Una breve guida contro l’astensionismo

“Votare è un diritto e un dovere”: una frase che si sente spesso ultimamente, visto il crescente fenomeno dell’astensionismo. L’astensionismo è un’ombra che si sta espandendo sempre più in Italia, tanto che nelle scorse elezioni per il Parlamento europeo meno del 50% della cittadinanza è andata a votare. Quali sono i motivi per questo fenomeno dilagante? E perché oggi è fondamentale andare a votare?

di Maddalena Volcan

Nelle scorse elezioni europee, l’unico partito che ha veramente vinto è il partito del Non-Voto. È evidente, dato che meno di una persona su due è andata a votare. Questo fenomeno non è una novità, infatti anche nelle elezioni nazionali del 2022 solo il 63,9% dell’elettorato espresse la sua preferenza.

Un privilegio, un diritto

Il tema del voto mi sta particolarmente a cuore, perché credo che la nostra possibilità di votare per chi ci rappresenti a livello nazionale e sovranazionale sia un privilegio. Un diritto che abbiamo la fortuna di avere, ma che diamo spesso per scontato. Partecipare alla formazione degli organismi politici che scelgono le nostre leggi, le nostre opportunità, sulla nostra vita e sul nostro futuro, è un diritto e un dovere in un paese che si vuole chiamare democratico.

Ma la democrazia non si fa rilassandosi sulla rassicurazione di avere determinate garanzie. La democrazia si costruisce sull’azione, che significa attivarsi per la società, per la politica e per il proprio futuro.

L’importanza di partecipare

“La libertà è partecipazione” scriveva il cantautore italiano Giorgio Gaber. Infatti, vivere in un paese democratico non significa godere dei diritti della cittadinanza democratica. Vivere in un paese democratico significa partecipare: questo è fondamentale per il futuro di una democrazia che sia funzionante, che si curi dei suoi cittadini e delle sue cittadine, che sia rappresentativa e che protegga i diritti della cittadinanza. Sarà infatti la classe dirigente eletta dai cittadini e dalle cittadine a determinare la nostra vita, le nostre opportunità ed il nostro futuro.

Perché ci si astiene?

Perché, quindi, la gente si astiene dal voto? Le radici dell’astensionismo si trovano nel crescente deterioramento della democrazia, da un punto di vista istituzionale e da un punto di vista culturale. Le ragioni per l’astensionismo hanno quindi due origini: da una parte, gli impedimenti strutturali al diritto al voto (per esempio la mancanza della possibilità di voto per i fuori sede), dall’altra, la disillusione e lo scoraggiamento dei cittadini nei confronti di una politica che è incapace di rispondere adeguatamente alle necessità di oggi. In seguito, cercherò di analizzare queste due mancanze e di proporre delle ragioni valide per cui oggi è fondamentale partecipare alla politica tramite il voto.

Ragioni strutturali dell’astensionismo: tra ostacoli burocratici…

La presenza delle istituzioni sul territorio locale e nazionale è importantissima per far sì che la cittadinanza voti. Non si può non sottolineare che parte dell’astensionismo sia dovuto alle mancanze istituzionali rispetto al diritto al voto e alla disinformazione in merito ad elezioni e modalità di voto.

Quest’ultimo viene definito astensionismo tecnico-elettorale: quindi, dovuto a difficoltà burocratiche, come la scarsa efficienza nel recapito dei certificati elettorali, oppure a difficoltà nella comprensione o accettazione di nuove modalità di voto. In merito, il ruolo delle istituzioni è fondamentale per garantire la possibilità che tutta la cittadinanza abbia la possibilità di votare, dando delle indicazioni chiare sulle modalità e sulla ricorrenza delle elezioni.

…e mancanza di alternative

Inoltre, permettere alla cittadinanza di votare tramite diverse modalità è fondamentale per fare in modo che il voto diventi una scelta naturale e non una decisione che comporta dei costi. Pensiamo al voto per gli studenti e studentesse fuorisede: per la prima volta nelle scorse elezioni europee, è stata attivata quest’opportunità. Una possibilità che ha dato risultati molto positivi: più dell’80% dei richiedenti del voto da fuorisede ha votato, un dato significativo rispetto al 49% di affluenza al voto nazionale. Inoltre, nuove agevolazioni tariffarie sono state messe in atto a partire dal 2022 per la cittadinanza che deve recarsi nelle località di iscrizione elettorale: una scontistica viene applicata sui tragitti ferroviari, via mare, autostradali ed aerei. Una notizia che però è stata trascurata, non avendo ricevuto una grande attenzione mediatica. 

In Italia abbiamo bisogno di metodi alternativi per facilitare la procedura del voto, di cui la cittadinanza sia informata e che non si limitino ad una parte della popolazione (come gli studenti e studentesse fuorisede) ma all’intera nazione. E’ importantissimo per limitare l’influenza e decostruire la pratica dell’astensionismo: dare alternative agli elettori e alle elettrici e facilitarne l’accesso al voto è fondamentale per garantire i nostri diritti democratici e per portare le persone al voto.

Le motivazioni culturali per l’astensionismo sono molteplici

Insieme alle mancanze istituzionali che portano all’astensionismo, un ruolo importante lo giocano le motivazioni personali e culturali per cui oggi le persone non votano. C’è una crescente apatia nei confronti della politica come attivismo nella vita sociale, culturale e politica del proprio paese. Non si tratta necessariamente di disinteresse, ma piuttosto di indifferenza e passività rispetto alla situazione politica della nazione.

A mio parere, questo è strettamente legato al pessimismo rispetto al futuro e alla disillusione rispetto ad un possibile miglioramento dello status quo: un sentimento che è alimentato dalle crisi economiche del XXI secolo, dalla crescente precarietà, dall’imminente crisi climatica. La gente non è più appassionata alla politica e alla partecipazione nella vita politica, un dato preoccupante per la nostra democrazia. 

Un altro tipo di astensionismo di radice culturale è quello di sfiducia o di protesta. L’inerzia del non votare è in realtà un atto di opposizione o di protesta, rispetto ad un sistema che non funziona nel modo in cui si vorrebbe. In quest’ambito, rientrano la lamentela di mancanza di rappresentazione oppure la ideologia anarchica di resistenza rispetto al sistema governativo, che ostacola le libertà e le capacità naturali di autogestione dell’essere umano.

Argomentazioni di chi si astiene

In seguito, ho cercato di dare una mia risposta ad alcune argomentazioni per l’astensionismo:

  • Non c’è un partito che mi rappresenta.” Sicuramente però c’è più di un partito che non ti rappresenta. Sicuramente ci sono dei partiti, con le quali visioni non sei d’accordo o le cui proposte non vuoi vedere nel futuro del tuo paese. Votare in questo caso, permetterebbe di opporsi a questi partiti e a queste visioni. È difficile, per non dire impossibile trovare un partito che rappresenti ciascuno di noi al 100%: ci sono però sicuramente dei valori e degli ideali condivisibili che si avvicinino di più al nostro modo di vedere il mondo. Votiamo per quello che si avvicini di più a questa visione, alla nostra identità, a quello che vorremmo nel tuo presente e nel tuo futuro. In alternativa, se essere rappresentati al 100% è fondamentale, rimane la possibilità di candidarsi personalmente.
  • I politici non fanno niente per me: io non faccio niente per loro.” Votare non è fare un favore alla politica: votare è fare un favore a noi stessi. Votando, determiniamo chi saranno le persone che ci rappresentino a livello locale, nazionale ed internazionale. Così, esprimiamo le nostre preferenze, i nostri valori e gli ideali che vogliamo che influenzino le decisioni prese a nostro discapito all’interno e all’esterno dei confini del nostro paese: il nostro voto influenza non solo la società, la cultura, l’educazione in Italia, ma anche i rapporti internazionali di pace o di guerra e l’ambiente. Ricordiamoci, che votare significa determinare chi saranno le persone a rappresentarci e così anche l’efficienza della nostra politica nazionale e la sua rispettabilità a livello internazionale. Non votando ci togliamo solo la possibilità di decidere chi siano le persone più competenti, più efficaci e più rappresentative, che noi vorremmo vedere a governare il nostro paese.
  • Io non condivido i meccanismi di questo sistema politico ed economico.” Purtroppo, se non ne diventiamo completamente indipendenti, rimaniamo parte di esso. Astenersi dal prendere una decisione in un sistema democratico o capitalista non è necessariamente positivo, sebbene l’intenzione sia propositiva o di protesta. Il voto è un modo per esprimere il proprio dissenso e i valori che vorresti vedere nella società o nel sistema ideale per te. Per esempio: se la protesta è nei confronti di un sistema capitalista che minaccia l’ambiente e alimenta la crisi climatica, votare è uno dei modi per fare in modo che le preoccupazioni in merito alla crisi climatica vengano espresse in parlamento e diventino parte di decisioni governative propositive ed efficaci per la protezione climatica. Come comunica la campagna di sensibilizzazione di Protect Our Winters ItaliaRide, Bike, Climbe, Vote’, votare è una delle azioni di maggiore sostenibilità che si possa fare, perchè ci permette di esprimere le nostre preoccupazioni, ma soprattutto i cambiamenti che vorremmo vedere nella nostra società, nel nostro paese e nel mondo. 

Votare per far sentire la voce della gioventù

In fine, in particolare per noi giovani è fondamentale andare a votare. Questo perché viviamo in un paese la cui popolazione è sempre più anziana. L’invecchiamento della popolazione ha come conseguenza la rappresentazione maggiore di visioni ed ideologie delle persone anziane, quindi tendenzialmente più conservatrici. Esprimere i valori e visioni del mondo giovanili e progressiste è fondamentale per fare in modo che le visioni conservatrici e retrograde non determino l’andamento del nostro paese e le decisioni della classe politica sul nostro futuro. Andiamo a votare e facciamoci sentire, in modo che il presente ed il futuro siano ancora nostri!

Per rimanere in tema

Consigliamo la lettura degli articoli relativi alle elezioni europee: “La scelta è tua”: una voting app per le europee, La lunga marcia dei candidati climatici e Estrema destra in UE e futuro della democrazia.