I giovani chiedono di partecipare attivamente ai processi decisionali dell’UNFCCC

Il quarto giorno della COP21 ha visto come protagonisti i giovani. La “Giornata dei giovani e delle future generazioni” è stata organizzata da YOUNGO, la sezione giovanile no-profit dell’UNFCCC, dalle Nazioni Unite e dal Secretariato dell’UNFCCC. Durante la giornata si sono alternati una serie di eventi paralleli alle negoziazioni e incontri ad hoc in cui al centro delle questioni relative al cambiamento climatico c’era la prospettiva giovanile.
Uno degli eventi principali è stato l’Intergenerational Inquiry: giovani delegati hanno condiviso esperienze, iniziative e idee efficaci a livello globale e hanno riflettuto sul ruolo dei più giovani nel processo decisionale dell’UNFCCC. L’evento ha ospitato il responsabile delle Nazioni Unite per i giovani, Alhendawi, il Ministro francese per l’ecologia, lo sviluppo sostenibile e l’energia Segolene Royal, e la Presidente della Segreteria UNFCCC  Christiana Figueres, che ha ringraziato i giovani per la loro partecipazione nella lotta al cambiamento climatico, che lei stessa ha definito essere la più “grande battaglia per il cambiamento” nella storia dell’umanità.
I giovani delegati hanno presentato i risultati della Conferenza dei giovani, che ha spianato la strada verso la COP21 dal 26 al 28 novembre e si è conclusa con la produzione di una Dichiarazione finale che propone alcuni punti e principi strategici per contrastare il cambiamento climatico. Con questa Dichiarazione, consegnata al Presidente francese Holland, al Ministro degli Affari Esteri Fabius e all’inviato speciale per i Giovani delle Nazioni Unite Alhendawi, si chiede a gran voce una riforma che miri a una maggior inclusione dei giovani nei processi decisionali dell’UNFCCC. L’evento ha anche ospitato le testimonianze del Forum Giovani dell’UNESCO e delle diverse Ong che hanno presentato i loro progetti in corso in Ghana, Canada, Australia e Nepal. Tuttavia, a circa metà evento, Figueres ha lasciato la sala provocando qualche diffuso malcontento.
La giornata è stata anche piena di iniziative non ufficiali: tra queste, il flash-mob organizzato dalla YOUNGO contro la proposta di alcuni paesi sviluppati di cancellare il riferimento ai diritti umani nell’Art.2 della bozza di Accordo di Parigi. Decine di giovani si sono stesi sul pavimento del padiglione della società civile in segno di protesta, come a sottolineare che con questo riferimento venivano cancellati dall’Accordo di Parigi anche i diritti dei giovani, delle popolazioni indigene e delle donne.