Il master Saperi in Transizione è finanziato dalla comunità

Il master finanziato dalla comunità

Saperi in Transizione è un master progettato dall’Università di Trento, Parma e Verona per dare degli strumenti per affrontare la transizione sociale ed ecologica. Mancano ancora una trentina di giorni al termine del crowdfunding lanciato per finanziare sette borse di studio.

di Redazione

Un master finanziato dalla comunità: è il caso di “Saperi in Transizione. Strumenti e pratiche per una cittadinanza ecologica e globale”, un percorso di studi unico in Italia nato tre anni fa che approfondisce le conoscenze necessarie per la transizione ecologica e sociale.

Ad avviare il master sono state le Università di Trento, Verona e Parma che quest’anno hanno lanciato un crowdfunding assieme alla Rete Italiana dell’Economia Solidale (Ries) per finanziare sette borse di studio per l’edizione 2022/2023.

L’obiettivo è quello di raccogliere almeno 7.700 euro per erogare sette borse di studio da 1.100 euro per futuri attori del cambiamento ecologico e sociale: il master, infatti, nasce dalla consapevolezza che “non è possibile risolvere i problemi ambientali senza contemporaneamente affrontare i problemi sociali”.

La metodologia didattica è quella del dialogo e delle uscite sul campo. “Poche lezioni frontali, preferiamo il dialogo, l’esperienza sul campo e l’orizzontalità – viene detto in uno dei video che presentano il master -. Chi frequenta il master scambia esperienze e saperi messi in comune all’interno delle lezioni”.

Il corso “Saperi in Transizione” si svolge non solo all’interno delle aule universitarie, ma anche nei luoghi non accademici, dove si fa esperienza concreta dalla pratica alla ricerca e dalla ricerca alla pratica.

Nel corso dell’anno accademico 2022/2023 il master si svolgerà a Trento e, per gli studenti che lo volessero, ci sarà la possibilità di soggiornare a Villa Sant’Ignazio durante il periodo delle lezioni.

L’appello del crowdfunding è quello di sostenere la realtà del master Saperi in Transizione: “Abbiamo bisogno di unire le forze – scrivono i promotori del master – per dimostrare che vogliamo vivere in un mondo migliore e che sappiamo che per farlo occorre studiare le nuove invenzioni, i nuovi stili di vita, i nuovi modelli economici”.

“Perché occorrono esperti che sappiano progettare in modo adeguato i processi di lavoro – concludono -, produzione e organizzazione, quelli in grado di tutelare l’ambiente e le vite sul pianeta: con un piccolo contributo tu puoi generare un piccolo cambiamento”.

La cifra raccolta sarà suddivisa in quote da 1100 euro, ognuna delle quali corrisponderà a una borsa di studio. Il resto della divisione servirà a una ulteriore “borsina” integrativa.