Un faro sul futuro
Dal 9 al 12 luglio si è tenuta a Trento la formazione in presenza relativa alla Translighthouses Community del progetto europeo Translighthouses – More than green di cui Viraçao&Jangada è partner.
di Ilaria Bionda
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“Diffondere il seme del cambiamento è un privilegio e una responsabilità”. Queste parole, provenienti da un partecipante alla formazione in presenza a Trento del progetto Translighthouses, riassumono appieno l’obiettivo non solo di questi tre giorni, ma anche del progetto in toto, nonché dell’azione dell’Associazione Viraçao&Jangada nella sua quotidiana azione.
Proprio sul seminare il cambiamento, sull’accendere una luce, anche piccolina, nelle menti dei giovani (ma non solo) si basa la creazione della Translighthouses Community, una comunità internazionale che attraverso canali digitali (un sito e profili sui social media) vuole raccontare come diverse comunità locali applicano le Soluzioni Basate sulla Natura sui propri territori, traendone differenti e numerosi benefici.
La community a Trento
Così è stato dal 9 al 12 luglio a Trento, dove 25 persone provenienti da tutta Europa – il gruppo che sarà la pietra miliare per dare vita alla community – si sono riunite per una formazione in presenza a Villa Sant’Ignazio. Luogo non casuale e anzi parte integrante dell’obiettivo del percorso, ossia quello di essere aperti verso il prossimo, proprio come Villa Sant’Ignazio nelle sue giornaliere azioni al servizio di chi si trova in situazione di fragilità. Gli spazi interni ed esterni di questo splendido luogo sulla collina di Trento si sono trasformati, per tre giorni, in una fucina di idee, per uno stimolante scambio interculturale e intergenerazionale (la più giovane partecipante aveva 13 anni) tra studenti delle scuole superiori e delle università, ricercatori e insegnanti.
Lavori in corso
Il momento iniziale della formazione è stato di condivisione: delle istruzioni per una buona convivenza e delle aspettative per il percorso, a Trento e nel futuro. Durante la prima giornata, dopo un iniziale scambio, al via i lavori. Un ripasso degli argomenti chiave di quelli che saranno i compiti della Translighthouses Community – scrivere e produrre contenuti comunicativi sulle attività dei casi studio del progetto, nei vari territori – già approfonditi in una serie di webinar settimanali online, tra i mesi di maggio e luglio, sulle tematiche dell’educomunicazione, della realizzazione di articoli, interviste, podcast, fotografie, video e campagne di comunicazione. Poi, la pratica. Il fulcro della tre giorni è infatti stato mettere in pratica quello che sarà il lavoro dei gruppi territoriali nei prossimi mesi. Questo il programma del primo e dell’ultimo giorno, a cui si sono aggiunte una visita guidata della città di Trento e un finale momento di confronto. Nel mezzo, il giovedì, una visita studio che ha permesso ai 25 partecipanti di toccare con mano e vedere da vicino progetti locali inerenti le tematiche affrontate sui loro territori.
Agricoltura urbana (e non solo)
I giovani di Caceres, dove il caso studio è incentrato sul compostaggio, e di Roma, con un pilot case che presenta un’area urbana da trasformare attraverso le Soluzioni Basate sulla Natura, si sono spostati a Rovereto dove hanno conosciuto La Foresta e visitato comun’Orto.
Per l’associazione La Foresta, con base nella stazione ferroviaria della città trentina, Sebastiano e Chiara hanno raccontato innanzitutto la scelta della sede attraverso un percorso di riscoperta e valorizzazione di un luogo di passaggio con il suo significato, per poi approfondire i numerosi progetti in corso tra cui Comunità frizzante, impegnata a produrre bibite a partire dagli scarti della frutta, in perfetta linea con le attività di Caceres. Il gruppo si è poi spostato comun’Orto, per ascoltarne la storia di orto comunitario e condiviso e scoprirne le attività, rivolte alla comunità tutta e alle scuole: un ottimo esempio per il pilot case di Roma.
A scuola nella natura
Il nutrito gruppo proveniente dal comune portoghese di Barcelos si è invece spostato in Val di Ledro, dove ha potuto conoscere da vicino il progetto “Scuola nel bosco” che fa capo alla Cooperativa Canalescuola di Riva del Garda. Prima di arrivare al campo base, dove due educatori e una decina di bambini tra 6 e 10 anni li attendevano, il gruppo ha visitato e fatto esperienza di Ledro Land Art, un percorso artistico iniziato nel 2012 dal Comune di Ledro per valorizzare il territorio e l’arte. Ledro Land Art è situato nella pineta di Pur e racchiude una ventina di opere che quasi si mimetizzano con il paesaggio circostante e con cui docenti e studenti di Barcelos hanno interagito, portando avanti riflessioni e confronti sulla loro esperienza e il loro territorio.
Al campo base, l’educatore e naturalista Daniel Iversen ha spiegato al gruppo le basi pedagogiche della Scuola nel bosco. “Crediamo e sentiamo che è sempre più forte l’esigenza per molte famiglie di rivedere i contesti educativi in cui far crescere i propri figli.” Secondo Daniel, i modelli scolastici basati su idee che risalgono ai bisogni dell’epoca industriale sono, per molti, ormai alquanto sorpassati ma soprattutto non rispondono alle esigenze di crescita dei bambini di oggi. “Come pedagogisti ed educatori crediamo che per i più piccoli il bosco, e più in generale la natura, sia un ambiente particolarmente stimolante per curare tutti i bisogni di crescita fisica, emotiva, psichica e relazionale che un bambino ha.” Studenti e insegnanti hanno quindi potuto raccogliere idee e spunti da questa tipologia di educazione informale e a contatto con la natura da portare con sé al ritorno in Portogallo.
Rinaturalizzazione lungo fiume
I team di Bruxelles e Strovolos hanno invece svolto una visita guidata lungo le rive del fiume Brenta, a Levico Terme, condotta da Silvia Consiglio, sostituto direttore del Servizio Bacini Montani, e dal funzionario forestale Pierre Galbiati. Lì è stato possibile osservare due recenti interventi di rinaturalizzazione del corso del fiume: una rampa in massi a sostituire il calcestruzzo e la creazione di un’area dove le opere artificiali sono state demolite e sostituite in favore di nuove più naturali, con la piantumazione di specie vegetali e arboree locali. Entrambi i momenti di approfondimento sono stati un’interessante occasione di riflessione e confronto con esperti di settore per i pilot cases impegnati nella gestione di acque in contesti urbani.
Nuova vita e più inclusione per parchi e aree protette
Infine, i gruppi di giovani provenienti dal comune portoghese di Esterreja e dall’Isola di Sao Miguel delle Azzorre si sono recati ad Arco, al parco Arciducale, per approfondire in compagnia dell’architetta Lara Zoccatelli le scelte di restauro e valorizzazione compiute in questo spazio storico e di importante valore ecologico. Entrambi i pilot, infatti, sono impegnati nella realizzazione di progetti di sviluppo turistico sostenibile, proprio facendo leva sullo straordinario patrimonio naturale di cui dispongono.
Prossimi passi
La formazione in presenza è stata un calcio d’inizio per le attività della Translighthouses Community, che nei prossimi mesi sarà impegnata a realizzare video, articoli, podcast e molti altri contenuti dedicati alle attività dei pilot cases attraverso il coinvolgimento di giovani. E così facendo, a “diffondere il seme del cambiamento”.
Restate aggiornati su tutte le sue attività sul sito web https://translighthousescommunity.eu/ e sul profilo instagram TRANS-lighthouses Community.