Paesaggi Forti, un nuovo immaginario ecologico per i forti trentini

La mostra Paesaggi Forti, visitabile fino al 27 novembre alle Gallerie di Piedicastello, racconta i forti trentini tra passato e presente, inserendoli anche in un nuovo immaginario ecologico.

Di Redazione

I forti trentini con la loro storia e il loro significato passato e presente sono i protagonisti, nella Galleria Bianca di Piedicastello, della mostra Paesaggi forti, visitabile fino al 27 novembre 2022.

L’esposizione – inaugurata il 9 settembre – nasce da un progetto di ricerca iniziato nel 2019, con lo scopo di costruire un immaginario territoriale contemporaneo per i forti austro-ungarici della Prima Guerra Mondiale. “Un cantiere di narrazioni alternative basato su una nuova visione ecosistemica” è la definizione dell’architetto Marco Ferrari, autore della ricerca, tradotta poi in tre momenti espositivi allestiti tra estate e autunno in tre luoghi suggestivi: oltre alle già citate Gallerie di Piedicastello, il Forte di Cadine e lo spazio Klein a Borgo Valsugana. La ricerca è stata finanziata dal Bando Memoria della Fondazione Caritro, per progetti che mirano a riproporre il passato tramite sguardi nuovi e diversi.

L’esperienza artistica e culturale della visita a Paesaggi Forti assolve alla duplice funzione di lettura e racconto e vede un alternarsi di diversi elementi. L’allestimento è composto da grafiche, fotografie (anche satellitari), campioni di roccia, mappe e modelli che indagano la relazione tra i sessanta forti e i paesaggi in cui sono inseriti. Di rilievo gli scatti del fotografo britannico Marc Wilson, dai quali emerge l’atmosfera dei forti, e la serie di modelli architettonici in feltro curati e prodotti dall’architetto e artista Cristina Gallizoli.

Ferrari descrive Paesaggi Forti come “non un progetto ma un percorso collaborativo tra diverse figure, architetti, grafici, artisti” con l’idea di partire dal contesto storico per poi espandere la visione verso altre direzioni. Ciò che accomuna questi forti più che la storia è la geografia, la loro collocazione in un paesaggio montano, considerando che molti di essi non sono stati effettivamente utilizzati durante i periodi di guerra.

L’architetto Marco Ferrari spiega il progetto di ricerca ed espositivo

Parte della ricerca, nello specifico quella più artistica, è stata svolta in situ mediante la raccolta di suggestioni e ispirazioni, tra cui la registrazione di suoni ambientali e di immagini del paesaggio. “Si è trattato di unire discipline ma anche forme di espressione diverse” afferma Ferrari, il quale si è avvalso anche di preziosi materiali – soprattutto mappe e planimetrie – provenienti dagli archivi del Museo della Guerra, in particolare quelli del Genio Militare Austriaco riguardanti la storia delle fortificazioni imperiali in Trentino.

Ciò che è emerso è che la relazione tra le strutture e il contesto circostante rivela anche inedite possibilità di lettura ecologiche per pensare un nuovo immaginario territoriale su scala regionale. La visione può infatti virare verso la relazione dei forti con il paesaggio circostante e, pertanto, ci porta verso il macro-tema del rapporto con l’ambiente. “Questi forti non hanno una solo una storia da raccontare ma di più. Sono strutture parte del territorio, non solo aggressive, e al momento non devono essere guardate solo in ottica di passato, ma anche al futuro: quello che possono diventare, cosa possono insegnare, dire e raccontare”.

Il progetto è curato dall’architetto Marco Ferrari con il coordinamento scientifico della prof.ssa Sara Favargiotti dell’Università di Trentoin collaborazione con un team di studenti universitari e giovani professionisti coordinato da Alice de Martini di Valle Aperta e Beatrice Pedrotti (Associazione Acropoli). Il progetto è co-finanziato dalla Fondazione Caritro e si basa sulla collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino e con il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università degli Studi di Trento. L’esposizione ha ricevuto il sostegno di Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, Provincia autonoma di Trento – Servizio attività e produzione culturale, SAT Società degli Alpinisti Tridentini, Centrale Fies, Istituto Italiano dei Castelli Onlus, Museo Storico Italiano della Guerra Onlus, TSM | step Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio, Lanificio Bigagli e Glac-Up.