Al secondo incontro di Circolo Climatico si è parlato di consumo critico

Il consumo critico nel secondo incontro di Circolo Climatico

Il secondo incontro di Circolo Climatico si è svolto sempre all’interno del Muse. Questa volta si è parlato di consumo critico assieme a Dario Pedrotti, organizzatore della Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento. Partendo da cinque oggetti, i partecipanti hanno riflettuto sulla provenienza dei prodotti e sul loro smaltimento.

di Redazione

Alex Zanotelli, padre comboniano, dice che “Votiamo ogni volta che compriamo qualcosa”: è partito da questa frase per il secondo incontro di Circolo Climatico Dario Pedrotti, organizzatore della Fiera Fa’ la cosa giusta! Trento, che da anni ogni ottobre porta in Trentino realtà attive nel mondo dell’economia solidale.

Mercoledì 18 maggio, infatti, si è parlato di consumo critico per offrire ai partecipanti e alle partecipanti – un gruppo di giovani tra i 16 e i 35 anni – dei consigli utili per alleggerire il proprio impatto sull’ambiente.

Il consumo critico al centro del secondo incontro di Circolo Climatico di mercoledì 18 maggio

I partecipanti sono stati divisi in piccoli gruppi da tre persone che insieme hanno riflettuto sull’origine di alcuni prodotti, ma anche sulla possibilità di smaltirli (e di smaltire gli imballaggi che li avvolgono).

Una bieta dall’orto, una confettura di frutti di bosco, una crema spalmabile alla nocciola, una maglietta “Made in Jail” e un paio di pantaloncini. Questi gli oggetti che hanno permesso ai giovani di “fare un viaggio” all’interno del mondo del consumo critico. Il primo passo, infatti, è sempre quello di domandarsi da dove viene quello che consumiamo, chi l’ha prodotto e quale impatto ha avuto (e potrà avere) sull’ambiente.

Si è parlato così anche di agricoltura biologica – che non fa uso di prodotti di sintesi, come i pesticidi – e della certificazione bio, alla quale in alcuni casi è stata sostituita la certificazione partecipata: in questo caso, un gruppo di consumatori si assume il compito di andare a fare verifiche sul campo per “studiare” il modo di produrre di una determinata azienda.

Le parole che i giovani partecipanti a Circolo Climatico si “portano via” dal secondo incontro

Diverse le riflessioni che sono nate tra i partecipanti. C’è chi ha detto che “Bisognerebbe guardare il mondo con un altro occhio” e, prendendo l’esempio del consumo di abbigliamento, che “bisognerebbe smettere di pensare di indossare ogni giorno un capo diverso”. Qualcun altro aggiunge che bisogna cercare di “comprare ciò che è più utile e funzionale, senza però dover per forza rinunciare al ‘bello'”. Spesso il consumo critico è associato alla rinuncia, invece tra i partecipanti a Circolo Climatico si è fatta strada l’idea che “sobrietà” non debba per forza essere associata a rinuncia e tristezza.

I partecipanti “mettono nello zaino” queste parole dall’incontro di mercoledì 18 maggio: riciclaggio sostenibile; prospettiva; bellezza; responsabilità; raccolta differenziata; meno plastica; cura degli altri; educazione; trasparenza; conseguenze; consapevolezza; riciclare; futuro; rinuncia; consapevole; riuso; critico; alternativa; riciclaggio; attenzione; informazione; riciclo; insieme si può; biologico; giustizia; valori; ispirazione; riutilizzo; sostenibilità; economia solidale; km 0; rispetto; economia solidale; equilibrio nelle scelte; piccoli cambiamenti; consumo critico.

Nel prossimo incontro si tratterà il tema dell’ecoansia o ansia climatica, entrando quindi nel “clou” del progetto: Laura Endrighi spiegherà come trasformare l’ansia in un’emozione “propositiva”. A ognuno, poi, il compito di declinare come più gli o le si confà le azioni e le idee per un futuro più sostenibile.

IL PROGETTO

Il progetto “Circolo climatico” nasce a seguito di un confronto portato avanti dall’associazione Viração&Jangada con i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato ad alcuni suoi progetti. È promosso e co-finanziato dal Piano Giovani di Zona Trento Arcimaga e in collaborazione con l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA), Museo delle Scienze di Trento (MUSE), l’Ecosportello Fa’ la cosa giusta! Trento, Extinction Rebellion e Fridays for Future.

Si chiama “Circolo climatico” perché l’idea di fondo è che parlare dei pensieri e delle emozioni in gruppo aiuti a migliorare il livello di benessere mentale e aumenti la motivazione a modificare le proprie abitudini verso uno stile di vita più sostenibile.

La prima fase si articolerà quindi in tre incontri da due ore ciascuno con un esperto in cambiamento climatico, un’esperta di economia solidale e una psicologa, figura chiave dell’intero progetto, poiché lo scopo di “Circolo climatico” è proprio quello di offrire uno spazio di condivisione, ascolto e mutuo supporto sul tema dell’ansia climatica e del suo impatto sulla vita di tutti i giorni e sulle aspettative future, sul modello dei gruppi di auto mutuo aiuto.

In una seconda fase, a giugno, dopo aver acquisito informazioni e tecniche psicologiche, i giovani cercheranno di porsi delle sfide per cambiare le proprie abitudini e i propri stili di vita. Ne parleranno assieme, facilitati da una tutor che li accompagnerà per tutta la durata del progetto, nel corso di due incontri in cui avranno la possibilità di conoscere anche gli attivisti di Extinction Rebellion e Fridays for Future. Questi incontri si svolgeranno a distanza di alcune settimane dalla prima fase del progetto, in modo tale da permettere ai partecipanti di elaborare delle sfide e cominciare a perseguirle, per diventare via via sempre più “sostenibili” nelle proprie scelte e nei propri stili di vita.