Youth4ClimateFOREVER: occorre partecipazione giovanile dal basso

Con Agenzia di Stampa Giovanile abbiamo incontrato il Ministro Cingolani ed alcuni Parlamentari arrivati a Glasgow per la settimana “politica” della COP26. In seguito alle nostre riflessioni sul ruolo che i giovani dovrebbero avere nella transizione ecologica, abbiamo proposto di creare un percorso di partecipazione giovanile sul territorio, in linea con l’impegno dell’Italia dimostrato alla PreCop.

Di Irene Trombini, Enrico Chiogna e Emiliano Campisi

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Alla COP26, il 10 novembre 2021 abbiamo avuto modo di partecipare ad un momento di dialogo con alcuni Parlamentari italiani delle Commissioni Ambiente della Camera dei Deputati e del Senato. 

Abbiamo presentato loro il progetto Visto Climatico e il lavoro di reportage della COP26 che stiamo portando avanti come Agenzia di Stampa Giovanile. Abbiamo inoltre colto l’occasione per descrivere l’esperienza della Conferenza dei Giovani sul Clima del Trentino – Alto Adige, organizzata da Viraçao&Jangada in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e altri soggetti del Forum provinciale per i cambiamenti climatici.

Quest’ultima iniziativa, a nostro parere, è stata un ottimo esperimento di co-formazione per le istituzioni e per noi ragazzi. Il progetto ha infatti previsto incontri con le realtà del territorio che si occupano di protezione ambientale, mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, ma è stato anche un’occasione di espressione delle richieste di noi giovani: dopo un’adeguata presa di consapevolezza delle problematiche esistenti e di possibili soluzioni a livello locale, la Conferenza ha creato uno spazio per raccogliere le nostre istanze in un documento di raccomandazioni politiche. 

Nel consegnare questo documento ai Parlamentari, non senza un po’ di emozione, abbiamo inteso portare un esempio concreto di buone pratiche, con il suggerimento di replicare questo metodo di lavoro in tutto il territorio nazionale. La nostra proposta, ribadita il giorno seguente anche al Ministro della Transizione Ecologica (MiTE), Roberto Cingolani, è stata dunque quella di creare un processo di partecipazione giovanile che parta dall’associazionismo a livello locale, con la possibilità di confluire infine nell’iniziativa Youth4ClimateFOREVER. Quest’ultima, voluta dal Ministero della Transizione Ecologica per garantire continuità alla partecipazione giovanile all’interno del processo della Conference of Parties, sulla scia dell’evento di Milano “Youth4Climate: Driving Ambition”.

Da parte di alcuni Parlamentari c’è stato un ritorno positivo, accompagnato da manifesto interesse a sostenere la nostra proposta. D’altro canto, sono anche state mosse delle critiche ad alcuni movimenti, come ad esempio Fridays For Future, che, per alcuni, si pongono in una posizione di scontro con le istituzioni, come sembra emergere da alcuni slogan degli ultimi giorni che screditano l’operato dei meccanismi istituzionali. 

Pur nella difficoltà di relazionarsi con la politica, abbiamo rimarcato la necessità di creare un percorso inclusivo senza tracciare un solco tra i vari gruppi. Come giovani attivisti, coscienti del privilegio che abbiamo ad essere qui alla COP26, siamo fermamente convinti della necessità di dare maggiore spazio e rappresentanza alle voci di tutte le realtà giovanili che hanno tra i loro obiettivi il contrasto ai cambiamenti climatici. I movimenti che si occupano anche di elaborare proposte concrete sono molti e, come abbiamo dimostrato consegnando il manifesto e suggerendo di replicare la Conferenza dei Giovani, ci tengono a farsi sentire. Diversi stili comunicativi e diverse modalità di azione sono una caratteristica fisiologica dell’associazionismo e della democrazia in generale, e garantiscono l’inclusione nella dialettica politica di domande sociali innovative. 

A questo proposito è stato interessante scoprire le differenti sensibilità delle associazioni nel rapportarsi alla politica, date sia dalla diversa esperienza nel prendere parte a questo tipo di incontri che dall’indirizzo delle associazioni stesse. Anche all’interno del nostro gruppo, confrontandoci dopo l’incontro, abbiamo condiviso impressioni diverse riguardo a quello che per noi di Agenzia di Stampa Giovanile è stato un primo contatto con attori politici di livello nazionale.

Tuttavia, nonostante le differenze, crediamo che tutti i movimenti giovanili per il clima siano uniti da un unico obiettivo comune e che solamente l’ascolto, lo scambio e la collaborazione tra i diversi soggetti, con un’attenzione alle necessità e alle istanze di ognuno, possano creare una pressione sufficiente ad indurre il cambiamento.

La nostra proposta di creare delle Conferenze regionali sul modello dell’iniziativa trentina è mirata proprio ad allargare il più possibile la partecipazione giovanile, in linea con il modello orizzontale che caratterizza la gran parte dei movimenti dal basso, siano essi movimenti di protesta, associazioni territoriali o gruppi come l’Agenzia di Stampa Giovanile.

È proprio grazie alla mobilitazione di Greta Thunberg, di Fridays For Future e di tutti noi ragazzi che ogni venerdì le piazze delle nostre città sono animate da manifestazioni colorate e pacifiche. È proprio grazie a questi movimenti che milioni di giovani sono tornati a credere nell’opportunità e, viste le dimensioni del problema, anche nella necessità di un agire comune, al di là della retorica del “tanto non cambia niente”. Sotto la bandiera dell’ambientalismo e della lotta al cambiamento climatico si è innegabilmente ritrovata una dimensione politica, che tanti sembravano aver ormai perso, schiacciati dalla complessità dei fenomeni, dalla sfiducia e dal cinismo. Questa nuova fiamma di vitalità dei movimenti giovanili è una risposta netta all’inerzia dell’azione politica nazionale ed internazionale sui temi ambientali, che, pur essendo causata parzialmente anche dalla complessità del tema, sta causando e causerà danni incalcolabili e una minaccia concreta per le nostre comunità. 

Chi ci rappresenta politicamente riconosca questa fiamma ritrovata e si impegni a non tradire le responsabilità di cui è investito. C’è un unico modo per non correre il rischio di allontanare di nuovo le giovani generazioni dalla politica: rimboccarsi le maniche e agire concretamente per contrastare il cambiamento climatico, assicurando a noi tutti un futuro.