?

Dal 25 aprile parte il Venice Pass: dubbi e perplessità sulla misura di contrasto all’overtourism.

Di Matteo Carlesso
Mentor: Alessandro Graziadei

Il Comune di Venezia ha recentemente approvato il regolamento del “Venice Pass“, un ticket di ingresso obbligatorio per i visitatori che sarà implementato con una fase sperimentale di 30 giorni a partire dal 25 aprile. Il ticket, inizialmente fissato a 5 euro al giorno, mira a gestire l’afflusso turistico e a bilanciare i diritti dei residenti con le esigenze dei visitatori. Dopo una prima fase sperimentale, il costo varierà dai 3 ai 10 euro a persona.

Le specifiche del biglietto

Il contributo sarà richiesto a tutte le persone di età superiore ai 14 anni che accedono alla città per visite giornaliere, ma sarà esente per diversi gruppi, tra cui coloro che soggiornano in strutture ricettive nel territorio comunale, i residenti veneti, chi visita per lavoro, chi necessita di cure, partecipanti a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, e i minori di 14 anni o parenti fino al terzo grado dei residenti.

Tuttavia, l’esenzione richiede una registrazione e prenotazione del giorno di visita. Il portale per l’acquisto del ticket o la richiesta di esenzione è stato reso accessibile dal 16 gennaio. I gruppi organizzati saranno limitati a un massimo di 25 persone a partire dal 1° giugno, e alle guide sarà vietato l’uso di microfoni e altoparlanti. Per garantire un controllo degli accessi, saranno installati varchi con tornelli di ingresso, limitando il numero di turisti giornalieri. 

Le reazioni contrarie

Tutto questo è quello che è stato previsto per salvaguardare Venezia e permetterle di tornare a essere una realtà vivibile per i cittadini e al contempo una meta da scoprire per turisti e viaggiatori. 

Le reazioni alla decisione del Comune sono varie e in gran parte contrarie. Nonostante l’Unesco abbia sottolineato la minaccia dell’overtourism sulla città fragile, ci sono dubbi sulla reale efficacia del ticket nello scoraggiare i visitatori durante le giornate critiche e nel regolare i flussi nel centro storico lagunare.

I membri del Consiglio comunale presentano posizioni divergenti, con alcuni che considerano il ticket come uno strumento monetario che non affronta il problema alla radice, mentre altri suggeriscono forme di prenotazione gratuita. Secondo il Pd, tale misura è in antitesi con l’idea che Venezia possa tornare ad essere una città a tutti gli effetti, con dei propri negozi di vicinato e delle attività artigianali, mentre ricordano quella di un parco a tema sul modello Gardaland.

Le critiche politiche riguardano l’approvazione del provvedimento, con voci che chiedono di avere più tempo prima di mettere in moto questa iniziativa, mentre altri sollevano preoccupazioni riguardo alle esenzioni e alla definizione della soglia massima di visitatori accettabile.

Chi si trova d’accordo

Associazioni e osservatori esterni si mostrano attendisti, sottolineando l’importanza di valutare gli effetti del ticket d’ingresso. Tuttavia, la Cgil di Venezia chiede che le risorse provenienti dai ticket siano vincolate e destinate a sostenere il lavoro nella città storica e a rafforzare i servizi alla persona.

Le opinioni tra i residenti sono varie: c’è chi vede il “Venice Pass” come una risposta necessaria per tutelare la città dall’invadente flusso turistico, mentre altri ritengono che limitare il turismo giornaliero non risolva il problema fondamentale della decrescita dei residenti.

Nella conferenza stampa del 20 aprile 2022, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia aveva già appoggiato il ticket d’ingresso alla città. «Da noi i turisti sono sempre ben accolti e non costituiscono un problema, ma si riapre il dibattito su Venezia, come ogni primavera, riguardo alla gestione degli accessi. Il dibattito è in corso da troppo tempo e è necessario intervenire; non possiamo permettere che ci siano effetti negativi sulla città» ha commentato il governatore.

I rischi

Augusto Cusinato, ex professore di economia urbana presso l’Università IUAV di Venezia esplora dettagliatamente la recente legge che autorizza il Comune di Venezia a istituire un ticket di accesso giornaliero. Egli sottolinea il rischio di trasformare il cuore storico, istituzionale e culturale di Venezia, inizialmente considerato un bene pubblico, in un bene escludibile.

Cusinato suggerisce che una modulazione temporale delle tariffe per vari servizi turistici potrebbe essere una soluzione più flessibile rispetto a un ticket generale, sottolineando la complessità della situazione e la necessità di politiche urbane mirate. A questo punto c’è da chiedersi se verrà creato anche un biglietto fast track per saltare la fila, proprio come in un parco divertimenti.

Il “Venice Pass” si presenta così come una soluzione controversa, che cerca di bilanciare la gestione del turismo, la protezione dei residenti e le sfide legate all’overtourism. Al contempo, si propone di valorizzare monetariamente un luogo ricco di arte e cultura, che secondo alcuni dovrebbe rimanere aperto e accessibile senza restrizioni. I cittadini auspicano soluzioni che, oltre a considerare gli aspetti economici, rispettino la peculiarità di Venezia come patrimonio culturale e artistico, nonché come città da vivere quotidianamente.

Per approfondire

Per saperne di più sulla tematica del turismo sostenibile, vi consigliamo la lettura dei seguenti articoli: Il turismo che non lascia impronte, Turismo mondiale: “Bisogna ridurre le emissioni di gas serra”, Turismo mondiale: “Bisogna ridurre le emissioni di gas serra”.