Giovani per il clima: le ambizioni aumentano


Una sintesi del Manifesto “Youth4Climate: Driving Ambition”. Per i partecipanti al Youth4Climate di Milano, le promesse di raggiungere una neutralità climatica entro il 2050 non sono abbastanza per stare nei parametri: è necessario eliminare le emissioni prodotte dall’industria del carbone prima del 2030.

Di Ashoka Brazil 

Traduzione: Angela Dalpiaz

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Dal 28 al 30 settembre 2021, circa 400 giovani tra i 15 e i 29 anni, provenienti da 186 nazioni, si sono incontrati a Milano per discutere delle priorità e delle urgenze riguardanti la lotta ai cambiamenti climatici. Sono partiti da un documento, stilato durante incontri online precedenti,  redatto con il supporto di migliaia di altri giovani. A Milano hanno migliorato il Manifesto che verrà discusso il 5 Novembre con i leader globali nella conferenza ONU sui Cambiamenti Climatici, la COP26.  Qui si può trovare il documento completo in inglese. Nei prossimi paragrafi, vi facciamo un riassunto del documento esecutivo.

1 – Le ambizioni dei giovani 

Partecipazione massiccia:

D’ora in poi chiediamo che gli stati con maggior peso e le istituzioni incentivino la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani nelle decisioni che riguardano il cambiamento climatico e favoriscano questa partecipazione coinvolgendoli nella pianificazione, stesura, miglioramento e valutazione multilaterale, nazionale e locale delle politiche a favore del clima. 

Soluzioni pratiche: 

Chiediamo agli stati di incrementare immediatamente gli aiuti finanziari, amministrativi e logistici per il coinvolgimento continuo dei giovani, partendo da azioni contro i cambiamenti climatici concrete. 

Finanziamento: 

Chiediamo alle nazioni, alle organizzazioni internazionali e agli  istituti finanziari pubblici e privati di creare dei fondi subito disponibili per permettere ai giovani di prendere parte al processo decisionale. 

2- Incentivare pratiche sostenibili

Transizione energetica e lavoro green: 

Chiediamo un’urgente, diversificata e inclusiva transizione energetica entro il 2030, che metta al centro l’efficienza energetica e la sostenibilità, unendosi al punto cardine di non superare l’aumento di 1.5° C della temperatura terrestre. Chiediamo inoltre finanziamenti, pratiche e progetti di ricerca che possano portare ad una sicura transizione senza dimenticare l’importanza delle condizioni lavorative e aiutando le popolazioni che si trovano in maggior difficoltà e che sono più vulnerabili ai cambiamenti climatici. 

Adattamento, resilienza e mitigazione delle perdite e dei danni: 

Chiediamo il rafforzamento dei processi di adattamento, resilienza e mitigazione delle perdite e dei danni, in base alle diverse condizioni delle popolazioni, che devono avere delle soluzioni continue per fronteggiare i cambiamenti climatici. 

Soluzioni sostenibili:

Chiediamo soluzioni che non danneggino gli habitat naturali. Allo stesso tempo, l’equità sociale deve essere riconosciuta, rispettata ed i diritti degli indigeni e delle popolazioni locali protetti. Questo si fa anche conoscendo la cultura locale. 

Finanziamenti: 

E’ urgente che i decisori a tutti i livelli, pubblici e privati, portino a conoscenza di tutti un sistema finanziario trasparente per la regolamentazione di emissioni di carbone, assicurando investimenti sufficienti per la transizione ecologica e economica, specialmente per i paesi più poveri e assicurando pari opportunità per quanto riguarda il genere, l’età e il background sociale, eliminando lo sfruttamento. 

Turismo: 

Alla COP26, chiediamo un turismo responsabile in accordo con gli obiettivi globali della lotta ai cambiamenti climatici, così da tener conto del loro impatto sulle economie locali che dipendono dal settore turistico (per esempio, gli stati insulari in via di sviluppo). Chiediamo l’inclusione di tutti gli stakeholder (giovani, donne, comunità indigene e altri gruppi marginali) sia nel momento di realizzazione che nei momenti di monitoraggio, investimento e nei processi decisionali per un green e blue tourism. 

3 – Coinvolgimento di tutti gli attori non governativi 

Finanziamenti e supporto per gli enti privati coinvolti: 

Supportare la partecipazione di start up, artisti, agricoltori, atleti in particolare provenienti da economie emergenti e minoranze (etniche, disabili e altro) e attori non pubblici che sostengono lo sviluppo etico e sostenibile e adottano misure per mitigare il cambiamento climatico. Queste soluzioni devono essere incentivate dall’apporto di fondi pubblici e privati e di infrastrutture (accesso a Internet).

Allineamento degli enti privati agli obiettivi di decarbonizzazione 

  1. Chiediamo agli stakeholder privati, in particolare, di incentivare la decarbonizzazione. La transizione deve iniziare immediatamente e richiede la presentazione di un piano che fissi obiettivi annuali da raggiungere. 
  1. Incrementare la trasparenza e la responsabilità ambientale degli attori non governativi, richiedere report annuali sul clima che contengano informazioni sulla data di inizio e sul soggetto promotore delle attività, che siano attendibili e pertinenti.

L’influenza dell’industria dei combustibili fossili sugli stakeholder non governativi e l’industria dei combustibili fossili come stakeholder non governativo. 

L’abolizione dell’industria dei combustibili fossili deve essere rapida e iniziare immediatamente per finire entro il 2030. Progettare una transizione equa e decentralizzata con lavoratori di cooperative, comunità locali ed indigene e con i più importanti enti non governativi. Nazioni unite, moda, sport, arte, agricoltura e imprese devono rifiutare ogni investimento e ogni attività legata alle lobby dell’industria legata ai combustibili, soprattutto per quanto riguarda le negoziazioni internazionali. 

4 – Come rendere consapevole la società rispetto ai cambiamenti climatici

Rendere chiaro l’impatto e le soluzioni:

I decisori si devono impegnare con i giovani e le comunità nei confronti del cambiamenti climatici, riconoscendo e supportando le popolazioni che vivono in luoghi particolarmente vulnerabili, assicurando loro risorse come l’accesso al sistema sanitario e ad altri settori. Devono investire nella creazione di piattaforme utilizzate da diversi attori e che supportino meccanismi per lo scambio di informazioni sui cambiamenti climatici e sulle possibili soluzioni. I decisori dovrebbero anche incoraggiare la partecipazione nei vari momenti decisionali.