La crisi climatica è una questione di salute

di Domenico Vito
Traduzione di Ada Andreoni

“Salute e clima sono questioni correlate.” Questo è il messaggio principale inviato al pubblico durante il side event “Health Impacts from Climate Change and Health Opportunities from Climate Action”, ospitato nell’ambito della COP25 e tenuto da Italian Climate Network.

L’evento si è tenutosi nel padiglione che ospita lo stand dell’Italia e del Regno Unito. Maria Neira, direttrice della sanità pubblica e dell’ambiente dell’OMS, ha moderato la discussione volta ad approfondire il nesso tra cambiamento climatico e salute, che sarà infatti al centro della prossima COP, una “Health COP” come l’hanno chiamata i co-ospitanti Italia e Regno Unito.

La sessione è stata aperta dal capo della delegazione italiana, Federica Fricano, che ha tracciato le linee guida per organizzare la prossima COP sul tema Salute e Clima. Il suo discorso è stato seguito dall’intervento di Diarmin Campbell Lendrum, membro dell’OMS, che ha evidenziato le attività dell’OMS nel riportare e monitorare gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute. “Il cambiamento climatico sta esacerbando diverse malattie come l’asma, le malattie cardiovascolari e le cosiddette malattie non trasmissibili” dice Lendrum. Quest’ultime rappresentano le malattie che non sono trasmissibili direttamente da una persona all’altra e comprendono, tra le altre, le malattie autoimmuni, l’ictus, la maggior parte delle malattie cardiache, la maggior parte dei tumori, il diabete, le malattie renali croniche. L’inquinamento, le ondate di calore e le alte temperature hanno un effetto negativo su queste malattie.

L’OMS, afferma Lendrum, sta portando avanti un’indagine mondiale per valutare il profilo sanitario e climatico delle nazioni: 101 paesi hanno partecipato finora. Nel caso dell’Italia e del Regno Unito il profilo è stato completato.

L’attenzione della comunità scientifica sulla relazione tra salute e clima sta crescendo. Jessica Beagley, Manager delle politiche del Lancet Countdown, nel rapporto del 2019 sulla salute e il cambiamento climatico, affronta il fatto che, qualche anno fa, parlare di questioni climatiche nella comunità dei medici era molto difficile. Tuttavia, al giorno d’oggi, è importante per i medici affrontare l’argomento e costruire ponti con gli esperti ambientali per integrare le competenze al fine di raggiungere un’agenda comune su salute e clima e mettere l’argomento su un livello strategico nell’attuazione degli impegni assunti da ogni paese nell’Accordo Globale sul Clima.

“I medici hanno un ruolo importante nelle azioni per combattere gli effetti del clima sulla salute”, sostiene Paolo Lauriola, Presidente della Federazione Italiana dei Chirurghi. Nell’ultimo intervento della sessione, lui ha presentato l’Iniziativa Sentinel Clinician. Medici di base e specialisti ospedalieri diventano attori attivi nella segnalazione di situazioni di degrado ambientale. La loro azione può avere un effetto positivo sulla diffusione dei problemi di salute e per la promozione di stili di vita sani e sostenibili tra loro pazienti.

L’iniziativa è già partita in Italia e Paolo ha lanciato l’invito a cogliere l’occasione della prossima COP per riconoscere la figura di queste Sentinelle anche in altri paesi.

La salute del nostro pianeta riguarda anche la salute umana. Questo è il grande messaggio da portare a casa dall’evento collaterale e che bisogna promuovere fino alla prossima COP di Glasgow in Scozia.