Lo sguardo giovanile del Trento Film Festival
Anche quest’anno, l’Agenzia di Stampa Giovanile si cimenta nella copertura educomunicativa del Trento Film Festival – che è arrivato alla sua 69esima edizione. I nostri reporter si occuperanno del profilo Instagram del festival, di cui racconteranno gli eventi collegati soprattutto alla tematica dei cambiamenti climatici.
Di Sara Soliman, articolista di Agenzia di Stampa Giovanile
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Anche quest’anno l’Agenzia di Stampa Giovanile é stata incaricata di realizzare la copertura giornalistica educomunicativa del Trento Film Festival. Purtroppo gli eventi in presenza sono stati dimezzati a causa della pandemia, ma l’Agenzia ha voluto comunque accettare la sfida e trovare una modalità alternativa per narrare gli eventi del Festival.
Attraverso il profilo Instagram del Trento Film Festival, una squadra di giovani volontari si sta cimentando nel raccontare la 69esima edizione del tradizionale evento di montagna utilizzando nuovi e originali stili narrativi.
Questo progetto in partenariato con Trento Film Festival si chiama Climagram’, dato il focus della copertura: l’ambiente e i cambiamenti climatici. Sono stati selezionati eventi, film, libri inerenti le problematiche ambientali e personaggi impegnati ogni giorno nella lotta al cambiamento climatico, oltre che dei racconti sulla Groenlandia, paese ospite di questa edizione del Festival.
Ma vediamo da chi è composta questa formidabile squadra. Oltre a Paulo Lima, fondatore dell’Associazione Viração&Jangada, e Angela Nardelli, coordinatrice dell’Agenzia di Stampa Giovanile. Fanno parte del team alcuni volti che hanno già partecipato alla copertura della precedente edizione del Festival, come Ludovica Spanevello, Ilaria Bionda, Sara Soliman e Aldo Bernard, ma anche altri giovani che hanno voluto intraprendere questa nuova avventura: Katarina Vincic, Chiara Buosi, Dennis Marcadella, Veronica Iandolo, Anna Pacher, Alessia Gonzo. Inoltre, tutte le rubriche scelte per narrare l’evento del cinema di montagna hanno uno stile e una grafica particolare, realizzata da due grafici dell’Alta Formazione Grafica dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, Elia Covolan e Giulia Baldessari, e vedono la professionalità e lo sguardo critico del cineasta Fabio Mosca.
A causa delle restrizioni imposte dalla pandemia, i volontari si sono dovuti incontrare virtualmente per organizzare e preparare il materiale per la copertura dell’evento. Gli incontri online hanno impegnato i ragazzi in più giornate e si sono focalizzati sulla stesura di un piano editoriale, con l’intento di offrire al pubblico contenuti ricercati e coinvolgenti.
Quest’anno il team di Climagram lavora dal Palazzo Roccabruna, rispettando tutte le norme anti-contagio, e in sintonia con l’Ufficio stampa del TFF e con i fotografi del team comunicazione.
Grazie all’intraprendenza e multidisciplinarietà di questi giovani, i contenuti proposti risultano originali e di stampo giovanile. Il team ha creato circa 20 rubriche, ognuna con una particolare grafica e linguaggio, sotto forma di post, ma anche di reel, IgTv o semplici storie di Instagram. Rubriche che vogliono narrare gli eventi proposti durante il Festival e i protagonisti. Troviamo, ad esempio, la rubrica VEP in cui vengono intervistati i Very Environmental People; Ciak Ambiente, che descrive i film legati alla tematica ambientale; Le Chicche, per interagire con i passanti su alcune parole del Festival; Storie al femminile, riferita alle protagoniste donne, e molte altre.
Come per la 68esima edizione, l’Agenzia di Stampa Giovanile sta facendo del suo meglio per far conoscere e seguire il Festival anche alle persone fisicamente meno vicine.