COP28: La biodiversità salverà il mondo 

La conservazione e la protezione della biodiversità sono  sempre più compromesse dalle attività umane. L’economia mondiale dipende dalla natura e dai servizi ecosistemici che essa ci fornisce e, per questo, il riconoscimento dell’importanza delle Nature Based Solution deve essere un tema centrale alla COP28.

Di Francesca Roseo

Cos’è la biodiversità?

Iniziamo con le definizioni: secondo la Treccani la biodiversità è “l’insieme della differenziazione, della variazione e della complessità della vita sulla Terra”. Il termine biodiversità, o diversità biologica, viene quindi usato per descrivere l’immensa varietà e variabilità degli organismi viventi – come batteri, piante, animali e persone – e le loro interazioni all’interno degli ecosistemi in cui vivono. Si stima che sono 8.7 milioni le specie di piante e animali che vivono sulla Terra, di cui solo 1.2 milioni sono state identificate e descritte. Comprendere il ruolo centrale che le attività umane hanno nell’alterare il delicato equilibrio della biodiversità e il suo declino è fondamentale se vogliamo davvero contrastare i cambiamenti climatici

Perché ci riguarda?

Gli organismi viventi che interagiscono tra loro all’interno dell’ambiente in cui vivono hanno una forte influenza sulla stabilità e funzionalità degli ecosistemi, la cui tutela è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Le attività umane hanno trasformato e degradato gli ambienti naturali di tutto il mondo, al punto di alterare così tanto gli ecosistemi da renderli invivibili a causa della siccità o degli eventi climatici estremi. Di conseguenza, molte persone si sono viste costrette ad abbandonare i luoghi in cui vivevano. 

In Pakistan le alluvioni si stanno facendo sempre più intense e frequenti: solo tra agosto e settembre del 2022 hanno causato la morte di più di 1700 persone e lasciato 33 milioni senza casa, in molti sono stati costretti a migrare in cerca di terre più sicure. Quest’anno, agli abitanti di Tuvalu, un piccolo arcipelago che diventerà inabitabile entro i prossimi ottant’anni, è stato offerto di lavorare e vivere in Australia. Una proposta agrodolce dato che l’Australia risulta essere uno degli stati con il tasso più alto di emissione pro capite e quindi direttamente responsabili del cambiamento climatico che sta causando l’innalzamento dei mari che farà sparire Tuvalu dalle carte geografiche. 

Servizi ecosistemici

Noi a volte ce lo dimentichiamo, ma le persone in tutto il mondo dipendono dai diversi benefici forniti dalla natura che, in un’ottica totalmente utilitaristica, sono stati definiti “servizi ecosistemici”. Questi servizi gratuiti forniti dalla natura sono stati suddivisi in quattro grandi categorie: 

  • Supporto alla vita: servizi necessari per la produzione di tutti gli altri servizi come la formazione del suolo, il ciclo dei nutrienti e la produzione primaria
  • Approvvigionamento: prodotti ottenuti dagli ecosistemi come acqua potabile e cibo
  • Regolazione: benefici ottenuti dal processo di regolazione degli ecosistemi quali la regolazione delle temperature e delle maree, depurazione dell’acqua, sequestro di carbonio e impollinazione
  • Culturali: include tutti quei benefici non materiali (psicologici e spirituali) che si possono sperimentare a contatto con la natura

Quali sono i principali fattori di minaccia per la biodiversità e gli ecosistemi?

L’impatto antropico sia diretto che indiretto è il principale imputato della perdita della biodiversità e degli ecosistemi. Le attività umane hanno alterato il 70% delle terre emerse, ridotto l’habitat di moltissime specie e portato all’orlo dell’estinzione più di un milione di animali e piante. I principali fattori di minaccia per la biodiversità sono principalmente cinque, a cui si aggiungono l’ibridazione antropogenica e la diffusione di malattie. Eccoli:

  1. Utilizzo del suolo: l’espansione della popolazione umana e delle sue attività sta causando la frammentazione e la distruzione degli habitat naturali. Le aree naturali sono state sostituite da campi coltivati, strade e infrastrutture incidendo sul ruolo di regolazione degli ecosistemi
  2. Cambiamento climatico: l’aumento della concentrazione di gas serra legato all’uso insostenibile dei combustibili fossili e la degradazione degli ambienti naturali hanno modificano il clima a livello globale. Solo nell’ultimo anno abbiamo assistito ad un aumento di eventi meteo estremi come allagamenti, siccità, uragani, incendi e tempeste di neve che mettono in pericolo la vita e i diritti delle persone in tutto il mondo
  3. Inquinamento: forse la forma meno visibile (ma anche la più diffusa) di minaccia e deterioramento della biodiversità è l’inquinamento dovuto all’utilizzo di erbicidi, pesticidi, fertilizzanti, scarichi industriali, prodotti chimici ed emissioni prodotte da automobili e impianti industriali. A queste forme di inquinamento si devono aggiungere anche quello luminoso, acustico, dell’aria e delle microplastiche e tutte pongono una grave minaccia per la salute degli ecosistemi (marini e terrestri) e delle persone
  4. Sovrasfruttamento di popolazioni e specie: l’approccio distruttivo all’ambiente attraverso lo sfruttamento di risorse sia naturali che animali (come la caccia, l’agricoltura e l’allevamento) hanno causato la riduzione e la scomparsa di specie e habitat a livello globale
  5. Introduzione di specie aliene: la presenza di specie alloctone è aumentata anche a causa della globalizzazione e può avvenire tramite introduzione intenzionale, accidentale o secondaria, e rappresenta una grave minaccia per le specie naturalmente presenti, causandone in alcuni casi la scomparsa

Nature Based Solutions (NbS): cosa sono e perché se ne parla alla COP28

Le soluzioni basate sulla natura (Nature Based Solution) sono soluzioni e approcci che vedono la natura al centro della lotta contro i cambiamenti climatici e sono uno strumento fondamentale per contrastare la perdita di biodiversità e il degrado degli ecosistemi. La IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), presente alla COP28 al Pavillion “Unite for Nature”, definisce le Nbs come “azioni per proteggere, gestire in modo sostenibile e ripristinare ecosistemi naturali o modificati che affrontino le sfide della società in modo efficace e adattivo, fornendo contemporaneamente benefici per il benessere umano e la biodiversità”. 

Queste soluzioni consistono nell’aumento, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi, al fine di generare una serie di benefici e servizi ecosistemici come la riduzione dell’inquinamento, la regolazione del clima, la riduzione dei disastri ambientali e il miglioramento della qualità della vita. Il loro ruolo è sempre più riconosciuto dai governi, imprese e società civile e la COP28 sarà un’occasione importante per sottolineare la necessità di includere nella politica la gestione e la conservazione della biodiversità e degli ecosistemi al fine di tutelare non solo la nostra salute, ma anche il nostro futuro.