Nuove linee guida in arrivo per i cookie!
Nel 2023 arriverà un grande sconvolgimento per i cookie. Sulla scia di altri motori di ricerca, Google ha deciso di eliminare i cookie di terza parte, che fanno riferimento a siti diversi rispetto a quelli visitati. Cosa comporterà questa decisione? Ce lo spiega Giuseppina Varacalli nel suo nuovo articolo per la rubrica “Educazione Digitale”.
di Giuseppina Varacalli, articolista di Agenzia di Stampa Giovanile
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I cookie, come abbiamo visto nell’articolo precedente, non sempre sono sicuri. Talvolta si rivelano la chiave d’accesso per possibili hacker ai nostri dati personali. Cosa prevede la legge a riguardo in materia di privacy, quali sono gli ultimi cambiamenti in atto e cosa possiamo fare noi per salvaguardare i nostri dati personali in rete? Scopriamolo insieme!
Le due linee guida che permettono di orientarci in materia di legge a riguardo sono la Direttiva Eprivacy (direttiva 2002/58/CE) e il regolamento GPDR. La prima riguarda principalmente le modalità con cui si raccoglie il consenso al fine di archiviare determinati dati sui dispositivi degli utenti, il secondo ossia il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, all’art. 4, punto 11, precisa oltre che la definizione generale e le caratteristiche, anche e soprattutto le condizioni del consenso. Nel 2014 il Garante della Privacy aveva già cercato di stabilire, tramite il provvedimento n. 229 dell’8 maggio 2014, le modalità con cui si acquisisce il consenso dei cookie e degli archiviazione degli stessi.
Nonostante queste direttive, si è resa urgente un’ulteriore modifica delle linee guida che ha fatto sì che dal 9 gennaio 2022 tutti i titolari dei siti web si adattassero alle modifiche imposte dal Garante della Privacy in data 10 giugno 2021.
Le linee guida modificate hanno avuto lo scopo di rafforzare il potere decisionale degli utenti per una maggiore sicurezza dei propri dati personali. Infatti, tra i nuovi punti elencati, c’è l’obbligo da parte di chi detiene il sito web di fornire una specifica informativa sui modi in cui verranno usati i dati personali degli utenti, per permettere loro di scegliere o meno di dare il consenso (questo non vale per i cookie tecnici la cui installazione non necessita di alcun consenso) oppure nuove direttive sulla visualizzazione del banner dei cookie.
A livello di cambiamenti in atto, il grande sconvolgimento per i cookie arriverà nel 2023: Google infatti ha deciso, seguendo la scia di altri motori di ricerca, di eliminare i cookie di terza parte, lasciando solo quelli di prima parte, ritenuti i più sicuri, il tutto a partire dal prossimo anno.
Un grande passo in avanti nell’utilizzo responsabile dei dati personali da parte delle aziende online ma un vero e proprio terremoto per i gruppi di advertising ed editoriali che avevano impostato la loro strategia di successo grazie e mediante la loro funzione.
Dal 2023, quindi, le piattaforme di pubblicità non potranno più avere dei dati personali da siti diversi dai propri per poi creare annunci personalizzati da mostrare all’utente, le agenzie non potranno più avere tra le mani l’efficacia di molti fornitori di dati, gli editori che possedevano spazi pubblicitari avranno meno possibilità di essere visibili e dovranno abbassare i prezzi.
Un’apocalisse che ha a che fare con delle briciole virtuali di informazioni, indispensabili per la sopravvivenza di intere filiali economiche online.
Una soluzione che però si sta facendo sempre più strada ed è stata proposta da Google si chiama Topics (argomenti): Google, basandosi sull’ultima settimana di navigazione dell’utente, fornirà una lista di interessi specifici alle diverse aziende che vorranno aderire al protocollo.
Il browser fornirà specificatamente tre degli argomenti più interessati (li manterrà solo per tre settimane poi verranno eliminati), individuati dalle analisi recenti di navigazione, che potranno essere utili successivamente, alle aziende, per annunci personalizzati.
Ciò sarà possibile grazie al fatto che solo i motori di ricerca possiedono ad oggi, invariabilmente, la lista delle nostre navigazioni e solo Google, in questo caso, potrà aver accesso a tutti i nostri dati anche nel 2023, per poi deciderli di rilasciare a gruppi terzi.
La domanda che ci possiamo porre a questo punto è la seguente: oltre alle nuove direttive e i nuovi stravolgimenti che verranno attuati in materia di privacy durante la navigazione online, cosa possiamo fare noi nello specifico per salvaguardare per primi i nostri dati personali?
Per prima cosa, possiamo bloccare tutti i cookie di terze parti, ossia quei cookie (vedi l’articolo precedente), che fanno riferimento a siti diversi rispetto a quelli visitati; infatti «I cookie di terze parti non sono generalmente indispensabili per navigare, quindi puoi rifiutarli per default, attraverso apposite funzioni del tuo browser», afferma il Garante per la Privacy.
Altra possibilità è quella di sfruttare l’opzione Do Not Track, presente nei browser più recenti, opzione che consente di smettere di raccogliere dati di navigazione in modo automatico, da parte dei gestori dei siti, quando essa viene attivata.
La modalità di navigazione in incognito può essere un altro escamotage; in questo modo puoi tranquillamente visitare tutti i siti senza mantenere alcuna cronologia della navigazione sul motore di ricerca e senza che i cookie restano memorizzati (vengono subito cancellati).
Navigare in incognito però non vuol dire in questo senso eliminare ogni tracciamento ma significa non mantenere salvati sul browser i propri dati personali, gli stessi che comunque restano disponibili ai gestori di siti web principalmente.
Le soluzioni sembrano a questo punto esserci da più fronti, resta a noi la scelta di stare attenti durante la navigazione in rete, facendo attenzione a non cadere nelle facile trappola della pigrizia che porta ad accettare qualsiasi cookie pur di non vedere il fastidioso banner che compare nel sito web.
Al prossimo articolo, quello pari su un nuovo probabile pericolo in rete!