Movimenti in difesa dell’ambiente usano l’occupazione come strategia

Uno degli obiettivi principali della 23ª Conferenza sul Cambiamento Climatico (COP23) è quello di promuovere uno spazio per un dibattito sostenibile tra governi, organizzazioni intergovernative, agenzie delle Nazioni Unite e società civile.
L’organizzazione YMCA Camp Climate ha riunito giovani provenienti da molti paesi per stimolare lo scambio d’informazione, sviluppare leadership e formare delegati che possano influenzare le loro comunità. Come parte delle attività, mercoledì scorso (8 Novembre) l’organizzazione ha portato i suoi giovani delegati a conoscere l’occupazione nel Bosco di Hambach.

Da aprile 2012, il bosco è stato occupato da attivisti contrari allo sfruttamento delle miniere di carbone della Renania, chiamato il Bosco Hambach.
La preoccupazione principale del gruppo è quella dell’inquinamento atmosferico (emissioni di anidride carbonica) e della distruzione e contaminazione causata dal minerale, con conseguente trasferimento obbligatorio dei popoli residenti nella regione.

Il movimento “Hambacher Forest” è caratterizzato da una posizione critica verso il capitalismo e per la difesa dello sviluppo sostenibile. “Se non facciamo qualcosa, nessuno lo farà. Il nostro atteggiamento non è limitato a vivere nella foresta, ma a limitare l’emissione della causa principale del cambiamento climatico”, ha affermato Richard Nowtz*, membro del movimento, riferendosi alle emissioni di CO2. Attraverso l’occupazione delle foreste e la costruzione delle case sugli alberi, il gruppo ha creato una rete internazionale di attivisti per difendere la loro causa, attirando l’attenzione globale su questa esperienza.

I giovani dell’YMCA hanno avuto l’opportunità di incontrare personalmente i membri del movimento,  scambiando conoscenze ed esperienze con il gruppo. Per gli attivisti, la COP 23 ha attirato l’attenzione sul movimento Hambach, ma la posizione della Germania per ridurre le emissioni di gas a effetto serra dovrebbe essere più radicale.

“Questo evento è solo uno strumento per ’ammirare’ la Germania per il suo sviluppo a favore dell’energia sostenibile, come l’eolica e solare. Ma non è sufficiente, c’è ancora molto da fare”, disse Richard.

La delegazione YMCA ha studiato attentamente la realtà vissuta dagli attivisti, come l’intenso freddo, la dieta vegana e la dura vita quotidiana. “L’esperienza ha contribuito allo sviluppo e alla formazione dei giovani, essendo anche fondamentale per la formazione dei nostri futuri leader”, ha dichiarato Mathilde Emile, leader di volontariato del YMCA Camp Climate.

*nome di fantasia