Pedaliamo verso un futuro più sostenibile

Secondo le stime dell’ONU e della Banca mondiale, nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 10 miliardi di abitanti: 7 su 10 di questi vivranno in aree urbane.

di Anna Pacher articolista dell’Agenzia di Stampa Giovanile

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È quindi di fondamentale importanza che le città si pongano alla guida nella lotta ai cambiamenti climatici, realizzando nuove aree verdi, investendo sulle energie rinnovabili, sulla mobilità sostenibile e su progetti di agricoltura urbana.

Se ne sta occupando in maniera apprezzabile la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, presidente del C40, ossia del Cities climate leadership group, rete internazionale di grosse città che lottano contro le conseguenze del surriscaldamento climatico.

Con grande determinazione, ha portato avanti una dura battaglia ecologica rivoluzionando il sistema dei trasporti della capitale francese puntando sulla sostenibilità, ed ora, si ricandida alle elezioni di marzo, lanciando un importante piano ciclistico volto a creare infrastrutture ciclabili in tutta la città.

In un’intervista al quotidiano La Repubblica, sostiene che, vista la situazione di emergenza, sia compito delle grandi città, responsabili del 70 per cento delle emissioni di gas serra nel mondo, anticipare i tempi.

Durante il suo primo mandato la Hidalgo ha chiuso al traffico alcune delle principali vie di scorrimento lungo la Senna, ha moltiplicato i chilometri di piste ciclabili e ha incentivando i cittadini all’utilizzo del car sharing e di nuove soluzioni a minor impatto ambientale.

Secondo un sondaggio realizzato presso 1.000 parigini dall’Ifop (Institut français d’opinion publique), il 63% dei parigini si dice soddisfatto per la riduzione del traffico stradale ed il 63% per la costruzione di nuove piste ciclabili.

Ma come tutti i grandi cambiamenti, anche questo ha bisogno di tempo per essere accettato e compreso pienamente.

Una buona parte della popolazione (60%) si dimostra, infatti, scettica e spesso contraria alle scelte rivoluzionarie della sindaca che hanno reso la capitale un grande cantiere, provocando interminabili imbottigliamenti di macchine e numerose proteste per l’iniziale paralisi del trasporto pubblico.

Ma lei si difende, rispondendo: “Io credo che oggi sia più che mai necessario cambiare i nostri comportamenti. Come si può pensare di non rivoluzionare alcune vecchie e sbagliate abitudini quando i climatologi ci dicono che nei prossimi trent’anni a Parigi potranno verificarsi picchi di calore che sfioreranno i 50 gradi?”.

Personalmente ritengo che la sfida più ambiziosa della sindaca Anne Hidalgo (e di coloro che cercano di attuare cambiamenti importanti all’interno della società) sia dunque di carattere culturale: coinvolgere la popolazione in una battaglia in cui l’unica arma vincente è la collaborazione, la partecipazione di ognuno a favore di un solo obiettivo comune: la tutela del nostro pianeta.

Noi, come cittadini, dobbiamo compiere un grande sforzo ed iniziare ad accettare dei cambiamenti che avvengono in modo molto più rapido rispetto a quanto siamo abituati, ma siamo di fronte ad una situazione nuova: una vera emergenza in cui gli unici nemici sono il tempo e l’indifferenza.

È quindi necessaria una maggiore consapevolezza tra la popolazione, una più forte spinta alla partecipazione perché ogni singolo individuo può davvero fare la differenza.

Smettiamo di nasconderci dietro a muri di pigrizia e passività.

Scendiamo dalle nostre comode macchine e iniziamo a pedalare verso un nuovo futuro: il nostro nuovo futuro sostenibile!