Accessibilità alla COP27

Di Estefane Galvão, Engajamundo

Traduzione dall’inglese di Ilaria Bionda

Engajamundo partecipa alla 27a COP con 19 giovani provenienti da 4 regioni del Brasile. Io, Estefane Galvão della regione del Nord (Alter do Chão), ho avuto un piccolo incidente pochi giorni prima del viaggio e mi sono slogato il piede. Ora, qui alla COP devo usare una sedia a rotelle.

Lo spazio della COP è enorme: ci sono 5 aree, distribuite su diversi chilometri, e l’agenda di Engajamundo richiede di spostarsi – e quindi camminare – molto tra questi spazi all’interno della Blue Zone (area conferenze). Il secondo giorno ho iniziato a sentire male al ginocchio e abbiamo quindi deciso di prendere una sedia a rotelle per migliorare la mia mobilità.

Questa esperienza per me è stato qualcosa di nuovo: vedere l’ambiente da un altro punto di vista è stato molto interessante e sto notando la mancanza di accessibilità alla COP (oltre ad alcune carenze in cose basilari come acqua, cibo e servizi igienici, ma questo è raccontato in un altro testo). E, tra l’altro, sto affrontando solo un caso specifico di accessibilità, quello di muoversi con una sedia a rotelle. Ci sarebbe da approfondire molto anche per quando riguarda gli altri casi di ridotta mobilità.

Da qualche giorno ho bisogno di rampe e di ampi spazi per poter utilizzare la sedia a rotelle, ma quello che si vede è che di rampe e spazi così ce ne sono pochi, ne ho anche parlato con altre persone con disabilità che riscontrano diverse difficoltà. La maggior parte delle rampe non è rifinita in modo efficiente, termina con un gradino, è lontana da ingressi e uscite e diversi padiglioni non hanno abbastanza spazio per poter girare la sedia. La maggior parte delle sedie a rotelle offerte dalla COP presenta problemi, sui freni e sui poggiapiedi.

Ma c’è un lato positivo: l’empatia delle persone che osservano la difficoltà di accesso e offrono un aiuto, oltre alla possibilità di chiedere a un volontario della COP di accompagnarti.

Siamo nella prima settimana del più grande evento climatico e la mancanza di accessibilità non fa che aumentare: questo deve essere rivisto. Le COP sono scandite da accordi, trattative, manifestazioni, sono frequentate da moltissime persone, sono composte da padiglioni, e c’è dietro una grande logistica. Notiamo come la parte logistica ed esperienziale della COP sia stata commentata negativamente in rete e nei media e questo articolo serve a dimostrare una sfida ulteriore.