Da Trento a Berlino per la Conferenza Internazionale dei Giovani sull’acqua
Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre si è tenuta, a Berlino, la Conferenza Internazionale dei Giovani a tema acqua. Sofia, Noemi, Fabrizio e Marta sono partiti da Trento per partecipare e confrontarsi con altri giovani provenienti da tutto il mondo riguardo il tema della risorsa idrica. Ecco il loro racconto dell’esperienza.
Di Sofia Lima, Noemi Beck, Fabrizio Andreis, Marta Cristelli
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Da lunedì 30 ottobre a venerdì 3 novembre sì è svolta a Berlino la IYC WATER, la Conferenza Internazionale per i Giovani a tema acqua. L’evento, tenutosi nel distretto di Charlottenburg-Wilmersdorf, ha visto come protagonisti giovani tra i 14 e i 20 anni, provenienti da 6 diversi paesi di due continenti: Sri Lanka, Germania, Turchia, Polonia, Danimarca e Italia.
Grazie al Comune di Trento abbiamo avuto l’opportunità di rappresentare il Trentino in questo convegno, condividendo il progetto “Conferenze dei giovani sul clima in Trentino”, promosso dall’Associazione Viração&Jangada e l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente in collaborazione con diversi partner. Dopo un primo momento di confronto, ci siamo suddivisi in 5 gruppi tematici e abbiamo avuto modo di arricchirci ulteriormente tramite workshop, visite sul territorio e riflessioni con i rappresentanti degli altri Paesi, riguardo le loro situazioni attuali e i loro progetti.
Alla luce di tutto ciò che abbiamo appreso in questa settimana, quali sono gli aspetti principali che vorremmo riportare alla comunità e alle istituzioni locali? Sicuramente vorremmo citare alcuni progetti degli altri paesi, come l’installazione di dispositivi per il risparmio dell’acqua ideati dalla delegazione turca, ma anche la suddivisione delle acque nere, bianche e grigie proposta dai ragazzi danesi.
Ma vorremmo anche menzionare iniziative già attuate dalle associazioni locali tedesche, come “A tip: tap” e le “Refill Stations” ovvero negozi e locali in cui è possibile riempire le proprie borracce gratuitamente in modo tale da ridurre con il consumo di plastica. Questo progetto, infatti, è utile solo se condividiamo ciò che abbiamo appreso con i nostri concittadini, poiché il cambiamento a livello globale è possibile solo se ha inizio a livello locale.
Siamo riusciti a raccogliere questi spunti importanti grazie al clima di lavoro positivo e propositivo creatosi: è stato sorprendente vedere quanto, nonostante l’apparente differenza, avessimo tutti in comune lo stesso modo di vedere le cose. Abbiamo infatti instaurato dei bellissimi rapporti che speriamo saranno utili non solo a livello personale, ma anche per possibili collaborazioni future. Ci auguriamo di poter incontrare nuovamente, prima o poi, gli altri partecipanti, per tenerci aggiornati sull’andamento dei nostri progetti. Siamo convinti che riusciremo a portare avanti questi legami per via del filo rosso che ci unisce, ossia il comune interesse e impegno per le tematiche climatiche.
Tra le molteplici opportunità colte durante l’esperienza, menzioniamo l’importanza di esserci messi in gioco con la lingua inglese, ampliando il nostro vocabolario, inserendo anche termini tecnici e aumentando il nostro livello. Ci siamo resi conto che nonostante la lingua, a volte, non servono parole per spiegarsi. É questo il caso del docufilm “Aquarela”, che ci ha permesso di riflettere sul fatto che, per quanto questa esperienza sia stata formativa sotto molti punti di vista, c’è ancora una grande necessità di raggiungere non solo chi ha a cuore la tematica ambientale, ma soprattutto le persone che non hanno ancora piena consapevolezza di ciò che sta concretamente avvenendo intorno a loro. Non solamente tramite l’informazione ma toccandole nel cuore.
In conclusione, ringraziamo il distretto di Charlottenburg-Wilmersdorf, il Comune di Trento e tutti gli organizzatori e collaboratori che hanno reso possibile questa esperienza, l’associazione Viraçao&Jangada per averci coinvolto e infine il nostro accompagnatore Claudio Valenti per averci sostenuto e accompagnato durante questa esperienza significativa.