Il Green Deal europeo in una prospettiva di genere

Il cambiamento climatico impatta su donne e uomini diversamente. È quindi fondamentale includere più donne in ruoli decisionali, adottando una prospettiva di genere per evitare che le politiche “verdi” peggiorino le disuguaglianze esistenti.

di Sara Taddeo
Mentor: Sara Marcolla

Una strada ancora lunga per la parità di genere

Solo il 2.3% della popolazione europea è vicina a raggiungere la parità di genere. È quanto emerge dal report annuale dell’ EIGE (European Institute for Gender Equality), che ha calcolato un punteggio europeo di 70.2, con la sola Svezia sopra l’ 80%. Nonostante quest’anno abbia registrato l’incremento annuo più rilevante dal 2013 (anno in cui il primo Indice EIGE è stato rilasciato) la strada verso l’obiettivo della parità sembra, quindi, ancora lunga.

Il crescente numero di donne in ruoli di potere e la diminuzione del divario di genere nell’ambito dei lavori di cura non pagati trainano l’avanzamento dell’Indice, favorendo anche una convergenza dei Paesi Europei verso una media alta. Tuttavia, resta alto il divario nel mercato del lavoro, con percentuali ancora basse di donne in posizioni lavorative o accademiche legate a materie STEM (acronimo di Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Come si posiziona l’Italia nel quadro europeo?

In questo quadro, l’Italia si classifica sotto la media europea con un punteggio pari a 68.2. La dimensione del lavoro registra i numeri più preoccupanti: il punteggio italiano è di 65, contro una media europea di 73.8. Questa dimensione raccoglie dati relativi all’accesso a posti di lavoro e a buone condizioni lavorative. Da questo punto di vista, l’Italia presenta basse percentuali di donne impegnate in lavori full time e una vita lavorativa media più breve per le donne che per gli uomini.

Gender gap e European Green Deal

A differenza degli anni precedenti, l’aspetto più interessante del report EIGE 2023 è il legame tra disuguaglianza di genere e cambiamento climatico. L’Indice, infatti, indaga l’implementazione del Green Deal europeo (in contrasto al cambiamento climatico) e i suoi possibili effetti sulle disuguaglianze di genere esistenti.

Il focus su energia e trasporti

L’analisi dell’impatto delle politiche verdi europee sui diversi gruppi sociali, si concentra su due settori parecchio rilevanti per la lotta al cambiamento climatico: quello dell’energia e quello dei trasporti. Il report mostra come in questi due ambiti le donne tendano ad essere particolarmente a rischio povertà, in quanto fanno spesso parte di gruppi svantaggiati, come famiglie omo-genitoriali, anziani e poveri.

Dal punto di vista della povertà energetica, le donne investono meno in opere di efficientamento energetico, avendo meno disponibilità economiche per via del divario retributivo di genere. Questo accade nonostante siano proprio loro ad essere più esposte alle conseguenze negative di ambienti non adeguatamente riscaldati. Innanzitutto, perché trascorrono più tempo in casa e, in secondo luogo, in quanto la maggiore aspettativa di vita rende le donne anziane più vulnerabili ai cambi di temperatura.

Gender Equality Index 2023. Towards a green transition in transport and energy

Anche per quanto riguarda il settore dei trasporti, le donne risultano svantaggiate: facendosi carico dei lavori di cura domestica, le donne hanno meno tempo a disposizione per i propri spostamenti. Rinunciano, quindi, più spesso ad occasioni lavorative per via degli eccessivi tempi di percorrenza che impiegano a spostarsi, con conseguenze negative sullo sviluppo dei loro percorsi professionali.

Gender Equality Index 2023. Towards a green transition in transport and energy

Diverse sensibilità rispetto alle questioni ambientali

Nonostante dai dati emerga chiaramente come le donne siano più esposte agli effetti del cambiamento climatico, sono proprio loro a dimostrare una sensibilità maggiore verso le questioni climatiche: prediligono forme di mobilità sostenibile e la presenza di donne in posizioni di potere è positivamente correlata ad atteggiamenti eco-friendly nelle aziende da loro dirette.

Gender Equality Index 2023. Towards a green transition in transport and energy

La necessità di un prospettiva di genere negli accordi climatici

Gli impatti del cambiamento climatico e delle azioni volte a mitigarlo sono diversi per donne e uomini. Per questo, implementare misure “ecologiche” senza una chiara prospettiva di genere rischia di peggiorare le differenze sociali esistenti e di rallentare l’avanzamento verso la parità di genere.

Eppure, ad oggi le donne sono scarsamente incluse nelle negoziazioni sul clima: alla Conferenza delle Parti dell’ UNFCCC (Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) solo il 36% dei delegati nazionali erano donne. E’ fondamentale, invece, includere le donne nei processi decisionali, perché possano dar voce alle loro istanze e contribuire al cambiamento con la propria prospettiva. 

Conclusioni

Dall’ Indice EIGE 2023 emerge come ci sia stato un miglioramento continuo dei Paesi Europei rispetto al tema della disuguaglianza di genere dal 2010 ad oggi. Tuttavia, i passi ancora da compiere sono molti. A cominciare da azioni che includano una prospettiva di genere anche in relazione ad altre questioni globali, per superare una prospettiva unicamente locale e fare della parità una priorità europea.