Passeggiando con “Reti in acqua”

Martedì 18 giugno, assieme a GTV, abbiamo visitato gli impianti di irrigazione e di acqua potabile della Val di Non e il Parco Fluviale Novella.

Di Elena Rosetti e Alvaro Galvez Reyes

Il Progetto “Reti in acqua” è promosso dalle ONG GTV (Gruppo Trentino Volontariato) e ACAV (Associazione Centro Aiuti Volontari), attive nel settore della cooperazione internazionale allo sviluppo, con il sostegno di Ufficio Svolta, della Fondazione Trentina del Volontariato Sociale, del Comune di Levico Terme e la partecipazione dell’Associazione Viração&Jangada.

Il progetto prevedeva un ciclo di iniziative organizzate sul territorio provinciale per diffondere spunti e creare riflessioni comuni sul tema della risorsa acqua. Tali iniziative hanno posto particolare importanza agli effetti del cambiamento climatico e alle problematicità che ne conseguono. L’obiettivo del progetto è quello di creare connessioni tra i volontari delle organizzazioni coinvolte e, contemporaneamente, dare la possibilità ad adulti e bambini di riflettere sulla sostenibilità delle società in cui viviamo. 

Il giorno 18 giugno abbiamo partecipato a un’escursione in Val di Non, che ci ha permesso di visitare gli impianti idrici per uso irriguo e domestico della zona, grazie alla collaborazione della nostra guida Riccardo Angeli, tecnico esperto di impianti irrigui in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, e di conoscere il percorso naturalistico del Parco Fluviale del Rio Novella. 

È stata quindi un’occasione per riflettere sul tema dell’utilizzo dell’acqua in agricoltura e di possibili tecniche sostenibili, e della distribuzione comunitaria della risorsa idrica, sia in Italia che nei paesi in cui le ONG lavorano. Assieme a noi e alle ragazze e i ragazzi di Gtv, hanno partecipato a questa escursione educativa anche 3 vietnamiti facenti parte di un’associazione partner di GTV, per apprendere nuovi metodi per sfruttare e valorizzare al meglio la risorsa idrica.

Impianto di irrigazione a Sanzeno

La prima tappa della nostra escursione educativa è stato l’impianto di irrigazione a goccia nella località di Sanzeno. Riccardo Angeli, ci ha guidato alla scoperta del sistema di irrigazione goccia, che è molto sostenibile. Il territorio coinvolto da questo sistema di irrigazione è di circa 90 ettari, e in base al fabbisogno si dimensiona l’impianto, mentre la portata di questo impianto di irrigazione è di 150 metri cubi l’ora.

Le caratteristiche della montagna stessa fanno sì che l’acqua venga dalle sorgenti poste in alto, è quindi importante sfruttare la forza della pressione per portare l’acqua in ogni punto del sistema di distribuzione. Non bisogna però dimenticare che la pressione è importante anche nel processo di filtrazione che costituisce il cuore dell’impianto di irrigazione a goccia.

Tuttavia, quando nei periodi di carenza idrica non arriva abbastanza acqua dalla sorgente, si sfrutta l’acqua proveniente dal lago di Santa Giustina o da fiumi e torrenti, tramite un impianto costituito da pompe. Tali pompe da 100 kW ciascuna (per un totale di 300 kW in tutto l’impianto) permettono di far risalire l’acqua tramite le tubature in modo da poter irrigare. 

Il sistema di irrigazione goccia è molto sofisticato e ha bisogno di un’acqua pulita, invece l’acqua di montagna è molto carica di foglie, aghi, terra e limo è quindi fondamentale il sistema di filtraggio. Il grado di sporco dipende dalle precipitazioni e dalle stagioni: per esempio in autunno i filtri lavorano in una situazione più gravosa poichè ci sarà maggiore limo e foglie. La procedura di filtraggio è formata da 5 filtri di varia natura. In questo procedimento non viene mai utilizzata l’elettricità ma solo la pressione dell’acqua stessa (solo il sistema di sensori che capisce quando avviare il processo di autopulitura ha bisogno dell’elettricità). Il primo step della filtrazione è costituito da un sistema a graniglia: si tratta quindi di filtro fatto di sabbia, nello specifico di quarzo. Di conseguenza, l’acqua piena di detriti passando attraverso questo filtro e deposita qui tutto lo sporco. L’acqua dopo essere passata attraverso tutti e 5 i filtri è pulita e utilizzabile per l’irrigazione. 

La particolarità di questa tecnologia è il fatto che è costituita da filtri autopulenti, quando cioè si sporcano si attivano dei sensori che avvia una procedura di autopulizia. L’impianto pulisce un filtro alla volta, in modo tale che gli altri filtri garantiscono il funzionamento dell’impianto di irrigazione. 

Questo impianto è ideale per irrigare i meleti della Val di Non e consente di stabilire in maniera personalizzata la quantità e la frequenza delle irrigazioni giornaliere. Il funzionamento dell’irrigazione a goccia è semplice: l’acqua viene erogata tramite piccole gocce, con lentezza, vicino alle piante, che ricavano le sostanze nutritive di cui hanno bisogno in forma di gocce.

Dopo la visita all’impianto di irrigazione a Sanzeno abbiamo compreso il valore dell’acqua, ed è stato interessante poi vedere anche un impianto in cui si produce energia idroelettrica, per sfruttare questa preziosa risorsa al meglio. 

Impianto purificazione acqua potabile di Cloz

L’acqua filtrata nell’impianto di purificazione di Cloz proviene da differenti sorgenti e si tratta di acqua che alla fine del processo viene utilizzata per uso potabile e antincendio. L’acqua presente nell’impianto può essere utilizzata fino a un certo livello, per mantenere una riserva in caso di incendi. Viene misurata sia l’acqua in entrata che l’acqua in uscita dall’impianto di purificazione, in modo da capire se per esempio c’è un consumo anomalo di acqua da parte di una famiglia e notificarglielo. 

All’interno dell’impianto di purificazione avviene il filtraggio dell’acqua dai batteri, ciò può verificarsi tramite il raggi UV  o tramite il cloro.

Parco Fluviale Novella (Romallo)

Dopo aver attraversato distese di meleti ci siamo diretti verso l’ultima tappa della nostra escursione educativa, ovvero la visita al Parco Fluviale Novella in un percorso di 3,5 km tra passerelle e stretti passaggi, canyon mozzafiato, cascate e salti d’acqua.

Nella prima fase di cammino all’interno del parco fluviale l’ambiente è caratterizzato dalla Scaglia Rossa, una formazione rocciosa che nacque 100 milioni di anni fa in un ambiente marino. Si tratta di roccia molto friabile dal colore prevalentemente rosso, dato dalla presenza di grandi quantità di ossigeno che, a contatto con le particelle di ferro, ha ossidato la roccia rendendola rossa. Abbiamo poi continuato a camminare nel bosco con il rumore incessante di acqua in sottofondo, fino ad arrivare al percorso su passerella che ci ha portato alla scoperta dei canyon modellati dalla forza erosiva del torrente Novella. 

Ci siamo quindi immersi nel cuore della roccia immaginaria fino a percorrere il cosiddetto tappo glaciale. Lungo questo sentiero si possono osservare pietre fortemente arrotondate e di differenti dimensioni che ci dicono che questo materiale ha subito un certo trasporto e permettono di classificarlo come deposito di origine glaciale. Si tratta di un deposito abbandonato qui dal grande ghiacciao che fino a 15000 anni fa copriva buona parte della valle e che ha completamente ostruito la gola. Si tratta quindi di una diga naturale che ha sbarrato il corso del torrente Novella, costringendo il torrente ad abbandonare il canyon principale per insinuarsi in una forra più stretta e tortuosa. Dopo aver ammirato il ponte di Pozzena e la centrale idroelettrica di Dambel siamo usciti dalla forra per inoltrarci in un bosco e siamo giunti a San Biagio, dove sorge un eremo.

È stata un’esperienza educativa che ci ha permesso di scoprire nel profondo il territorio trentino in cui viviamo. È stata un’occasione per riflettere sul tema dell’utilizzo dell’acqua in agricoltura e di possibili tecniche sostenibili, e della distribuzione della risorsa idrica, sia in Italia che nei paesi in via di sviluppo. L’acqua è infatti una risorsa preziosissima che può essere sfruttata per utilizzi plurimi: per irrigare, per ricavare energia idroelettrica, a uso antincendio e a uso potabile. Inoltre grazie alla visita al Parco Fluviale Novella abbiamo avuto l’opportunità di vedere con i nostri occhi la forza generatrice dell’acqua, che ha modificato e modellato l’ambiente circostante.  Un’esperienza che vale la pena di vivere!

Per approfondire

Per saperne di più riguardo alla tematica dell’acqua, consigliamo la lettura dei seguenti articoli: Acqua potabile per i Masai del Kenya, la soluzione dal sole, COP28: Agricoltura, allevamenti, acqua: nel problema la soluzione?