La Legge Ferrara limita e regola il cyberbullismo a seguito del suicidio di Carolina Picchio

Cyberbullismo, la legge Ferrara e gli strumenti per difendersi

La legge contro il cyberbullismo è nata dalla determinazione della senatrice Elena Ferrara, insegnante di Carolina Picchio, la studentessa di 14 anni che si suicidò perché un gruppo di suoi coetanei aveva divulgato episodi di molestie sessuali subite dalla ragazza. Vediamo cosa prevede questa legge, ma anche gli strumenti che l’online ci offre per difenderci dal cyberbullismo.

di Giuseppina Varacalli, articolista di Agenzia di Stampa Giovanile

“Il bullismo telematico è ogni forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, manipolazione, acquisizione o trattamento illecito di dati personali realizzata per via telematica in danno di minori. Nonché la diffusione di contenuti online (anche relativi a un familiare) al preciso scopo di isolare il minore mediante un serio abuso, un attacco dannoso o la messa in ridicolo”. Così viene definitivo il cyberbullismo all’interno dell’ordinamento giuridico italiano a seguito della prima legge che si è consolidata attorno all’argomento nel 2017, la legge Ferrara ossia Legge 29 maggio 2017, n. 71 per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo.

La senatrice Elena Ferrara era l’insegnante di Carolina Picchio, studentessa di 14 anni che si suicidò a causa di divulgazione di molestie sessuali subite a causa di un gruppo di suoi coetanei. La sua missione, una volta entrata a far parte del Parlamento Italiano, fu quella di assicurare l’assenza di episodi simili tramite la concretizzazione di una legge che sancisse per la prima volta sanzioni e diritti nell’ambito del cyberbullismo. La legge è stata anche il simbolo della determinazione di Paolo Picchio, padre di Carolina, che da subito appoggiò il disegno di legge proposto nel 2014 della stessa Elena Ferrara, sfociato poi nella Legge 29 Maggio 2017, n.71. Il documento legislativo è una vera e propria pietra miliare che contrappone regolamentazioni, sanzioni e diritti unendo indelebilmente anche prevenzione e strategie di contrasto, attuate mediante diversi enti istituzionali, al fine di isolare sempre di più il fenomeno. Cosa prevede questa legge?

1) Per coloro che subiscono atti di cyberbullismo, il documento legislativo prevede di poter rivendicare i propri diritti rivolgendo “istanza al gestore del sito Internet o del social media o, comunque, al titolare del trattamento per ottenere provvedimenti inibitori e prescrittivi a sua tutela (oscuramento, rimozione, blocco di qualsiasi altro dato personale del minore diffuso su Internet, con conservazione dei dati originali)”;

2) Se il titolare del sito internet o social media non dovesse intervenire nell’arco di 24/48 ore la vittima potrà rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali con analoga richiesta per ottenere il blocco dei dati personali diffusi entro le 48 ore (se il minore ha meno di 14 anni deve essere accompagnato da uno dei due genitori o tutori);

3) Coloro i quali commettono azioni di bullismo telematico avranno invece un ammonimento da parte del questore che prevede in seguito delle attività di rieducazione e di responsabilizzazione da parte delle scuole (anche per tutto il gruppo se dovesse essere necessario) fino a quando non è presente “proposta querela o presentata denuncia per i reati di ingiuria, diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati personali commessi, mediante Internet, da minorenni ultraquattordicenni nei confronti di altro minorenne”;

4) Le scuole avranno un ruolo attivo in quanto: dovranno comunicare tempestivamente ai genitori dell’accaduto se il fatto si svolge o si sia svolto nell’ambiente e ambito scolastico; dovranno adottare misure atte a prevenire o educare i minori sia vittime che responsabili, un docente referente dovrà delineare le iniziative contro il cyberbullismo collaborando sia con le forze di polizia che con associazioni presenti sul territorio per poter sensibilizzare sul tema.

Un bellissimo video realizzato per la campagna di #Cyberesistance da fandoniah (I Creators di Web Stars Channel, la Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli Sacco e Paolo Picchio sostengono #Cyberesistance, la Campagna contro il Cyberbullismo) spiega le dinamiche del fenomeno e come poter reagire in quei casi sfruttando la legge Ferrara, il tutto tramite dei cartoni animati.

Il mondo della rete però non è solo fatto di trappole e di possibili episodi negativi come questo; infatti da esso possono nascere anche delle ottime possibilità di contrasto da forme di bullismo telematico.

Alcune di queste vengono citate da Marco Camisani Calzolari che ne parla nella puntata di Striscia la notizia del 1 Aprile 2021: ad esempio, ci sono app come ‘YouPol’ della Polizia di stato, un’applicazione utile a segnalare atti di bullismo, direttamente a loro, in cui ogni richiesta viene subito geo-localizzata per poter rintracciare in breve tempo il luogo dove si sta verificando il bullismo. Oppure la piattaforma Elisa che garantisce una formazione in e-learnig per gli insegnanti al fine di acquisire delle conoscenze, competenze e strumenti nell’ambito delle strategie di contrasto al fenomeno; essa permette anche di monitorare l’andatura del cyberbullismo con il sistema di monitoraggio che si trova sul sito.

“Lavorare sulla Media Education diventi una delle materie trasversali per avere dei cittadini digitali consapevoli che sanno rispettarsi in rete, sanno rispettare la legalità, ma soprattutto possono vivere felicemente la rete”; è questo l’augurio che si propone Elena Ferrara in un’intervista che speriamo diventi presto realtà all’interno delle scuole.

Al prossimo articolo, questa volta su un’altra trappola che la Rete ci tende, anche e soprattutto, a nostra insaputa!