Clima: indovina chi è il colpevole?
Eccoci di nuovo a riflettere sull’importante tema del cambiamento climatico. Questa volta l’occasione ce la presenta Luca Mercalli, meteorologo, climatologo italiano e divulgatore scientifico che venerdì 13 ottobre ha parlato ad un pubblico di circa 200 persone al polo scolastico di Cles, in Trentino.
Mercalli ha affrontato numerosi argomenti partendo da un excursus storico che ci ha portati a capire, secolo dopo secolo, come siamo arrivati alla situazione d’emergenza di oggi.Secondo il climatologo, con l’invenzione della macchina a vapore nel ’700 per la storia dell’umanità si apre un nuovo capitolo: fino ad ora tutte le attività dell’uomo sono sempre state legate ad energie rinnovabili. “Con l’avvento delle nuove tecnologie c’è un epocale cambiamento nel rapporto fra uomo e natura. Non è più necessario adeguarsi ai tempi della natura. Le macchine velocizzano tutti i processi aumentando la produttività, ma producendo maggiori rifiuti, necessario a smaltire sempre più velocemente.”
Proprio a questo punto Mercalli ci propone un paragone che personalmente trovo davvero illuminante. Ci parla dei Promessi Sposi, di come, prima che la peste si diffonda, due medici scrissero al comune di Milano avvisandolo del pericolo incombente sulla città. Di lì a pochi minuti stiamo ascoltando cosa scrisse Aurelio Peccei nel suo libro “I limiti dello sviluppo”, pubblicato nel XXI secolo: un monito sui cambiamenti climatici, allegandolo anche a delle previsioni per il futuro.
È proprio paragonando questi avvertimenti apparentemente tanto diversi tra loro che Mercalli ci fa notare la triste analogia. “In entrambi i casi, infatti, questi importanti moniti non vengono ascoltati: a Milano si decide addirittura di far entrare l’esercito dei Lanzichenecchi pur sapendo che la peste si diffonde proprio con l’incontro delle persone; e come ben sappiamo, ad oggi non è ancora stato posto un freno allo sviluppo economico, come invece suggerito da Peccei.”
Dal mio punto di vista questo semplice confronto ci apre gli occhi sul vero problema: ognuno di noi dovrebbe cercare un modo per fare la differenza, anche con poco. I cambiamenti climatici ormai sono un fatto dimostrato da tempo. Anche con una breve ricerca si possono trovare dati sempre più aggiornati, adesso dobbiamo prendere coscienza di ciò che succede e impegnarci al massimo per quello che possiamo.
Partendo dal nostro piccolo, Mercalli suggerisce di puntare molto sull’efficienza energetica delle abitazioni (come pannelli solari o fotovoltaici), di investire su agricoltura di prossimità (vicina e stagionale), di limitare i trasporti e magari, in comunità, lottare contro la cementificazione, insomma puntare il più possibile su una “green economy”.
L’ospite della serata conclude la conferenza con il consiglio più universale, come lui stesso ci dice: “Le parole chiave del futuro sono sostenibilità e resilienza”. Sostenibilità per cercare in tutti i modi di ridurre il nostro impatto ambientale e resilienza per prepararsi a quello che non possiamo più salvare.