#MeToo ha sconvolto anche il mondo della danza

Il movimento #MeToo arriva anche nel mondo della danza: dal balletto alla danza contemporanea le compagnie di tutta Europa si mettono in discussione.

di Elena D’Arsiè  articolista dell’Agenzia di Stampa Giovanile

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Il #MeToo va ben oltre Hollywood dove, sebbene con grande difficoltà, molte attrici famose dalla solida carriera hanno denunciato violenze e abusi sessuali. Questo fenomeno coinvolge tutti i campi della società odierna, anche i settori più vulnerabili come la danza dove la notorietà è inferiore e ci si sente molto più fragili. Il dibattito ha messo in luce quanto nelle scuole di danza e nelle compagnie consolidate le strutture patriarcali e autoritarie siano ancora dominanti.

Vediamo il contributo di Ilse Ghekiere, danzatrice e storica dell’arte belga. Nel 2017, ha deciso di intervistare ottanta ballerini e condividere con loro il ruolo che il sessismo ha nel loro lavoro. Ha potuto raccogliere numerose testimonianze su ciò che accade durante le prove, nei momenti intimi, sul palco e dietro le quinte facendo emergere abusi sessuali e le cosiddette “micro-aggressioni” dinanzi alle quali si ha generalmente un certo scetticismo. Una danzatrice le racconta che una volta, quando stava per entrare in scena per un assolo, il direttore le si è avvicinato, le ha stretto la coscia e le ha sussurrato all’orecchio “qui devi dimagrire”. Questo è un esempio di micro-aggressione molto spesso utilizzato per indurre paura, imbarazzo e affermare il proprio potere.

In seguito al progetto di Ilse, i responsabili per la politica culturale belga sono intervenuti nel dibattito, offrendo aiuti finanziari e supporto legale e psicologico alle vittime. Ora si tratta solo dei primi passi. Si auspica possano portare non a un cambiamento radicale, a cui personalmente non crederei, bensì a un cambiamento graduale in cui la riforma di istituti formativi di danzatori e coreografi ha un ruolo essenziale.