La presentazione della 70° edizione. Credit: Michele Purin

Il Trento Film Festival e l’Ondina malinconica

Tra il 29 aprile e l’8 maggio torna il Trento Film Festival. Il manifesto della 70° edizione è l’Ondina di Milo Manara, uno dei più grandi fumettisti e illustratori italiani. La kermesse si riprenderà anche i suoi spazi, uno dei quali è MontagnaLibri in Piazza Fiera.

di Redazione

Il Trento Film Festival si prepara a tagliare l’importante traguardo dei 70 anni. Un’edizione significativa non solo per l’anniversario, quella di quest’anno, ma anche perché segna una ripartenza dopo due anni condizionati dalla pandemia. Ecco quindi che, tra il 29 aprile e l’8 maggio, la kermesse si riprende la città di Trento e i luoghi che hanno segnato la sua storia.

Il Trento Film Festival “riabbraccia finalmente la città”, spiega la direttrice Luana Bisesti, “con MontagnaLibri che torna in Piazza Fiera, la conferma delle sale del Cinema Modena e del Supercinema Vittoria, l’emozione del ritorno al Teatro Sociale e all’Auditorium per le serate evento, oltre alle mostre nei palazzi e nelle piazze e le attività del T4Future nel giardino del Muse”.

Il Trento Film Festival riabbraccia finalmente la città

Luana Bisesti, direttrice del Trento Film Festival

Il manifesto di questa settantesima edizione è firmato da Milo Manara, uno dei più grandi fumettisti e illustratori italiani, originario di Luson (Bolzano). Manara aveva presentato una proposta anche nel 1997, ma questa era stata rifiutata. L’edizione 2022 sarà invece ricordata per la figura di Ondina, protagonista del manifesto realizzato Manara, per il quale “la dimensione mitologica e fiabesca è l’essenza più pura delle montagne”.

La dimensione mitologica e fiabesca è l’essenza più pura delle montagne

Milo Manara, fumettista che ha realizzato il manifesto del 70° Trento Film Festival

L’Ondina di Milo Manara, nel 1997 seducente, ora malinconica: una metafora dell’impatto dell’uomo sull’ambiente

“È un omaggio a un grandissimo artista italiano – dice Mauro Leveghi, presidente del Trento Film Festival -, e la chiusura di una pagina ancora aperta: dal manifesto ‘non realizzato’ del 1997 alla firma del manifesto del 70° anniversario, dall’Ondina che seduce a quella che si ritira circospetta, nel segno di una cultura di montagna sospesa nella dimensione del mito, fra storia e leggenda. Una quieta malinconia traspare da quel lago scuro, che riflette con un guizzo di luce il profilo roseo delle Dolomiti. Un’atmosfera in bilico tra l’oscurità dell’intimità umana e il mistero della natura, non sempre pienamente comprensibile, e la limpida bellezza del mondo. Un’immagine che sembra cantare questo nostro tempo, tra paura e speranza, disorientamento e fiducia, con lo sguardo rivolto al futuro”.

È sempre Ondina, infatti, la protagonista dei manifesti per il Trento Film Festival di Milo Manara. Questa volta, però, la sua figura è interpretata in chiave diversa, più malinconica. “Nato tra le montagne a sud della Val Pusteria – spiega Manara -, le mie prime letture sono stati i libri di Karl Felix Wolff, che raccontavano le leggende dolomitiche del regno dei Fanes e dei monti pallidi, intrisi di mistero e popolati da creature mitologiche. Si trattava perlopiù di creature mostruose, spaventose, come il crudele stregone Spina de Mul, metà mulo e metà scheletro, che si trascinava per i prati e le crode. Poi streghe, orchi e draghi. Per il manifesto del Trento Film Festival, già nell’immagine rifiutata nel 1997 avevo voluto ricreare questa dimensione fiabesca, mitologica, ma focalizzandomi sui suoi risvolti dolci e pacifici. Tra tutte queste creature scelsi dunque quella più seducente, l’Ondina, creatura semi acquatica che si dice abitare nei laghi alpini. In questo secondo manifesto ho sviluppato lo stesso tema, ma con una variazione, musicalmente parlando, in tono minore. Una variazione più malinconica, per i toni di colore, per lo sviluppo del soggetto. Nel manifesto del 1997 la composizione era decisamente ‘in maggiore’, più serena, con la misteriosa Ondina al centro del maestoso anfiteatro delle Dolomiti”.

I cambiamenti climatici e l’inesorabile scioglimento dei ghiacciai alpini, la disastrosa catastrofe della tempesta Vaia… La nuova Ondina non è più una creatura lieta, ma impaurita e diffidente: prima ci seduceva, ora ci guarda come intrusi, pronta a immergersi di nuovo

Milo Manara

Perché questo cambio di tono? “Da allora – spiega Brugnara – sono successe molte cose che hanno reso sempre più evidenti le conseguenze del nostro impatto sull’ambiente anche in ambito montano. I cambiamenti climatici e l’inesorabile scioglimento dei ghiacciai alpini, la disastrosa catastrofe della tempesta Vaia… è emerso in modo inequivocabile come gli interventi umani rischiano di distruggere l’equilibrio della natura. La nuova Ondina non è più una creatura lieta, ma impaurita e diffidente: prima ci seduceva, ora ci guarda come intrusi, pronta a immergersi di nuovo”.

Milo Manara, celebre fumettista, ha realizzato il manifesto del 70° Trento Film Festival

A Trento dal 29 aprile all’8 maggio, a Bolzano dal 7 al 12 giugno

L’edizione di Bolzano del Trento Film Festival non si svolgerà più in autunno, ma sarà anticipata a giugno: tra il 7 e il 12 il cinema e le culture di montagna animeranno il capoluogo altoatesino, con uno speciale evento di inaugurazione, la proiezione del restauro di Italia K2, il documentario realizzato dal regista trentino Marcello Baldi con le straordinarie riprese effettuate nel 1954 dal noto operatore e regista Mario Fantin. MontagnaLibri è confermato negli spazi del Centro Trevi – TreviLab, e sarà ancora il Parco dei Cappuccini il luogo dei laboratori e delle attività, che si rivolgeranno specialmente a bambini e famiglie.

“Destinazione… Futuro”: quest’anno si viaggia lontano nel tempo

La consueta “Destinazione…” quest’anno diventa “Destinazione… Futuro”, un viaggio non lontano nel mondo, bensì lontano nel tempo, attraverso la lente della fantascienza e degli studi sul cosmo. Dal 2011, infatti, l’itinerario cinematografico e culturale è stato dedicato a un Paese o un’area geografica affini al Festival.
Sono stati selezionati per “Destinazione… Futuro” dei film di science-fiction, uno per ogni edizione del Trento Film Festival dagli anni Cinquanta agli anni Dieci del nostro secolo. È previsto anche un programma di eventi con ospiti ed esperti che porteranno il pubblico ad avventurarsi tra i misteri dello spazio.

“Nécessité de Moullet”: un omaggio a Luc Moullet, cineasta e “montagnard”

Nel marzo del 1964, sui “Cahiers du cinéma”, la più influente rivista di cinema di tutti i tempi, uscì un articolo che si intitolava “Nécessité de Trento”. Si trattava di una riflessione di 12 pagine, molto brillante, su cinema e montagna a partire dal programma della 13° edizione del festival; la riflessione era firmata da Luc Moullet, un giovane critico, cineasta alle prime armi e appassionato di montagna e alpinismo. Da allora, Moullet ha realizzato 38 film, giocando spesso con i canoni della narrazione tradizionale, di ogni formato e genere: commedia, avventura, western, film erotico, diario, road movie, documentario, film poliziesco.

Luc Moullet tornerà a Trento dal 3 al 6 maggio per incontrare il pubblico del Trento Film Festival e presentare i suoi film: oltre ad alcuni corti, verranno presentati quattro lungometraggi alpini realizzati dal cineasta e “montagnard” francese: Les contrebandières (1966), Une aventure de Billy le Kid (1971), Les naufragés de la D17 (2002) e La terre de la folie (2009).

Road to Trento Film Festival: il 7 marzo partono gli “avvicinamenti”

La rassegna Avvicinamenti prevede un appuntamento settimanale in vista dell’inizio del festival. Si comincia lunedì 7 marzo al Supercinema Vittoria con un film imperdibile per gli appassionati di alpinismo: “The Alpinist. Uno spirito libero” di Peter Mortimer e Nick Rosen, con le testimonianze di Alex Honnold e Reinhold Messner; si tratta di un ritratto trascinante e commovente di Marc-André Leclerc, giovane canadese autore di alcune delle salite in solitaria più audaci della storia.

“È il segnale della progressiva ripartenza del dialogo tra Festival e il pubblico – afferma Sergio Fant, curatore del programma cinematografico del Festival -, in vista della 70° edizione, ma in questa situazione è anche un invito ottimista e caloroso a tornare al cinema, per vivere storie ed emozioni insieme, sul grande schermo, in sicurezza”.
Il programma si snoderà tra il 7 marzo e il 12 aprile, nelle sale del Cinema Vittoria, del Teatro San Marco, del Centro per la Cooperazione Internazionale e nel Nuovo Astra (Sala InCooperazione). Tutti gli appuntamenti si trovano sul sito del Trento Film Festival.