Dall’ansia all’attivismo: ecco Circolo Climatico
Il primo Circolo Climatico si è concluso mercoledì 22 giugno. I giovani partecipanti hanno incontrato gli attivisti di Extinction Rebellion Trento e di Clima 3T e hanno proposto alcune iniziative per accendere i riflettori sul cambiamento climatico. Il progetto sarà riproposto tra settembre e ottobre.
di Redazione
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Siamo partiti da dati oggetti sul cambiamento climatico presentati dagli esperti di Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) e del Muse. Abbiamo poi attraversato una fase in cui, assieme alla psicologa Laura Endrighi, abbiamo sviscerato le emozioni che emergono quando si sente parlare di crisi climatica.
Ieri, mercoledì 22 giugno, nell’ultimo incontro di circolo climatico siamo passati invece da una fase introspettiva a un momento di attivazione: i giovani partecipanti – trai i 16 e i 35 anni – hanno incontrato tre attivisti di Exinction Rebellion Trentino Alto Adige e di Clima 3T.
Inizialmente c’è stato un momento in cui, divisi in 3 gruppi, i partecipanti hanno pensato ad altrettante azioni da organizzare per portare la questione climatica al centro dei riflettori. Mille euro il budget “ideale” e la Rai come media partner.
Il primo gruppo ha pensato a una “giornata per l’ambiente” con un festival da organizzare in uno spazio pubblico di Trento, coinvolgendo in particolare modo i giovani. Una giornata con attività non stop e “mini” circoli climatici, ma anche swap party e laboratori di riuso creativo organizzati con l’aiuto di associazioni e persone attive nel mondo del consumo critico e della solidarietà.
Il secondo gruppo ha progettato un evento rivolto a bambini, adolescenti e adulti con diverse “stazioni”, mentre il terzo gruppo ha pensato a un’azione dimostrativa: una raccolta dei rifiuti lungo l’Adige durante una festa significativa per la città di Trento, come può essere San Vigilio, mostrando però poi ai partecipanti dove vanno a finire quei rifiuti. Molto spesso, infatti, ci si dimentica che i rifiuti non scompaiono, semplicemente vengono trasportati altrove.
Infine è arrivato il momento delle presentazioni. Giovanni e Pietro di Extinction Rebellion Trentino Alto Adige hanno presentato il movimento internazionale di disobbedienza civile nonviolenta nato a Londra nel 2018. “Ribellione all’estinzione” è, letteralmente, il significato del nome del movimento, che si basa su tre principi: richiesta di verità sulla situazione climatica, azione immediata con leggi che partano da adesso e assemblee cittadine come meccanismo politico per prendere le decisioni.
Pietro e Giovanni hanno presentato i diversi modi di agire portati avanti da Extinction Rebellion Trentino Alto Adige: dalla rebellion of one alle manifestazioni sui ghiacciai, dalle mobilitazioni internazionali contro la finanza fossile ad azioni di disturbo.
“In Inghilterra – hanno spiegato Pietro e Giovanni – Extinction Rebellion è nato da persone adulte, tanto che poi si è formato il movimento giovanile Extinction Rebellion Youth”.
“Pensare ai propri figli – ha aggiunto Pietro – è un elemento che fa leva sulle fasce d’età dei nostri genitori quando per esempio dobbiamo presentare a capi di governo e politici le nostre istanze e la nostra preoccupazione per la crisi ambientale”.
“La nostra ultima mobilitazione – ha spiegato Giovanni – ha interessato il Festival dell’Economia. Abbiamo interrotto 2 conferenze perché volevamo un dialogo con il ministro della Transizione ecologica Cingolani, che però non si è presentato. Abbiamo consegnato alle persone che hanno partecipato delle lettere in cui spieghiamo le nostre preoccupazioni e l’urgenza di agire per l’ambiente”.
Paolo ha presentato invece Clima 3T, un gruppo che a breve diventerà associazione nato all’interno dell’Università di Trento. Sette studenti si stanno occupando di studiare le politiche ambientali dell’ateneo, cercando di individuare le criticità, portarle all’attenzione e presentare alcune soluzioni.
“Il nostro obiettivo è quello di combattere i cambiamenti climatici dall’interno dell’Università – ha detto Paolo -. Le tre T stanno per trasmissione, perché pensiamo che l’Università abbia un ruolo fondamentale nel trasmettere la conoscenza sui cambiamenti climatici in modo multidisciplinare; trasformazione perché c’è bisogno di azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale dell’Università; e trasparenza, perché pensiamo che l’Università debba essere completamente trasparente nella diffusione delle informazioni sulle emissioni di carbonio e nel pianificare un piano step by step per dichiarare una data per il raggiungimento della neutralità climatica”.
IL PROGETTO
Il progetto “Circolo climatico” nasce a seguito di un confronto portato avanti dall’associazione Viração&Jangada con i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato ad alcuni suoi progetti. È promosso e co-finanziato dal Piano Giovani di Zona Trento Arcimaga e in collaborazione con l’Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente (APPA), Museo delle Scienze di Trento (MUSE), l’Ecosportello Fa’ la cosa giusta! Trento, Extinction Rebellion e Fridays for Future.
Si chiama “Circolo climatico” perché l’idea di fondo è che parlare dei pensieri e delle emozioni in gruppo aiuti a migliorare il livello di benessere mentale e aumenti la motivazione a modificare le proprie abitudini verso uno stile di vita più sostenibile.
La prima fase si articolerà quindi in tre incontri da due ore ciascuno con un esperto in cambiamento climatico, un’esperta di economia solidale e una psicologa, figura chiave dell’intero progetto, poiché lo scopo di “Circolo climatico” è proprio quello di offrire uno spazio di condivisione, ascolto e mutuo supporto sul tema dell’ansia climatica e del suo impatto sulla vita di tutti i giorni e sulle aspettative future, sul modello dei gruppi di auto mutuo aiuto.
In una seconda fase, a giugno, dopo aver acquisito informazioni e tecniche psicologiche, i giovani cercheranno di porsi delle sfide per cambiare le proprie abitudini e i propri stili di vita. Ne parleranno assieme, facilitati da una tutor che li accompagnerà per tutta la durata del progetto, nel corso di tre incontri in cui avranno la possibilità di conoscere anche gli attivisti di Extinction Rebellion e Fridays for Future. Questi incontri si svolgeranno a distanza di alcune settimane dalla prima fase del progetto, in modo tale da permettere ai partecipanti di elaborare delle sfide e cominciare a perseguirle, per diventare via via sempre più “sostenibili” nelle proprie scelte e nei propri stili di vita.
Il progetto Circolo Climatico sarà RIPROPOSTO TRA SETTEMBRE E OTTOBRE.