Gli indigeni ci insegnano a prenderci cura del Pianeta

Le soluzioni basate sulla natura (SBN) sono strategie utili per affrontare l’emergenza climatica e sono motivate, come spiegano i rappresentanti indigeni alla COP26, da un forte desiderio di cura e salvaguardia del territorio.   

Di Simone Predelli

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Cosa sono le soluzioni basate sulla natura (SBN)? Come si traduce la loro attuazione in un contesto come quello amazzonico? Qual è il ruolo delle popolazioni indigene e quale quello degli Stati occidentali?

Le soluzioni basate sulla natura sono azioni che hanno un doppio obiettivo: la salvaguardia del patrimonio naturale e la risoluzione di problemi di natura sociale. In questo articolo mi focalizzerò sulle strategie per contrastare il cambiamento climatico e sull’importante ruolo che l’Amazzonia ricopre nel raggiungimento di questo obiettivo. Lo farò anche attraverso le parole di alcuni rappresentanti indigeni dell’Amazzonia che sono qui alla COP26 in questi giorni e che, abitando e prendendosi cura in maniera diretta di questo ecosistema, hanno un ruolo centrale e un punto di vista che è importante tenere in considerazione.

Durante l’evento “I territori indigeni dell’Amazzonia: comunità e soluzioni basate sulla natura”, tenutosi alla COP26 il 4 novembre, i rappresentanti delle popolazioni indigene hanno ribadito la loro condanna allo sfruttamento delle risorse da parte del mondo occidentale, che riconoscono come responsabile dell’emergenza climatica attuale. Il loro atteggiamento rimane però propositivo; e loro cercano soluzioni che permettano la salvaguardia del luogo in cui vivono. Nell’affrontare il tema del cambiamento climatico credono sia necessaria una vera e propria rivoluzione di pensiero: ritengono che la visione del mondo occidentale sia troppo distante e distaccata dalla natura, soprattutto da un punto di vista spirituale

Quello che chiedono è molto chiaro: vogliono essere al centro di un cambiamento di rotta e domandano che gli Stati responsabili della situazione attuale, sia a livello climatico sia in termini di divario socio-economico, forniscano loro i fondi per realizzarlo. La foresta amazzonica ha in sé e per sé una “vocazione” (cit. gli indigeni): è un ecosistema fondamentale per l’intero globo e per questo deve essere conservato e custodito. Decidere come tutelare questa “vocazione” è compito di chi, questo territorio, lo abita e lo conosce. Quando parliamo di soluzioni basate sulla natura in un contesto indigeno, ci riferiamo dunque allo sviluppo di un’economia sostenibile all’interno delle comunità e alla costruzione di una rete di controllo e salvaguardia che permetta alle popolazioni indigene di occuparsi dei territori in cui vivono e di assicurarsi che questi non vengano maltrattato o distrutti.

Per riuscire ad assolvere a questo compito hanno creato la R.I.A. (REDD+ Indigena Amazonico) che comprende REDD+, uno strumento di finanza climatica volto alla riduzione delle emissioni da deforestazione e degradazione delle foreste, e la Rete Indigena Amazzonica, un progetto preesistente. L’obiettivo principale è quello di ridurre le emissioni di carbonio attraverso un adattamento delle politiche pubbliche nel contesto amazzonico che porti ad un rafforzamento delle comunità territoriali. Ciò avviene attraverso un processo adattato ai differenti contesti che si basa, da una lato sullo sviluppo di un’economia sostenibile (viaggi esperienziali per turisti, piscigranja, selvicoltura, commercializzazione di alcuni prodotti locali) e dall’altro su un sistema di controllo del territorio che ne garantisca la salvaguardia.

Il progetto ha avuto molta risonanza e in tanti hanno aderito: ad oggi include al suo interno comunità indigene da Perù, Ecuador, Colombia e Brasile. Nei diversi territori l’implementazione dei progetti avviene conformemente alle esigenze specifiche e contestuali ma esistono degli ideali comuni che aiutano a portare una voce unica e forte all’interno della COP e di fronte alla comunità occidentale.

Le soluzioni basate sulla natura sono dunque fondamentali per la creazione di un sistema che abbia l’obiettivo di preservare l’Amazzonia. Tali interventi assumono un valore ancora più importante proprio perché alla base non vi è il pensiero che la cura del territorio debba essere portata avanti con scopi meramente utilitaristici, ma al contrario partendo dal presupposto che la foresta abbia un valore profondo, intrinseco, sacro. Chi abita questi territori lo sa bene ed agisce già in questo senso: tocca a noi assicurarci che ci siano le condizioni perché possano continuare a farlo.