I giovani sono davvero disinteressati alla politica?
I giovani sono davvero disinteressati alla politica? L’Agenzia di Stampa Giovanile ha provato a chiederlo ai nostri coetanei tramite un sondaggio online. Migliaia di amici virtuali e 230 risposte concrete.
La nostra analisi quindi si concentra su questi 230 tester; la maggior parte dei quali fra i 18 e i 25 anni. Sfatiamo un luogo comune sull’astensionismo giovanile: solo il 4,5% dichiara che non andrà a votare alle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Consideriamo anche gli indecisi? solo il 3,9%.
I giovani, spesso esclusi dal dibattito politico, hanno smentito le aspettative: solo il 10% si considera totalmente disinformato in merito, mentre ben 139 persone si sentono informate in modo adeguato e soddisfacente. Un ulteriore 10% invece è totalmente preparato per un voto consapevole.
Il mezzo principale d’informazione è internet e le piattaforme dei social network, attraverso i quali lo studente medio monitora tutto quello che la rete diffonde. La televisione riscuote il 22,6% di successo a discapito dei tradizionali giornali e della radio, che a quanto pare non tengono il passo con gli altri canali di informazione. Risulta però che solo 9 persone su 230 ammette di aver letto i programmi elettorali dei vari partiti.
Ma quanto viene ritenuto fondamentale il proprio voto? Per il 44,6% l’ apporto di ciascuno è importante come per il 38% che lo considera abbastanza influente mentre il restante 16% quasi o totalmente inutile.
Quanto più sembra crescere l’interesse da parte dei votanti più cala la fiducia nelle proposte politiche dei vari partiti. In generale è sentito uno scarso livello di rappresentanza e fiducia nelle proposte politiche.
Le promesse elettorali presentate infatti rispecchiano totalmente le esigenze solo di 3 persone su 230, seguite da altre 40 che, se non a pieno, almeno in modo positivo le approvano.
I più, circa 80 votanti, non si sbilanciano a differenza dei restanti 97 che ribadiscono la lontananza percepita verso i partiti.
Da quanto letto dunque l’affluenza alle urne sarà più copiosa di quanto atteso. Se così fosse, anche il 4 marzo, si avrebbe l’affluenza dell’88%.