Obiettivi dell’Agenda 2030: l’Europa è in stallo

L’edizione del rapporto Sustainable Development Solution Network pubblicata nel 2022 offre una panoramica sul percorso verso la realizzazione dell’Agenda 2030 compiuto da 38 Paesi: Stati dell’Ue, aspiranti membri (escluse Ucraina e Moldavia), Regno Unito e Stati dello European Free Trade Association.

Articolo di Elisa Pieratti, Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, pubblicato su APPA informa

Una situazione in stallo

Dal rapporto emerge che l’Europa è in stallo sulla realizzazione dell’Agenda 2030: a distanza di otto anni dall’approvazione (2015), il Rapporto stima che l’Unione europea abbia realizzato o sia sulla strada per raggiungere circa il 66% dei target, mentre il 20% degli indicatori ha registrato progressi limitati e il 13% un andamento negativo. Le situazioni più critiche si riscontrano per il Goal 2 “Lotta alla fame”, il Goal 12 “Consumo e produzione responsabili”, il Goal 13 “Lotta ai cambiamenti climatici”, il Goal 14 “Vita sott’acqua” e il Goal 15 “Vita sulla terra”. Tra le cause, l’insostenibilità dei sistemi produttivi e delle scelte alimentari che hanno conseguenze negative sull’ambiente, sulla biodiversità e sul clima.

L’Italia in particolare migliora la sua posizione rispetto al 2021 (dal 21° al 19° posto), ma evidenzia ancora numerose situazioni critiche su cui agire.  

Tra il 2010 e il 2021 si sono registrati miglioramenti per otto di 17 SDGs (2, 3, 4, 5, 7, 9, 12 e 13) ed un peggioramento complessivo per povertà (Goal 1), acqua (Goal 6), ecosistema terrestre (Goal 15), istituzioni solide (Goal 16) e cooperazione internazionale (Goal 17). I valori registrati nel 2021 sono, per quasi tutti i goals, inferiori a quelli del 2019, a conferma che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica. 

I dati invece relativi agli andamenti dell’ultimo anno, riportati nel rapporto nazionale ISTAT sugli SDG del 2022, evidenziano un quadro complessivamente positivo con consistenti miglioramenti per il goal 17 (Partnership per gli obiettivi) e 12 (Consumo e produzione responsabili) grazie soprattutto agli avanzamenti nella gestione dei rifiuti, mentre si registrano indicatori in peggioramento nei Goal 6 (Acqua) e 9 (Infrastrutture). 

L‘evoluzione temporale positiva ha interessato tutte le regioni, ma e stata piu accentuata per le regioni del Centro e per quelle che partivano da valori molto basse (Umbria, Molise e Liguria), determinando una piu ampia omogeneita territoriale. 

Il Trentino si posiziona quasi sempre sopra il valore medio nazionale per tutti gli SDGs con l’esclusione dei goal 5 e 12. Analizzando i dati dal 2010 al 2021 relativi al Trentino, si registra un andamento tendenzialmente positivo in sei Goal (3, 4, 5, 7, 9 e 12), un peggiormaento per cinque Goal (1, 2, 6, 15 e 16) e una situazione sostanzialmente stabile per gli altri. 

Gli aggiornamenti delle strategie

Nel corso del 2022, il Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica ha guidato, con la collaborazione di Regioni e Province autonome, il processo di revisione e aggiornamento della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile. La nuova versione mantiene i target e la suddivisione nelle 5 P (Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership), ma pone l’accento sull’importanza dei vettori di sostenibilità che riorganizza secondo tre obiettivi principali: coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile, cultura per la sostenibilità e coinvolgimento degli stakeholders. Inoltre propone un aggiornamento degli indicatori di monitoraggio, definendo per alcuni di essi dei target da raggiungere in coerenza con altri piani e programmi di sviluppo nazionali.

Anche il Trentino, nel corso del 2024, dovrà lavorare all’aggiornamento della Strategia provinciale di sviluppo sostenibile|SproSS, ma per ora è fondamentale agire per favorire la coerenza e l’integrazione della SproSS con tutti i piani e programmi di settore.

Le riflessioni dell’OCSE

Come ricorda l’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), è necessario un ulteriore sforzo per aumentare la coerenza tra tutte le politiche. Il tema della “coerenza” è infatti cruciale: se si vuole costruire un Paese davvero più giusto, equo e inclusivo, e anche più resiliente, tutti gli sforzi devono guardare allo stesso orizzonte, e questo sia a livello centrale che locale sui territori. Secondo l’Ocse “Il futuro italiano rischia di essere soffocato da una serie di fattori, tra cui il rapido invecchiamento della popolazione e il calo del numero di persone in età lavorativa. Anche l’economia e la società italiane sono state duramente colpite dalla pandemia, che sta bloccando o addirittura invertendo i progressi verso i Goal dell’Agenda 2030”. Infine ha ribadito che “la priorità chiave dell’Italia è migliorare l’efficacia della pubblica amministrazione, soprattutto in relazione alla governance degli investimenti pubblici. L’attuazione dell’Agenda 2030 e dei suoi Goal richiede infatti un quadro strategico efficace e istituzioni solide a tutti i livelli di governo, sostenute dall’impegno della società”. 

Commento ai grafici:

Grafico 1

Posizione delle regioni e Provincie Autonome rispetto ai goals più critici per il Trentino. La curva nera più marcata rappresenta la Best Performance ottenuta negli ultimi 10 anni da una regione o provincia autonoma. 

Grafico 2:

Panoramica della situazione Italiana rispetto ai 17 goals

(Fonte “Europe sustainable development report 2022”)