Lo Smart Lab di oggi: fresco, giovanile e ambizioso

Spazio culturale partecipato in movimento 

A luglio 2023 lo Smart Lab, noto centro giovanile di Rovereto gestito dalla Cooperativa sociale Smart Onlus, ha rinnovato la propria gestione ed immagine con un team di persone ed una programmazione culturale tutta nuova. Proprio in virtù di questo cambiamento, abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con due tra i referenti del nuovo staff per cercare di capire quali siano i valori, le intenzioni e soprattutto i desideri di questo nuovo organico. 

Di Patrick Lasta
Mentor: Marianna Malpaga

Abbiamo intervistato Giovanni Beber, 28 anni, responsabile della comunicazione di Smart Lab, che si occupa della pianificazione editoriale nell’ambito della promozione culturale, e Riccardo Calliari, 29 anni, che in qualità di direttore artistico stabilisce le linee guida e gli spazi per eventi, musica e workshop.

Il nuovo staff di Smart Lab, al centro Giovanni (maglia beige) e Riccardo (camicia azzurra)

Cos’è Smart Lab per voi?  

Riccardo: ”Per me Smart Lab è innanzitutto un centro giovanile, perché deve essere vissuto generalmente da giovani, che per me hanno una fascia di età dai 18 a 30 anni, ma intendiamo anche rivolgerci progressivamente ai più giovani, attraverso alcuni progetti laboratoriali in collaborazione con le scuole. Per me (Smart Lab NdR.) è uno spazio vissuto in tanti modi diversi: a livello culturale, ad esempio, c’è una programmazione varia, a trecentosessanta gradi, dove si possono trovare teatro, musica, live e Djset, spettacoli e mostre. E questa è una cosa bella. Ciò che ci tengo a dire è che è un centro giovani e per questo siamo chiamati a fare cultura”. 

Giovanni: “L’essenza di Smart Lab è quella di essere un centro giovanile, uno spazio in cui vengono organizzate attività per ragazzi, che qua possono essere non soltanto autori, ma protagonisti. Per questo motivo vorremmo che non si pensasse soltanto allo spazio effettivamente fisico, ma che si riuscisse anche portare Smart Lab al di fuori dello spazio per incontrare la rete di associazioni giovanili che ci sono sul territorio. Considerando il nostro interesse verso il protagonismo giovanile, ci piacerebbe che Smart Lab fosse rivolto effettivamente alla comunità e si prendesse cura sostanzialmente degli spazi pubblici comuni. In quest’ottica, come nuovo team di gestione abbiamo pensato di raccontare Smart Lab aggiungendo un payoff in descrizione: Centro Giovani Smart Lab – Spazio culturale partecipato in movimento

Quali sono i valori che secondo voi caratterizzano questa nuova gestione? E quali obiettivi avete in mente per Smart Lab?

Riccardo: ”Gli obiettivi che ci siamo prefissati sono quelli di far vivere in maniera piena e sempre maggiore lo spazio e di cercare di creare una connessione ancora maggiore tra i giovani e lo spazio di Smart Lab, provando a collaborare  anche con le realtà del territorio”.

Giovanni: “Il protagonismo giovanile è fondamentale. Partendo dalla rete tra Smart Lab e tra le realtà associative sul territorio, che dobbiamo ravvivare e costruire, vogliamo creare qualcosa di saldo, per riuscire anche a portare delle iniziative indirizzate al prendersi cura degli spazi collettivi. Ad esempio, il centro e la rete potrebbero farsi promotori di azioni come la richiesta di ulteriori trasporti pubblici la sera per gli studenti, così come di tutta una serie di iniziative che potrebbero facilitare la partecipazione attiva dei giovani alla vita pubblica. Come diceva Riccardo, ovviamente ravvivare il posto e dargli una identità sia culturale-artistica sia comunicativa è l’obiettivo principale che ci stiamo dando: le attività per il momento sono quindi principalmente rivolte e realizzate negli spazi di Smart Lab e poi, perché no?, ci piace pensare che il centro un domani possa fare anche attività al di fuori della struttura. In generale dal punto di vista artistico vorremmo contribuire a cambiare un po’ l’idea di cultura che c’è: passare da una cultura che è solo intrattenimento ad una cultura che è anche movimento e propulsione.

La nuova gestione è stata inaugurata dall’iniziativa Slancio, due giorni di workshop, musica, stand up comedy e talk. Come è nata l’idea? Avete organizzato tutto da soli o avete avuto collaboratori? 

Riccardo: “Slancio, come dice il nome, è stato pensato per far capire che da ottobre sarebbero partiti una serie di eventi che avrebbero rilanciato il nuovo team, il nuovo pensiero e la nuova idea di Smart Lab di cui abbiamo già parlato. Slancio doveva essere un piccolo contenitore di quello che si potrà trovare all’interno della nostra programmazione annuale. Si è trattato di una presentazione a trecentosessanta gradi di quello che poi avremo spalmato durante l’anno come programmazione culturale.  L’evento è stato organizzato da noi, ma le attività sono state rese possibili grazie alle realtà che hanno collaborato con noi durante l’evento, come per la parte dedicata alla stand up comedy di cui si è occupata Evoè! Teatro (compagnia teatrale NdR.)“. 

Giovanni: “Il processo con cui nascono queste iniziative è sempre condiviso, Riccardo è il direttore artistico, detta le linee della programmazione culturale e poi coinvolge il resto del team. Lui definisce gli spazi e come si immagina che questi vengano occupati e vissuti all’interno di un evento; poi il resto del team contribuisce a dare una mano a costruire la programmazione.”

Eravate emozionati?

Riccardo: ”Non eravamo troppo emozionati, perché già durante la programmazione estiva avevamo avuto modo di collaborare in team su eventi più contenuti e necessari a cominciare ad aprire lo spazio. Infatti l’evento è andato bene e tutti sono stati molto contenti”.   

Giovanni: “È stato un buon test. Riccardo ed io avevamo già organizzato eventi di questo tipo nelle associazioni con cui abbiamo collaborato, mentre ci sono altre persone nel team che non avevano mai avuto occasione di organizzare eventi simili. È stato un buon test perchè era un evento morbido, non era un evento che avrebbe riempito lo Smart Lab, ma un’occasione per trovarsi, fare due chiacchere ed incontrare le realtà che vi partecipavano, stringere delle collaborazioni. C’è stata l’occasione per incontrare le istituzioni e le associazioni del territorio, con le quali abbiamo dialogato. C’è stato un po’ tutto il lavoro che ci piacerebbe fare nei prossimi mesi, ma in generale nei prossimi anni. Per questo motivo “Slancio” è l’idea di darci una spinta verso qualcosa”. 

Com’è il vostro rapporto con il Piano Giovani?  

Giovanni: ”Siamo in contatto con loro per la collaborazione nella realizzazione di alcuni progetti. Il progetto di stand up comedy “ALZATI!”, che si è già svolto, è stato realizzato e scritto dai ragazzi in servizio civile Elisa e Rei, ed è sostenuto e finanziato dalle Politiche giovanili, che ci aiutano anche a fare da megafono nella comunicazione. A loro volta, le Politiche giovanili portano alcune iniziative e workshop all’interno dello Smart Lab: abbiamo ospitato un workshop sul tema del protagonismo giovanile a fine settembre”. 

L’ultima domanda è proprio sul futuro: cosa avete in mente per il futuro? Qualche anticipazione su novità importanti?

Riccardo: ”Il 16 dicembre abbiamo ENSI e NERONE (leggende dell’hip hop italiano NdR.)  che vengono con il loro tour. Al momento è in programma una rassegna che prevede un evento di natura culturale-musicale tutte le settimane: tutti i venerdì o tutti i sabati. A inizio dicembre c’è una serata swing, teatro, ospiteremo un festival culturale organizzato da associazione Rosario di Pergine , poi ENSI e NERONE, un dj party il 23 dicembre e ci sarà anche un evento a Natale. La programmazione poi riprenderà dalla riapertura, con un evento organizzato già per il 6 gennaio, appena terminate le due settimane di chiusura. 

Giovanni: “Inoltre, stiamo guardando il parco, perché ci piacerebbe capire che cosa Smart Lab possa fare con uno spazio così, che secondo noi è altrettanto importante per il quartiere e per la città: per esempio, è uno dei pochi parchi che offre campi sportivi aperti.”. 

Dalla chiacchierata condotta davanti ad un succo di mirtilli, un tablet ed un registratore è emersa freschezza, complicità e tanta voglia di fare. Queste erano le nostre impressioni, chissà che non si rivelino anche le vostre dopo aver letto questa intervista.