Prospettive per uno Stato palestinese

La Palestina sta vivendo un processo di progressiva statualizzazione che, essendo dinamico, tende a raggiungersi per tappe. Per comprendere lo status attuale dei Terrori Palestinesi è quindi necessario ripercorre brevemente gli eventi principali che, dal punto di vista del diritto internazionale, hanno segnato gli ultimi 75 anni anni di storia palestinese.

di Michele Rosanelli
Mentor: Paulo Lima

La guerra in corso nella striscia di Gaza, che vede fronteggiarsi Hamas e Israele, ha riportato l’attenzione del mondo sul medioriente e in particolare sulla questione palestinese.

Il presidente Joe Biden, l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Josep Borrell, e il segretario dell’ONU Antonio Guterres hanno infatti rilanciato la soluzione dei due Stati come unica soluzione possibile per il conflitto in corso.

Per capire meglio questa prospettiva è necessario comprendere cos’è oggi la Palestina dal punto di vista del diritto internazionale.

Foto di Hosny Salah da Pixabay

Il concetto di Stato

Per il diritto internazionale è necessario distinguere lo Stato-comunità, ossia una comunità stanziata su un territorio e sottoposta a delle leggi, dallo Stato-organizzazione, cioè l’insieme dei governanti che esercitano in modo effettivo il potere di imperio sui singoli associati. L’ulteriore requisito che si è soliti richiedere ad uno Stato è l’indipendenza da altri Stati, ossia la sovranità esterna.

Per il diritto internazionale solamente uno Stato-organizzazione indipendente è dotato di soggettività e quindi capace di partecipare alla formazione di norme internazionali e di essere responsabile sul piano internazionale. 

Che valore ha il riconoscimento da parte di altri Paesi?

Il riconoscimento è un atto politico con cui uno Stato riconosce la statualità di un altro Stato. Le sue conseguenze sono importanti sul piano politico e diplomatico ma non produce effetti giuridici diretti. 

La Palestina è attualmente riconosciuta da 139 Paesi su 193 e dal Parlamento europeo. Questo dato, pur scarsamente rilevante sul piano giuridico, ha importanti risvolti simbolici e politici, dimostrando la volontà di gran parte della comunità internazionale di intrattenere con l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) relazioni interazionali su base paritaria.

A quali istituzioni internazionali è stata ammessa la Palestina e a che titolo?

A partire soprattutto dagli anni 2000 la Palestina è stata ammessa con lo status di membro a svariate organizzazioni internazionali come il Comitato internazionale di coordinamento delle istituzioni nazionali per i diritti umani (2004), UNESCO (2011) e numerose organizzazioni internazionali avente carattere locale (Lega Araba, Unione per il Mediterraneo e altre). 

Nelle più importanti organizzazioni internazionali la Palestina è stata ammessa con uno status particolare, ossia quello di “osservatore” tra queste: l’ONU e l’OMS (1998).

Con la risoluzione n. 67/19 del 29/11/2012 l’ONU ha riconosciuto alla Palestina lo status di Stato non membro attribuendo all’ANP la funzione di osservatore permanente.

Solo il 5 febbraio 2021 la Corte Penale Internazionale ha ammesso la Palestina tra i Paesi membri, riconoscendo quindi la sua giurisdizione sui crimini commessi entro il Territorio Palestinese Occupato, in particolare la Cisgiordania, Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza.(Corte Penale Internazionale, Pre-Trial Chamber I, Situation in the State of Palestine, ICC-01/18, decisione del 5 febbraio 2021)

Cosa manca alla Palestina per divenire uno Stato?

La professoressa di diritto internazionale dell’Università di Catanzaro, Raffaella Nigro, in un commento alla decisione della Corte Penale Internazionale, afferma che l’elemento più controverso è il “il mancato controllo su tali territori, e dunque il mancato rispetto del requisito di un governo effettivo su una comunità territoriale, [che] è la conseguenza di una oggettiva situazione di occupazione militare esercitata da Israele sin dal 1967 e ritenuta illegittima in base al diritto internazionale”.

La statualità come concetto dinamico

Il riconoscimento da parte di altri Stati, le sentenze e decisioni di organi giurisdizionali, le risoluzioni di organizzazioni internazionali sono elementi che, pur non sufficienti a qualificare un ente come Stato, contribuiscono al processo di formazione della statualità dal punto di vista del diritto internazionale.

In definitiva i territori palestinesi godono, ad oggi, di una sorta di autonomia (essendo difficile affermare un’effettività del controllo dei territori da parte dell’ANP) e stanno vivendo da molti anni una fase di progressivo avvicinamento alla statualità, il cui raggiungimento definitivo è reso difficile dalla enormi problematiche derivanti dal conflitto israelo-palestinese e dal coinvolgimento di interessi contrastanti all’interno della comunità internazionale.

Nonostante le recenti, molteplici e autorevoli dichiarazioni sulla possibile soluzione dei due Stati pare, invero, difficile intravedere nel breve periodo una prospettiva di stato palestinese riconosciuto in modo pieno sul piano del diritto internazionale.

Per approfondire: 

Raffaella Nigro, La giurisdizione della Corte penale internazionale sul Territorio Palestinese Occupato e la statualità della Palestina, in “Diritti umani e diritto internazionale, Rivista quadrimestrale” 2/2021, pp. 511-520, doi: 10.12829/101659.

Carlo Focarelli, Diritto internazionale, Cedam.

Benedetto Conforti, Massimo Iovane, Diritto internazionale, editoriale scientifica.