Lo sporco fa notizia?
Trento indignata: Matteo Adami e Marco Bressani citati in giudizio. “Solo fake news al Festival delle Resistenze”. Entrambi dovranno scontare 10 anni di carcere, pagare una sanzione di circa 50 mila euro e… e basta, torniamo seri!
E’ proprio vero che lo sporco fa notizia e, sabato 23 settembre, a Trento la redazione di Lercio ce lo ha dimostrato.
Con più di un milione di seguaci sui social media Lercio è uno fra i nomi più noti nel settore della satira italiana. Gli stessi collaboratori ammettono che tanta notorietà era del tutto inattesa ma si sa che la satira piace un po’ a chiunque.
E’ piaciuta appunto anche al pubblico trentino che ha riempito piazza Cesare Battisti per riflettere sul tema dell’identità personale e nazionale perché è proprio l’informarsi che crea identità.
Fra uno sketch e l’altro i giornalisti Matteo Adami e Marco Bressani hanno parlato di informazione ma sopratutto di disinformazione nel modo in cui solo la comicità di Lercio poteva fare. Il focus della conferenza era semplice: per conoscersi non serve prendersi troppo seriamente.
La loro satira infatti spinge tutti noi a riflettere e il fatto che si affrontino in modo scherzoso tematiche importanti non toglie certo serietà alle stesse. Chiaramente il giornale satirico Lercio non ha inventato nulla di nuovo: la satira, infatti, esiste da secoli, in Italia però, dagli anni ’80, i giornali satirici sono iniziati via via a scomparire.
Ecco che, a portare una ventata di aria dal passato arriva, alla fine del 2012, Lercio!”La rivista – parla Adami – si pone la finalità di riempire il vuoto che la scomparsa della satira ha creato in Italia. “Abbiamo ritenuto necessario tornare a farla (ri)vivere non appena abbiamo notato gli effetti dei nostri articoli: molto spesso l’ironia non viene colta dai nostri lettori e, anzi, sono numerose le reazioni di odio, i fraintendimenti e le incomprensioni che leggiamo nei commenti e che creano ed hanno creato in passato così tanto disordine da coinvolgere addirittura quotidiani e riviste di fama nazionale.”
Il team, che comprende 32 collaboratori sparsi per l’Italia, tutti tra i 20 e 50 anni di età, lavora incessantemente per produrre quotidianamente notizie fake (su Facebook ne escono circa 5 al giorno). Durante l’intervista Adami ci ha raccontato come queste vengano portate alla realizzazione: “Ogni giorno, ognuno di noi pensa a circa 20 ipotetici articoli, di questi ne riesce a scrivere circa 7 e poi 1 è buono per essere pubblicato. Sfortunatamente per noi, gli articoli che postiamo non ci fanno più ridere: ne abbiamo letti, creati e immaginati così tanti che ormai sono poche le volte in cui ci lasciamo andare ad una risata”.
La fama di Lercio è cresciuta col passare del tempo e sono numerose le pagine-imitazione che negli ultimi anni sono venute a crearsi. Al riguardo Adami commenta: “Le pagine che ci imitano e seguono il nostro stile non ci creano più di tanto fastidio ma dobbiamo fare una puntualizzazione: se queste sono volte all’aumentare la notorietà e la diffusione della satira le approviamo, se invece hanno solo un mero scopo di lucro allora la situazione non ci va più bene e tentiamo di risolvere il problema”.
Ovviamente il lavoro da satirico non è tutto rosa, fiori e prese in giro: lo abbiamo visto qualche anno fa con l’attacco alla sede del giornale satirico francese Charlie Hebdo ma, anche senza il bisogno di parlare di episodi “limite” ed estremi, ciò si può capire dai numerosi commenti “violenti”, insulti e minacce che quotidianamente vengono rivolte ai giornalisti e scrittori delle vignette e questo, come Adami ha sostenuto, ci fa capire quanto sia stato necessario il ritorno della satira in Italia.