Community Urban Farming Lifestyles – CUFL

Un racconto personale dell’esperienza di volontariato da parte delle e dei partecipanti al progetto.

A cura dei partecipanti del progetto: Federica Baggio, Elisa Bruscato, Marion Druet, Maria Ivagnes, Angelika Kapica, Kaidi Qu, Elena Osmeni, Giada Ramirez, Richard Schamchtenberg, Martina Tempo. 

Dieci volontarie e volontari provenienti da tutta Europa si sono radunati a Trento con l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un orto urbano per la comunità locale. Il nome del progetto che ha permesso loro di vivere questa esperienza è “Community urban farming lifestyles” (per gli amici “CUFL”): è parte dei progetti di volontariato dei Corpi di Solidarietà Europei, all’interno della linea Erasmus +. Grazie a questa iniziativa, le e i partecipanti hanno avuto l’occasione di approfondire per due settimane i temi della sostenibilità e degli stili di vita sani.  

“Abbiamo appreso moltissimo. Sono tante le informazioni e le esperienze che abbiamo scoperto esistere, e ognuna di esse ha lasciato a suo modo un impatto dentro di noi. Abbiamo avuto modo di imparare quello che fa Banco Alimentare, l’organizzazione locale che combatte contro la povertà e lo spreco di cibo; abbiamo assistito a presentazioni sulla comunicazione “green” e partecipato a seminari sulle città sostenibili future.” 

L’apprendimento non è stato solo teorico: i giovani hanno anche avuto l’opportunità di “sporcarsi le mani” (letteralmente): 

“E’ difficile spiegare a parole quello che ci ha lasciato poter lavorare nell’orto aperto. Non ci fermavano la pioggia né il sole che picchiava: abbiamo dipinto le panche, abbiamo rimosso le erbacce e preparato il terreno per la semina. Abbiamo piantato semi i cui frutti potranno essere raccolti tra non molto tempo.”

Lo scambio culturale quindi, insieme ai workshop a cui hanno potuto partecipare e all’esperienza nell’orto, hanno contribuito a costruire ricordi che rimarranno indelebili, anche una volta tornati a casa.

“Oltre all’esperienza formativa in sé, per noi è importante riconoscere che dopo due settimane passate a zappare e a mangiare pizza insieme, un gruppo di sconosciuti è diventato un gruppo di amici.”

Nel corso del progetto, i dieci volontari hanno sempre riconosciuto e apprezzato enormemente il duro lavoro di chi ha organizzato l’esperienza del CUFL:

“Vorremmo ringraziare di cuore ogni persona che ha lavorato per permetterci di partecipare a questo magnifico progetto, e per averci dato l’opportunità di conservare, da ora in avanti, un’esperienza così preziosa e memorabile.”