Monochrome view of handsome businessman in the room is drinking alcohol drink near the window

Bonapax e Whisky

Philip guardava lo schermo boccheggiando, nel tentativo di prendere tempo. Non riusciva a pensare a una risposta, un piano, una scusa qualsiasi: osservava inorridito la stanza in cui si trovava Frederick, spaventato dall’eventualità che un altro essere umano potesse comparirgli accanto senza rispettare le distanze di sicurezza. Improvvisamente gli parve che i mormorii che sentiva dall’inizio della conversazione fossero diventati dei rantoli sconnessi, e i fruscii in sordina gli ricordavano il soffio orrendo dei ventilatori polmonari.

“Non ti chiederei di mantenermi, sai. Ho trovato un lavoro a chiamata, e contribuirei alle spese. Sarebbe solo per qualche settimana.”

Qualche settimana! Con una persona che ha vissuto in comunità, che gira liberamente per casa, probabilmente contagiato, anzi, contagioso! Perché non andava in uno di quei rifugi anti-COVID? Perché non contattava il servizio sanitario per far curare il suo compagno?

“Philip, sai che non possiamo affidarci al sistema sanitario pubblico. Se passano quelli dell’ambulanza a prenderlo, non lo rivedremo mai più. Lo ammazzeranno appena girato l’angolo del quartiere, lo sai. Quelli ci odiano. Pensano che il virus si sia diffuso per colpa nostra, perché viviamo con altre persone. Appena scoprono una nuova comunità danno fuoco alla casa e poi buttano in galera uno dei disgraziati che ci viveva con l’accusa di incendio doloso. La città è piena di delatori. I vicini non vedono l’ora di denunciarci, e noi paghiamo più dell’affitto per garantirci il loro silenzio. Ti prego” aggiunse Frederick con voce rotta.

Burrough ribatté che non era vero, che erano in uno stato democratico e che quelle erano fake news messe in giro per spaventare la gente. Poi gli venne un’idea e si ricompose al meglio che poté: spiegò a Frederick che al momento non poteva ospitarlo, perché la sua casa IGHEA era progettata per garantire una totale separazione dall’esterno, e non poteva accogliere estranei; inoltre, la casa garantiva la sopravvivenza per una sola persona, e, con quelle impostazioni, raddoppiare le risorse energetiche e alimentari sarebbe costato molto più di quello che tutti e due loro avrebbero potuto permettersi. Senza contare che per modificarla avrebbe dovuto chiamare un esperto e ci sarebbe voluto tempo, e senza queste modifiche, sarebbero deperiti in pochi giorni. Perciò gli dispiaceva, ma non poteva proprio trasferirsi da lui.

Frederick gli restituì uno sguardo di ghiaccio, con le labbra sigillate.

Philip però gli offriva una contro-proposta: avrebbe pagato lui un tampone privato per Frederick e il corriere, e quando fosse arrivato il responso negativo, si sarebbe attivato per modificare la sua IGHEA e in qualche modo lo avrebbe ospitato.

Il suo vecchio compagno di scuola lo ringraziò a denti stretti, dicendogli di non disturbarsi; ma quando il dottor Philip Burrough insistette, e gli chiese l’indirizzo per inviargli i tamponi, la necessità bussò alla porta del suo orgoglio. IGHEA annotò il nome della via e il numero dell’abitazione mentre Frederick chiudeva il collegamento senza salutare.