Clima: “Cambiare insieme”, ma con più ambizione

3 dicembre, Stadio di Katowice in Polonia. Quella in gioco non è una partita di calcio tra le principali squadre polacche, come quella del Wisla Krakow e Legia Warszawa, ma la partita che decide le sorti del Pianeta. Lo stadio di 29.473 metri quadri e le aree che lo circondano ospitano infatti i lavori della Conferenza ONU sul Clima (COP24) che si tiene dal 2 al 14 dicembre in uno dei paesi nella top ten delle riserve di carbone, grazie al quale genera l’80 per cento dell’energia che consuma. La scelta di questa sede è apparsa da subito una sfida, e forse una provocazione, trovandosi in un Paese dove miliardi di euro delle banche dell’Unione Europea finanziano aziende energetiche a partecipazione statale che non ne vogliono sapere di dire addio all’energia sporca, responsabile delle principali emissioni di gas serra. Per contro, il presidente Andrzej Duda, ha sostenuto, durante la cerimonia di apertura, che la Polonia “sta promuovendo una solida politica climatica” sottolineando lo slogan della Conferenza “Cambiamo Insieme”. Non è quindi un buon calcio d’inizio per la partita che l’intero Pianeta gioca a Katowice nei prossimi giorni.

L’evento conterà sulla partecipazione di circa 20 mila persone tra negoziatori e diplomatici dei 197 paesi firmatari dell’Accordo sul Clima di Parigi, rappresentanti delle imprese multinazionali e osservatori delle organizzazioni non governative e dei movimenti sociali di tutto il mondo. Il compito dei delegati è quello di raggiungere un compromesso sul cosiddetto “Libro delle Regole” o “Manuale delle Operazioni” per la realizzazione dell’Accordo di Parigi. Tra le altre cose, quest’ultimo determinerà il monitoraggio dell’impegno degli Stati nella lotta al cambiamento climatico, ovvero come gli impegni volontari nazionali di riduzione dei gas serra e gli investimenti per l’adattamento verranno verificati e implementati con più ambizione già a partire dal 2020 per evitare una catastrofe climatica.

I lavori della Conferenza si svolgono dopo che la comunità scientifica, raccolta attorno al Tavolo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, ha reso pubblico ad inizio ottobre un allarmante rapporto dove si sollecita la comunità internazionale ad intraprendere azioni urgenti di riduzione delle emissioni di gas serra se si vuole mantenere il riscaldamento entro 1,5°C di aumento rispetto al periodo pre-industriale. L’aumento della temperatura, attualmente stimato in circa 1,1°C, è già responsabile di una serie di effetti sul Pianeta come l’innalzamento del livello del mare, l’aumento degli eventi meteorologici estremi e la perdita dei ghiacci marini dell’Artico e continentali dell’Antartide e della Groenlandia. Numerosi sono gli impatti di questi cambiamenti sulla vita delle persone e sugli ecosistemi ed è enorme la preoccupazione per un Pianeta che, senza adeguate misure di mitigazione, è proiettato a raggiungere +3°C a fine secolo con conseguenze inimmaginabili per l’umanità.

La presenza a Katowice della società civile, e in particolare dei giovani, diviene quindi essenziale per monitorare i processi in corso e spingere le delegazioni politiche internazionali, in primo luogo l’Italia, ad assumersi impegni concreti e più ambiziosi soprattutto nel compiere un radicale cambiamento dell’attuale modello economico di produzione e di consumo.

Il proprio contributo in questa direzione lo sta dando anche la delegazione di 20 persone tra studenti universitari, delle scuole superiori e ricercatori trentini, che partecipano alla COP24 a Katowice nell’ambito del progetto “Visto Climatico”. Promosso dall’associazione Viração&Jangada, “Visto Climatico” è sostenuto dall’Assessorato competente alla Cooperazione allo Sviluppo della Provincia di Trento e dal Centro Europeo Jean Monnet, l’Associazione Mazingira (MUSE), Fondazione Fontana, il portale Unimondo, l’Associazione In Medias Re in collaborazione con l’Osservatorio Trentino sul Clima.

Il principale scopo della delegazione trentina è quello di raccontare gli eventi della Conferenza attraverso una prospettiva giovanile e tramite la produzione di articoli, foto e video nonché attività di sensibilizzazione per coinvolgere i numerosi partecipanti provenienti da tutto il mondo. A Katowice, si prevede tra l’altro un lavoro di squadra e di collaborazione internazionale con giovani di altri paesi dell’Europa e dell’America Latina.

La delegazione trentina ha scelto come piattaforma di diffusione il sito Stampa Giovanile e i social media (Facebook e Instagram), ma anche altri mezzi di comunicazione più tradizionali come giornali, radio e riviste locali e nazionali. I loro articoli verranno tradotti e pubblicati su altri siti in inglese, portoghese e spagnolo.