Il ruolo delle donne indigene nella lotta contro il cambiamento climatico

In occasione del Gender Day qui alla Cop 23 è stato organizzato un evento per parlare del ruolo delle donne indigene nella battaglia contro il cambiamento climatico. Sono state presentate alcune leader dell’Associazione Nazionale delle donne indigene Andine e Amazzoniche del Perù (ONAMIAP), provenienti dalle zone più dimenticate del paese e che sono presenti qui alla COP per mostrare come il cambiamento climatico colpisca le loro vite e come lo stiano affrontando.
Le donne indigene sono portatrici di una vastissima eredità culturale.
Sono coloro che conservano i beni naturali attraverso la trasmissione delle proprie conoscenze e pratiche ancestrali; hanno il compito di produrre gli alimenti, di vegliare per sulla sicurezza e la sovranità alimentare. Metà degli alimenti che rendono la cucina Peruviana famosa in tutto il mondo vengono infatti coltivati da donne indigene.Hanno  inoltre conoscenze ampie sulle risorse delle foreste, sanno come curarle e come trattare la biodiversità silvestre, tenendo in considerazione quali semi piantare a seconda delle condizioni climatiche. “La foresta è il nostro mercato, il nostro ospedale e la nostra stessa base di vita”, come ha sottolineato una delle leader.

Le donne indigene sono quindi custodi di una conoscenza fondamentale per poter affrontare i cambiamenti climatici e che deriva dal legame strettissimo che hanno con il proprio territorio.

“E’ la santa madre terra a darci la vita e ad alimentarci”, dice Ruth Flores, leader aymara. Oltre a questa conoscenza, le donne indigene possono portare anche un punto di vista particolare.

“Il punto di vista della donna e dell’uomo è molto diverso quando si tratta della comunità: la donna è colei che si preoccupa della salute, dell’alimentazione, della famiglia e della coltivazione; l’uomo invece ha una visione molto più pragmatica: quando un uomo ha di fronte un albero non pensa al frutto che questo può dare, ma lo vede come materiale per fare un mobile, ad esempio. E così come il punto di vista tra i due è diverso, anche l’impatto del cambiamento climatico è differente.”
Queste diverse esigenze devono essere considerate e proprio il Perù è uno dei pochi stati ad avere un piano di azione cui protagoniste sono le donne.  Si tratta del “Piano d’Azione di genere e cambiamento climatico”, grazie al quale anche le donne indigene possono esprimere le proprie istanze e proposte. Anche se non basta avere solo un piano: questo deve essere implementato e le donne coinvolte non solo “come qualcosa di decorativo”, ha sottolineato Ketty.

Ma cosa si sta facendo qui alla COP in questo senso? La buona notizia è che è stato finalmente approvato il “Piano d’Azione sul Genere”, che riconosce il ruolo della donna in ogni aspetto delle politiche climatiche. Tra le molte novità, il piano pone particolare attenzione alle donne indigene, sia in termini di comprensione del diverso impatto che ha su di loro il cambiamento climatico, sia per favorire una loro maggior partecipazione come delegate alle Conferenze sul Clima future.