Il G20 e l’Agenda Climatica
È noto al pubblico che la Repubblica argentina avrà la presidenza del G20 durante l’anno 2018, fungendo da ponte tra la Germania e il Giappone. Il G20 è il gruppo delle 20 maggiori economie del mondo, che rappresentano l’85% del prodotto lordo globale, l’80% del commercio internazionale e ⅔ della popolazione mondiale.
Di per sé, questo gruppo prende decisioni importanti sull’economia mondiale e sulla finanza internazionale. È emerso nel 1999 come risposta a grandi crisi come quella della Tequila (1994) e quella asiatica (1997). Fino al 2012, aveva un programma molto focalizzato sul sistema monetario internazionale, che ormai è stato esteso a questioni come l’occupazione, la sicurezza alimentare e la crisi climatica.
Durante questa COP23 non sono mancate le opportunità, durante i diversi eventi collaterali che sono stati organizzati e che hanno avuto relatori argentini, per chiedere la posizione del Paese in relazione al suo ruolo. Dalle varie presentazioni della delegazione argentina, si può notare che sebbene l’agenda sia ancora in costruzione, tre assi tematici sono di grande priorità:
1. Adattamento: con particolare attenzione agli impatti, alle vulnerabilità e alla costruzione di infrastrutture resilienti;
2. Occupazione: in termini di crescita dovuta all’esplorazione e all’apertura di nuovi mercati, nonché alle sue potenziali perdite dovute a perdite e danni causati dai cambiamenti climatici;
3. Educazione: come politica trasversale a tutte le agende.
Questi problemi sono stati scelti strategicamente per affrontare le questioni legate alla vulnerabilità e al debito sociale che esistono nella regione dell’America Latina, che è una delle più colpite dai cambiamenti climatici.
A questo proposito e per conto del presidente Mauricio Macri, il Ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile dell’Argentina, Sergio Bergman, ha detto oggi al segmento congiunto di Alto Livello, che “le discussioni sono tecniche ma il dibattito è etico, stiamo parlando di ciò che non può essere discusso in termini di mercato, non ha prezzo, ha un valore inestimabile, che è la vita e la dignità di tutti gli esseri umani “.
Al di là della dichiarazione risultante dal G20, questa Presidenza ha intenzione di continuare ad appoggiare una politica di basse emissioni, per poi analizzare quando, come e con quali costi sarà portata avanti.
Mentre l’Argentina ha chiarito che non condivide la posizione del presidente degli Stati Uniti e non è disposto a rinegoziare l’accordo di Parigi, raccoglie la sfida di questa presidenza del G20 per affrontare e concettualizzare un’agenda di lavoro che consenta di affrontare la crisi climatica mantenendo tutti i paesi a bordo.